Certificazione energetica aziendale: perché adottarla
La certificazione energetica non è un vezzo e neppure un obbligo. Piuttosto, è un valore, un riconoscimento, è un traguardo attestato da un commissario esterno, cioè un ente...
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La certificazione energetica non è un vezzo e neppure un obbligo. Piuttosto, è un valore, un riconoscimento, è un traguardo attestato da un commissario esterno, cioè un ente...
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La certificazione energetica non è un vezzo e neppure un obbligo. Piuttosto, è un valore, un riconoscimento, è un traguardo attestato da un commissario esterno, cioè un ente super partes. Nulla di diverso da una laurea per una persona, un diploma tecnico o un’abilità riconosciuta ufficialmente.
La Certificazione energetica parla al mondo della tua azienda, dice all’interlocutore, al cliente potenziale: “sì, ti puoi fidare, puoi stabilire una relazione di business con questa realtà produttiva, perché è seria, perché rispecchia tutte le caratteristiche riconosciute internazionalmente in materia di efficienza energetica”. In pratica accorcia le distanze.
Tuttavia, può capitare che alcuni imprenditori, in maniera miope, considerino la Certificazione energetica semplicemente come un pezzo di carta o un costo in più da sostenere. Men che meno dovrebbe essere interpretata come un’imposizione. Ogni Energy Manager sa che queste interpretazioni rappresentano un fatale errore. Chi si affiderebbe a un’azienda che dimostra di non volersi impegnare nella creazione, nell’applicazione e nel mantenimento di un sistema di gestione del lavoro, rispetto a specifiche norme internazionali di riferimento? Ormai nessuno.
In generale, le Certificazioni ISO, e dunque anche la Certificazione energetica ISO 50001:2011 alla quale vogliamo fare riferimento in questo articolo, assicurano agli stakeholders:
In definitiva, certificare le proprie attività, nei suoi diversi aspetti, è un’ottima operazione di brand reputation e si traduce sempre in vantaggi economici. Per le aziende, difatti, questi riconoscimenti sono diventati elementi importantissimi per la competitività sul mercato e per il business.
Le regole da adottare per valorizzare l’operato delle aziende sono definite dall’International Accreditation Forum (IAF) e dall’International Organization for Standardization (ISO), l’ente internazionale di normazione. Esistono, poi, norme europee (EN) e norme nazionali (UNI) le cui diciture vanno ad aggiungersi a quella ISO. Com’è noto, la qualità, la gestione dell’ambiente e la sicurezza sul lavoro sono gli ambiti che per primi, in ordine di tempo, sono stati standardizzati, ma esistono molte altre certificazioni più specializzate.
In particolare, la Certificazione Energetica è andata ad aggiungersi a quelle d’applicazione generale, perché ogni azienda, a qualsiasi settore merceologico appartenga, deve tener conto delle normative sull’efficienza energetica. Tanto più oggi, mentre il tema è caldissimo.
Ogni Energy manager sa che l’implementazione dell’SGE (Energy Management System) è un’attività imprescindibile per il corretto funzionamento dell’azienda. Non si tratta solo di abbattere i costi gestionali generali (risparmiando sulla spesa energetica), ma di creare un sistema virtuoso che miri al miglioramento continuo delle prestazioni in termini di efficienza energetica e, più in generale, di produttività. Significa scegliere i macchinari più innovativi ed efficienti, ridurre sprechi ed emissioni, orientarsi letteralmente verso il futuro. Non esiste più un confine netto tra produzione, efficienza, sicurezza, sostenibilità e qualità. Difatti lo standard ISO 50001 si basa sugli elementi comuni che si trovano in tutte le norme relative ai sistemi di gestione: qualità (ISO 9001), ambiente (ISO 14001), salute e sicurezza sul lavoro (ISO 45001).
Soprattutto le aziende energivore, gravate quindi da obblighi legali in materia, possono trovare nella certificazione energetica ISO 50001 una soluzione e un’opportunità. Una soluzione perché le realtà certificate non dovranno ottemperare agli obblighi di diagnosi energetica; un’opportunità perché la ISO 50001 è abbastanza recente e gli sforzi fatti potranno essere dichiarati, visibili a tutti.
Quando per implementare un sistema di efficientamento industriale ci si rivolge a una ESCo, Energy Service Company, è importante verificarne:
Le norme tecniche italiane UNI CEI 11352 e UNI CEI 11339 in relazione alle quali le ESCo possono certificarsi volontariamente, garantiscono tali risultati, permettendo alle aziende di saltare tutti i controlli necessari per verificare la validità del potenziale partner.
La scelta di un’ESCo certificata, dunque, concorre al raggiungimento del massimo livello di efficienza energetica possibile e porta interessanti vantaggi economici.
Infatti, è bene sapere che solo le ESCo certificate possono:
Tirando le somme, organizzare l’azienda in maniera finalizzata ad ottenere la Certificazione energetica ISO 50001 è un investimento che si riflette non solo sui consumi, ma anche sulla reputation.
A sua volta, preferire un fornitore di energia che abbia l’efficienza energetica tra le proprie priorità dà innegabili vantaggi, dei quali abbiamo parlato nel paragrafo precedente.
Per scovare i fornitori più virtuosi e affini alle proprie esigenze nell’affollato mondo dei player dell’energia, è utile che l’Energy manager si avvalga di un marketplace online evoluto, capace di mettere in contatto le aziende con un nutrito numero di operatori preselezionati del settore gas&power, finanziariamente solidi e anche dotati delle opportune certificazioni di massima efficienza energetica.
Il Key Account Manager (KAM) del settore energia deve essere anche un trader? Quanto conta, oggi, poter affiancare un grosso cliente strategico nella gestione operativa del...
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Il Key Account Manager (KAM) del settore energia deve essere anche un trader? Quanto conta, oggi, poter affiancare un grosso cliente strategico nella gestione operativa del contratto energetico? E qual è la cifra distintiva del professionista, quel quid che lo rende imbattibile nel vendere energia B2B?
Ammettiamolo, il ruolo del KAM non è per tutti. Come detto in una precedente intervista con Francesco Mazza, responsabile grandi clienti dell’area acquisti del centro nord di A2A.:
"Il Key account manager è una figura chiave sia per l’azienda fornitore, che come punto di riferimento per il cliente finale. Ovvio che per il potenziale cliente non è facile comprendere la professionalità e la bravura, oltre che la profondità di argomentazione di un KAM. Alcuni hanno una conoscenza solo superficiale delle dinamiche proprie dell’energy market. In fase di richiesta di offerta è possibile testare una parte della preparazione e trasparenza, verificando se nel momento dell’elaborazione di un’offerta, c’è sensibilità nei confronti del mercato, oltre che disponibilità nel dare consigli adeguati alle esigenze aziendali. Inoltre, bisogna valutare la capacità di poter seguire il cliente, non esiste solo l’ottimizzazione dei costi, ma anche l’ottimizzazione dei consumi e l’efficientamento energetico. Il bravo KAM deve saper guidare il cliente anche nell’efficientamento dopo la firma del contratto."
È richiesta una pluralità di competenze, che vanno dalla perfetta padronanza delle tecniche di vendita a una solida capacità manageriale; dall’esercizio della dialettica per costruire il proprio soft-power alla più tecnica gestione dei conti; dalla visione globale e riflessiva sullo specifico cliente strategico all’attuazione di un business plan capace di soddisfare la propria azienda e, al contempo, creare un rapporto duraturo con l’acquirente.
E poi, dobbiamo considerare che più il cliente è strategico, più sale la pressione (emotiva!). E, al Key Account Manager non è concesso alcun cedimento.
Insomma, non si tratta solamente di far firmare un contratto: vendere energia B2B ai clienti energivori richiede visione, metodo, fiducia e responsabilità. Si tratta di un lungo elenco di conoscenze che consentano al KAM di:
Insomma, una sfida entusiasmante, che gratifica il KAM e lo rende una figura realmente strategica all’interno della società di fornitura energetica.
Se sei arrivato fino a qui nella lettura di questo articolo, però, è perché in cuor tuo sai che il vero fossato da superare non è rappresentato dalla vendita in sé per sé, bensì dagli aspetti di consulenza.
Tu incarni già l’evoluzione della figura commerciale, in quanto professionista di reale supporto culturale e operativo per i tuoi clienti. Tuttavia, sei interessato a ogni idea, ogni approccio che possa avvicinarti ancora di più al tuo interlocutore commerciale. Quali strategie possono indurre l’Energy manager di una realtà energivora a scegliere senza dubbio alcuno proprio la tua proposta?
Dando per scontata la riflessione che il prezzo non è il criterio più importante per fare la differenza, è necessario offrire al cliente un valore aggiunto in un contesto nel quale il mercato è liberalizzato e i concorrenti sono tantissimi.
La chiave potrebbe venire proprio dai clienti e dalla loro esigenza di essere seguiti con professionalità e agilità sui loro contratti di fornitura a prezzo variabile con possibilità di fixing.
Il processo negoziale con un cliente strategico che richiede grosse forniture energetiche può essere giocato sul risparmio che si ottiene dallo scegliere un contratto a prezzo variabile. Non su un’offerta al ribasso, dunque, ma sulla possibilità di scegliere una formula realmente conveniente in assenza di specifiche competenze da trader.
Pur intravedendo un grande vantaggio, infatti, molti clienti sono ancora timorosi quando si tratta di dover seguire l’evoluzione del mercato delle materie prime. In caso scelgano proprio la formula a prezzo variabile, invece, sono solite pagare un consulente per gestire il contratto e i momenti in cui fare fixing.
Se la proposta commerciale di fornitura da parte della tua azienda comprendesse competenze sulla Borsa energetica, tali da rassicurare il cliente e non richiedergli una consulenza esterna, però, gli si offrirebbe un vantaggio competitivo ed economico a cui pochi rinuncerebbero.
Tra l’altro, è bene evidenziare che se un cliente sceglie un contratto a prezzo variabile, ciò si traduce in un grande vantaggio per il fornitore stesso, che avrà minori rischi finanziari e più margine per il fixing.
Tutto sembra suggerire, quindi, che proprio tu, KAM, dovresti possedere queste competenze. “Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”, dirai tu. Tuttavia, puoi stare tranquillo: la missione è possibile! Attraverso la tecnologia digitale, con le nuove soluzioni che possono supportarti nel monitoraggio quotidiano del mercato energetico.
Sia che si guardi il punto di vista del fornitore che quello del cliente, avere uno o più contratti di fornitura da gestire significa doverne curare diversi aspetti. Il portfolio...
Leggi di più >Sia che si guardi il punto di vista del fornitore che quello del cliente, avere uno o più contratti di fornitura da gestire significa doverne curare diversi aspetti.
Il portfolio management è l’insieme delle attività che servono per ottimizzare la gestione del proprio portafoglio, di vendita, da un lato, o di consumo, dall’altro.
E’ evidente che sia il cliente che il fornitore devono dotarsi degli strumenti corretti per supportare la gestione della fornitura e dei rischi a questa associati. Quali sono dunque i rischi da monitorare?
Il rischio credito è il rischio che una delle due parti non paghi quanto è dovuto. In un contratto di fornitura è dunque un rischio a cui è soggetto il fornitore ed è il motivo per cui spesso il fornitore richiede una garanzia bancaria o assicurativa che copra, appunto, il rischio di mancato pagamento da parte del cliente.
Il rischio controparte è il rischio che una delle due parti non sia in grado di ottemperare ai suoi obblighi contrattuali ed è, più nello specifico, il rischio che il fornitore non possa più fornire energia o gas come da contratto.
Entrambi questi due aspetti possono essere gestiti correttamente nelle prime fasi della contrattualizzazione, quando il cliente seleziona il fornitore e quando il fornitore valuta a sua volta l’affidabilità del cliente.
Durante la contrattualizzazione, dunque, sia il cliente che il fornitore prescelto saranno stati analizzati dal punto di vista dell’affidabilità creditizia e della solidità finanziaria, per consentire ad entrambi di scegliere la migliore controparte con cui obbligarsi al rispetto del contratto.
Il rischio volume è il rischio che i volumi previsti durante la contrattualizzazione non corrispondano ai volumi effettivamente consumati dal cliente. Il rischio volume ha un impatto sia sul fornitore che sul cliente.
Il fornitore, infatti, quando acquista l’energia o il gas destinati al cliente, si basa su una previsione di consumo che, se disattesa, può comportare costi maggiori per l’approvvigionamento.
Per il cliente, il rischio volume è sia il rischio di consumare più del previsto (e dunque pagare una fattura su un consumo maggiore di quanto preventivato), sia il rischio di consumare maggiormente in periodi in cui il costo dell’energia o del gas è più alto.
E’ importante, dunque, che il cliente conosca il proprio profilo e le dinamiche di consumo e che, se possibile, anche il fornitore ne sia adeguatamente informato. Una maggiore conoscenza di ciò che accade ai propri consumi al variare della propria attività (se accendo un macchinario o spengo una linea produttiva) consente anche di scegliere il modo migliore per gestire la propria fornitura.
Il rischio prezzo: questo è il tema al quale sia i fornitori sia i clienti sono maggiormente sensibili ed è il rischio di pagare un prezzo troppo alto o maggiore del previsto per la fornitura energetica.
Se il concetto sembra immediato se si vestono i panni del cliente, forse lo è meno cercando di immedesimarsi nel fornitore. Il fornitore, infatti, quando un cliente richiede una fornitura a prezzo fisso o un fixing, deve a sua volta gestire il rischio di acquistare l’energia o il gas che ha contrattualizzato ad un prezzo superiore rispetto al prezzo di vendita.
Per poter gestire adeguatamente la fornitura, soprattutto per quanto riguarda il rischio prezzo, è fondamentale avere ben chiare quali saranno le possibilità di ottimizzazione da esso offerte: quali sono i volumi minimi su cui richiedere un fixing, quali sono i periodi (mesi/trimestri/anni) su cui è possibile fissare il prezzo, quante volte è possibile farlo, quali sono i limiti temporali per i fixing prima del periodo di delivery e così via.
Da tutti questi aspetti dipende poi la possibilità di ottimizzare la fornitura durante tutto il periodo contrattuale.
Tendenzialmente, un fornitore che offre contratti di fornitura con fixing è dotato da un lato di expertise specifiche e dall’altro di sistemi informatici che gli consentono di tener conto perfettamente dei fixing richiesti, dei volumi coperti e di procedere correttamente alla gestione dell’intero contratto.
La gestione è dunque relativamente semplice, considerando anche che spesso è parzialmente automatizzata e digitalizzata.
Viceversa, non sempre i clienti sono dotati di un dipartimento di energy management che gestisca il contratto di fornitura o che abbia la conoscenza approfondita dei mercati energetici e delle loro dinamiche.
In generale sono diverse le soluzioni che consentono alle aziende di ottimizzare il prezzo della fornitura ma è importante che il costo da sostenere sia coerente con i vantaggi che ne conseguono.
L’ideale è ricevere il supporto di esperti che, seguendo attentamente il mercato, possano consigliare il momento adatto per fare un fixing tenendo anche in considerazione le caratteristiche di flessibilità del contratto di fornitura (non tutti sono uguali!) e la propensione al rischio del cliente. Con l’aiuto del partner giusto per l’ottimizzazione del contratto, la gestione della fornitura risulta più semplice e conveniente.
La tipologia di contratto energetico può fare una grande differenza nel raggiungimento del risparmio auspicato. I contratti, infatti, non sono tutti uguali: esistono tre formule...
Leggi di più >La tipologia di contratto energetico può fare una grande differenza nel raggiungimento del risparmio auspicato. I contratti, infatti, non sono tutti uguali: esistono tre formule di prezzi di acquisto di energia:
Se la differenza tra una fornitura a prezzo fisso e una a prezzo variabile è, tutto sommato, intuitiva, non si può dire altrettanto delle due tipologie di prezzo variabile.
Quale convenga scegliere e perché è quanto ci proponiamo di spiegare con questo post. L’Ufficio acquisti, infatti, deve poter padroneggiare tutti gli elementi necessari a fare la scelta più consapevole e conveniente per la propria azienda.
In fase di gara, i fornitori potenziali propongono la loro migliore offerta commerciale con la speranza di essere scelti. A meno che l’Ufficio acquisti non fornisca informazioni specifiche sul proprio fabbisogno energetico e sul tipo di contratto, il documento di proposta verterà certamente su una fornitura a prezzo fisso.
Per un player del settore energia, il prezzo fisso è il canone più redditizio, ossia il cliente si assicura il gas e l’energia elettrica a un certo costo, indipendentemente da come andrà il mercato.
In più, l’Ufficio acquisti accetta di pagare una quota una tantum per garantire il fornitore nel caso i prezzi del mercato delle materie prime dovessero scendere.
Questa quota è calcolata dal fornitore nel prezzo fisso e sarà tanto più alta quanto più lunga è la durata del contratto, elevata l’imprevedibilità e quindi il costo del rischio che il fornitore fa pagare.
Insomma, con la fornitura a prezzo fisso, la più costosa, si paga la sicurezza di una cifra che non cambierà nel tempo e che potrà essere inserita nel budget aziendale senza dare sorprese.
Con questa scelta, si esclude ogni rischio. Però va detto che non si risparmia più di tanto.
Si potrebbe pensare, allora, che una formula a prezzo variabile senza fixing nel tempo riesca a contribuire più efficacemente al taglio dei costi in bolletta.
In linea teorica e se il prezzo fluttuante delle materie prime flettesse spesso durante l’anno, potrebbe anche essere vero. In fondo, il costo a consuntivo risulta da una media di tutti i prezzi delle materie prime nell’anno.
A vantaggio del risparmio finale, poi, va detto che l’azienda non sarebbe chiamata a corrispondere l’una tantum iniziale che il fornitore associa al contratto a prezzo fisso.
Ecco una grande rete nella quale cadono in molti!
Questa formula contrattuale, in verità, è molto rischiosa. Ciò, per due ragioni:
1) se il contratto è legato alle fluttuazioni del mercato, ma l’azienda non ne ha il controllo, c’è solo da sperare che i prezzi non crescano iperbolicamente per una ragione qualsiasi;
Si tratta di un approccio passivo al mercato. Non a caso questo tipo di contratto viene scelto soprattutto dagli Uffici acquisti di aziende nelle quali non esiste una figura professionale che si occupi esclusivamente di energia.
Le dinamiche di mercato sono e rimangono un mistero sul quale eventualmente si può delegare un consulente esterno (al quale si dovrà pagare un lauto compenso!).
Dove sta il risparmio allora?
Essere attivi sul mercato fa la differenza. Certo, è necessario monitorare la curva dei prezzi su quali è indicizzato il contratto delle materie prime giorno per giorno, ma ne vale davvero la pena. Vediamo perché.
Immaginiamo di poter comprare il gas e l’energia elettrica solo quando il prezzo tende a calare o poco prima di un prevedibile forte rialzo. Pensiamo di poter fissare il prezzo di una porzione di fornitura proprio quando i dati di mercato ci fanno pensare “Ecco, oggi è il giorno giusto. Oggi mi garantisco un bel risparmio!” Il fixing non è altro che questo.
Valutiamo, quindi, i pro e i contro di un contratto a prezzo variabile con fixing.
Questa formula contrattuale consente di acquistare l’intera fornitura in più riprese, in quote anche del 10%, e con larghissimo anticipo. Praticamente il cliente costruisce la propria bolletta. Chi ha fatto attività di fixing durante il primo lockdown per il Coronavirus, per esempio, ha risparmiato moltissimo denaro. (fonti: Bollette luce e gas)
L’utente interessato al contratto a prezzo variabile con fixing può chiedere al fornitore la massima flessibilità. In questo modo, ogni contratto può essere diverso e su misura.
Si potrebbe obiettare che un contratto molto flessibile con frequenti attività di fixing ha un costo alto. In effetti, la gestione diviene molto complessa e, per questo, è necessario un esperto consulente che sappia come muoversi. Non è pensabile che un Ufficio acquisti si occupi anche di monitorare il mercato energetico e capirne i tecnicismi.
La consulenza, però, incide molto sulle spese annuali di un’azienda.
Fortunatamente esistono supporti digitali che permettono di gestire il contratto a prezzo variabile con fixing. Come?
Si tratta di strumenti online Basati su previsioni di mercato e algoritmi, dietro i quali ci sono veri esperti del settore energia, che consentono la gestione attiva del contratto e che hanno costi di abbonamento di gran lunga inferiori rispetto alla collaborazione di un consulente.
In un anno in cui il ricorso al digitale è aumentato esponenzialmente per via dell’epidemia di Covid, conviene esplorare anche questa opportunità di risparmio offerta dalla tecnologia.
“L’offerta al prezzo più basso vincerà la gara”, esclamò l’Energy Manager poco accorto e, men che meno, lungimirante. Del resto, secondo lui, la tariffa più economica proposta era...
Leggi di più >“L’offerta al prezzo più basso vincerà la gara”, esclamò l’Energy Manager poco accorto e, men che meno, lungimirante. Del resto, secondo lui, la tariffa più economica proposta era ancora l’unico parametro degno di nota, ogniqualvolta fosse necessario pensare a una nuova fornitura energetica. Il risparmio prima di tutto!
Poi i tempi cambiarono. Più nello specifico, cambiò il mercato.
Oggi un semplice confronto tra tariffe energia elettrica dice ben poco rispetto al contratto che si sta valutando e al fornitore energia elettrica e gas che lo propone. Avere informazioni precise:
è fondamentale se l’obiettivo è un reale taglio dei costi di fornitura energetica e gas.
Viceversa, un approccio tradizionale alla gara porta risultati scarsi, nulli, se non addirittura dannosi.
La gara per la scelta di un nuovo fornitore, oggi, è strutturalmente più complessa e dispendiosa in termini di tempo; agli Energy Manager, però, è richiesto di condurla e finalizzarla rapidamente e secondo criteri differenti rispetto al passato. Un problema che la tecnologia digitale è in grado di risolvere.
La soluzione più efficace, efficiente ed economica presente sul mercato si chiama YEM marketplace. Si tratta di un tool digitale, disponibile sulla piattaforma YEM, che garantisce di trovare il giusto fornitore e un solido contratto su misura in pochi click.
La convenienza della fornitura di energia elettrica e gas è senza dubbio un criterio importante: del resto l’obiettivo è ridurre l’importo in bolletta, ma cosa accadrebbe se il fornitore scelto fallisse, se scorrettamente addebitasse all’azienda costi superiori per poca trasparenza, se giocasse con i conguagli, se a fronte di un guasto non fosse immediatamente reperibile e pronto all’intervento? I costi aggiuntivi e “riparatori” delle carenze altrui eroderebbero il risparmio ottenuto.
Nell’era del libero mercato, il fornitore deve essere finanziariamente solido e affidabile.
La vera sfida, oggi come oggi, è confrontare 723 fornitori (fonte: Senato.it) che operano sul attualmente sul mercato italiano e tra questi scegliere il migliore. Un’impresa impossibile, senza il supporto di un tool digitale. Tra questa baraonda di operatori, ci sono realtà solide, ma anche realtà potenzialmente fallimentari. Tutti giocano le loro strategie di marketing sul prezzo.
Ecco perché il confronto tra tariffe energia elettrica e gas non basta più.
Tra l’altro, non esiste ancora un elenco dei venditori (EVE), previsto per legge fin dal 2007, quando si decretò la nascita del libero mercato (fonte: Senato.it). Scegliere il fornitore dunque, è molto difficile. Dal fornitore, però, dipende il risparmio auspicato.
Nell' attuale mercato, è necessaria una gestione ottimizzata e digitale della gara per una nuova fornitura energetica. Sebbene il confronto sia possibile solo se le richieste di offerta sono omogenee, ovvero in gara sono date e ricevute la stessa quantità e tipologia di informazioni, YEM garantisce di produrre richieste di offerta:
I vantaggi sono tanti e su diverse dimensioni del business. Parliamo di:
Semplicità di utilizzo, affidabilità e flessibilità sono le caratteristiche del tool YEM marketplace. Basta accedere tramite il sito web dal login: nel caso di nuova utenza, è possibile creare l’account e provare lo strumento gratuitamente.
Anche la stessa creazione dell’account è sempre gratuita e il team YEM è a totale disposizione per supportare il cliente in qualsiasi aspetto dell’uso della piattaforma.
Dal momento in cui si crea l’account l’Energy Manager può avviare una gara personalizzata in maniera molto rapida, inserendo in un form i dati relativi alle esigenze energetiche specifiche (fabbisogno, tipo di contratto richiesto, consumi anno precedente, profilo di consumo ecc) e alla struttura dell’azienda (numero di sedi da rifornire, e così via).
Nulla è lasciato al caso. In questo modo lo strumento digitale appronta una richiesta di “offerta su misura”, pronta per essere spedita contemporaneamente a un gran numero di fornitori preselezionati e, dunque, sicuri dal punto di vista finanziario e della qualità dei servizi.
L’invio simultaneo dello stesso documento a più destinatari assicura il ricevimento di proposte riferite a una stessa giornata e a PUN specifici: ciò consente all’Energy Manager un confronto reale tra le offerte.
Effettuata la scelta, la fase di contrattualizzazione della fornitura avverrà off line, perché YEM è un esperto mediatore tra le parti e non un venditore di contratti.
La piattaforma YEM è nata con l’idea di supportare le aziende nella gestione sia della ricerca, sia del contratto energetico. Grazie all’expertise maturata negli anni dal fondatore Nicolas Henn, e oggi a disposizione di tutti gli utenti, il confronto tra tariffe energia elettrica avviene in automatico e in un contesto di grande consapevolezza.
Il fornitore scelto non sarà mediato da YEM: l’azienda potrà contrattualizzare la sua futura fornitura direttamente, certo di aver ottenuto il risultato migliore.
In questo ambito, un altro valore aggiunto di YEM deriva dalla possibilità di inserire eventuali preferenze rispetto ai servizi offerti dai fornitori per tenere conto delle esigenze di ciascuna azienda. Grazie alle opzioni di personalizzazione, YEM marketplace consente ad esempio di filtrare la ricerca scegliendo di mettere in gara solo fornitori green.
Naturalmente, è possibile fare una scelta non solo tra i fornitori pre-selezionati da YEM, ma anche inviare la richiesta a aziende fuori dalla piattaforma.
Una volta scaduto il termine di presentazione delle richieste, l’Energy Manager potrà comparare i diversi documenti con grande facilità: basterà accedere all’account personale, dove troverà un ranking fra tutte le proposte di offerta. Potrà quindi scegliere quella più adatta e finalizzare la contrattualizzazione.
Infine, ma non meno rilevante, grazie ad un sistema di crittografia YEM protegge i dati degli utenti. Per un uso sicuro e attento, nel pieno rispetto della normativa in vigore.
In conclusione: semplificare la complessità è il nostro motto.
Sulla tavola dei temi caldi tra fornitori e clienti con ingenti consumi ne troviamo uno che risulta sempre amaro per entrambe le parti: le garanzie finanziarie. Quello delle...
Leggi di più >Sulla tavola dei temi caldi tra fornitori e clienti con ingenti consumi ne troviamo uno che risulta sempre amaro per entrambe le parti: le garanzie finanziarie.
Quello delle garanzie finanziarie infatti è un argomento piuttosto delicato, queste giocano un ruolo rilevante in svariati settori, anche in quello della fornitura energetica.
Questa richiesta viene fatta dai fornitori ai clienti con consumi energetici ingenti, specie in momenti di crisi come quello che stiamo vivendo.
Per quanto si creda che possano essere una bega solo per i clienti-aziende, in realtà, le garanzie finanziarie sono una “palla al piede” anche per il KAM ( key account manager) del fornitore che deve chiederle per conto della parte amministrativa e/o assicurativa.
Le garanzie finanziarie sono un’obbligazione della società garante, chiamata fideiussione che testimoni una sicurezza rispetto agli obblighi finanziari che si prendono, nel caso specifico nei confronti di un fornitore di energia elettrica e gas.
Le garanzie costituiscono un ottimo punto di partenza per instaurare un rapporto di fiducia tra cliente e fornitore che parta con il piede giusto.
I fornitori non chiedono fideiussione a tutti. L’azienda fornitore che lavora nel settore energetico deve fare questa valutazione sui clienti con un consumo superiore a 200 000 smc per il gas e sopra il milione di KWh di consumo di energia elettrica, ovvero clienti che espongono finanziariamente l’azienda che fornisce energia per una serie di motivi.
Nel momento in cui il fornitore incontra un potenziale cliente e questo richiede una quotazione, è necessario fare qualche analisi o credit check.
Se l’azienda dopo i primi approfondimenti non risulta avere problemi di carattere finanziario non viene richiesta fideiussione. A meno che i consumi non siano elevatissimi e di conseguenza proporzionali al rischio assunto dal fornitore, in questo caso è sempre necessario richiederla.
Se l’azienda invece, dopo il credit check non viene ritenuta assicurabile ovvero il broker dell’assicurazione del fornitore decide di non coprire il cliente o di coprirne soltanto in parte in caso di mancato pagamento, il fornitore è costretto a richiedere fideiussione al cliente.
In aiuto durante quest'analisi viene anche il credit score di ciascuna azienda. Come visto in un precedente articolo sull'affidabilità finanziaria.
Il KAM solitamente ha tutte le buone intenzioni per facilitare il cliente nell’ottenere il contratto di fornitura.
Nel caso in cui un cliente non possa presentare garanzie finanziarie di tipo fideiussorio il KAM potrebbe richiedergli una serie di documenti o leve a testimonianza della sua credibilità rispetto ai pagamenti.
Una volta raccolti questi documenti il KAM avvia delle valutazioni con i reparti dell’area finanziaria e con la direzione commerciale per capire se sia effettivamente il caso di richiedere un minor importo fideiussorio o di deposito cauzionale oppure in alcuni casi grazie a questi documenti ottenere una deroga alla fideiussione.
Entriamo nel merito della deroga fideiussoria con un esempio concreto, portato avanti da Francesco Mazza durante il nostro ultimo Webinar.
Un potenziale cliente dà al KAM dei documenti contenenti l’approvazione di bilancio, investimenti portati avanti o documenti che aiutino ad agevolare la richiesta di deroga nonché a comprovare la serietà del cliente.
Una soluzione potrebbe anche essere la disponibilità a termini di pagamento più brevi e quindi che espongano meno il fornitore finanziariamente. Con questi presupposti il KAM potrebbe ottenere dalla direzione commerciale e dall’area finanziaria, una deroga e non dover richiedere quindi fideiussione al cliente B2B.
Andiamo a vedere quale rischio concreto corre un fornitore quando non chiede garanzie finanziarie, attraverso un altro esempio fatto durante lo stesso webinar citato precedentemente.
Ammettiamo una fornitura con decorrenza 1 gennaio 2021 il cliente non ha fideiussione e il fornitore concede una deroga quindi non richiede garanzie finanziarie all’azienda. Il cliente va il fornitura dal 1 gennaio. Il 31 gennaio si chiude il primo mese di fornitura gas o energia elettrica. Il fornitore fattura il cliente 15 giorni dopo la fine del mese di consegna.
Nel caso specifico, a metà febbraio. Da quel momento il cliente ha circa 15 giorni di tempo per saldare la fattura. Il cliente non paga la prima fattura. Il fornitore non aspetta il saldo della prima fattura per fornire il cliente nel mese di febbraio. Se il cliente non paga, Il fornitore inizia a essere esposto finanziariamente senza esserne ancora a conoscenza.
Nel momento in cui il fornitore si rende conto, il cliente ha già consumato un altro mese, tutto febbraio 2021. Si emette la seconda fattura nel mese di marzo, mese in cui ci si rende conto che non ha pagato già due mesi di fornitura. Prima che il fornitore si renda conto che il cliente è in difficoltà siamo a circa tre mesi di esposizione.
Su forniture sopra i 200 000 smc e il milione di KWh significa ingenti somme di denaro in sospeso. Per questo motivo si richiedono garanzie a monte del contratto.
Cerchiamo di quantificare il potenziale danno.
Immaginiamo un’industria cartiera con 3 macchinari che arriva a consumare fino a 7 GWh per mese, se i macchinari sono attivi di continuo. Calcolando il consumo per mese un fornitore può perdere fino a 2 milioni in tre mesi.
Se nessuno paga è difficilmente gestibile. Ovviamente i fornitori più grandi avendo un ampio bacino di clienti riescono a sostenere meglio queste difficoltà che rimangono comunque delle ingenti perdite.
In conclusione, in sede di richiesta di offerta di energia elettrica e gas il fornitore richiede sempre più spesso di dare delle garanzie finanziare per assicurarsi che il cliente sia affidabile sul profilo finanziario. Questa opzione risulta scomoda al cliente che vorrebbe velocizzare la pratica ma in realtà lo è anche per il fornitore.
Il ruolo della garanzia finanziaria è fondamentale per creare un rapporto di fiducia tra cliente e fornitore che permette a quest’ultimo di concedere offerte più vantaggiose in termini di prezzo e servizi verso i clienti.
La fideiussione gioca un ruolo importante anche per il cliente finale perché indica all’azienda che il fornitore che ha di fronte è affidabile finanziariamente in quanto si assicura che i suoi clienti lo siano.
Le garanzie finanziarie quindi, per quanto scomode in tutti gli ambiti, sono un importante punto di partenza per un rapporto di fiducia. Infatti è sempre vero che quando c’è la fiducia aumenta la velocità e diminuiscono i costi.
Della tipologia contrattuale e del risparmio che si può ottenere con una formula a prezzo variabile con fixing abbiamo più volte scritto all’interno di questo blog; oggi,...
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Della tipologia contrattuale e del risparmio che si può ottenere con una formula a prezzo variabile con fixing abbiamo più volte scritto all’interno di questo blog; oggi, vogliamo parlarvi di come capitalizzare l’affidabilità finanziaria del fornitore scelto.
Due temi in apparenza distanti - affidabilità e risparmio - eppure legati da un corto filo (conduttore): la fiducia!
Supponiamo che un’azienda chieda un’offerta per fornitura energetica annuale a un generico player del settore.
In fase di gara, è d’uso cercare il prezzo più basso, quello che promette un considerevole taglio dei costi rispetto agli anni precedenti.
Capita, però - e purtroppo ancora troppo di frequente - che l’Energy manager o l’ufficio acquisti decidano di siglare un contratto solo sul parametro del prezzo.
Questa scelta potrebbe rivelarsi un errore, perché, in assenza di ulteriori informazioni sul fornitore, potrebbe sfuggire la più importante: l’instabilità finanziaria del player.
Soprattutto in questo periodo di pandemia, non è raro incappare in un fornitore a rischio fallimento. Ciò può inficiare la fornitura e il bilancio del richiedente.
È bene sapere, infatti, che una tale eventualità si ripercuoterebbe drammaticamente sul cliente, generando costi inattesi (legali, legati alla mancata produzione e al nuovo contratto da firmare in estrema urgenza, ecc).
L’affidabilità finanziaria del fornitore, quindi, è un criterio di valutazione nient’affatto secondario.
Ma come valutarla?
YEM, start up italiana ideatrice della piattaforma digitale YEM con i suoi servizi YEM marketplace e YEM opmization ha firmato una partnership con Cerved, noto sul mercato italiano nel campo di rating.
In quanto strumento di supporto agli Energy manager e agli Uffici acquisti, la piattaforma consente innanzitutto di lanciare e gestire una gara in pochi click, creando un canale di comunicazione privilegiato tra il cliente e una rosa di fornitori pre-selezionati.
Conscia dell’importanza della solidità finanziaria di un fornitore energetico, YEM ha scelto di garantirla ai propri utenti attraverso una collaborazione con Cerved. Vediamo come.
La qualità degli attori della piattaforma viene misurata da Cerved in una scala che va da 1 (eccellente, perché il rischio è inesistente) a 8 (qualità insoddisfacente - rischio elevatissimo): questo è lo score YEM Credit score by Cerved.
YEM non accetta nel proprio marketplace i fornitori con score superiore al tre, pertanto il contratto del cliente sarà sempre al riparo da rischi elevati o elevatissimi di fallimento.
“Il servizio è nato nel luglio del 2020 - spiega Nicolas Henn, ideatore di YEM - e consente agli utilizzatori del nostro YEM marketplace di avere piena fiducia riguardo all’affidabilità finanziaria di tutti i fornitori presenti sulla piattaforma.
Quando un’utente chiede un’offerta, riceve lo score associato a quel player. Parallelamente, però, YEM invia al fornitore uno score relativo al cliente che sta chiedendo l’offerta. Il controllo è dunque reciproco.
Lo score applicato al cliente si rivela un vero vantaggio a livello di costi: più sarà basso il rischio associato al richiedente, infatti, tanto più il fornitore si sentirà rassicurato e propenso ad applicare uno sconto alla fornitura”.
Cerved, infatti, assegna anche al futuro cliente uno score e ciò aumenta la capacità di negoziazione delle aziende virtuose in tema di sconto e risparmio.
Grazie a YEM Credit score by Cerved, però, anche le aziende con score superiore al tre (quindi con instabilità finanziaria moderata o massima) possono migliorare la propria posizione: YEM suggerisce loro di ricorrere a una fideiussione. Questa soluzione accresce la fiducia del fornitore, che sarà più tranquillo nel proporre la sua migliore offerta.
Cerved ha elaborato i dati relativi alle tipologie d’azienda, alle zone d’Italia nelle quali operano, alle congiunture e agli habitat economici, in modo da ottenere vere e proprie funzioni matematiche.
La procedura data-driven di Cerved coniuga le funzioni matematiche a qualche parametro peculiare dell’azienda che cerca la fornitura: la sintesi è proprio lo score.
Grazie a YEM Credit score by Cerved, quindi, fare previsioni sui prezzi energia è più semplice. Clienti e fornitori sono garantiti, il livello di reciproca fiducia è massimo e i prezzi delle forniture sono sgravati da ogni possibile una tantum o tariffa precauzionale generalmente pretesa in assenza di conferme di affidabilità.
La “smart energy" è una filosofia: è la conquista di chi guarda lontano, cogliendo le opportunità del presente. Gestire il contratto di fornitura energetica per un’azienda,...
Leggi di più >La “smart energy" è una filosofia: è la conquista di chi guarda lontano, cogliendo le opportunità del presente.
Gestire il contratto di fornitura energetica per un’azienda, infatti, richiede un grosso impegno da parte dell’Energy Manager. Gli obiettivi sono chiari:
-il taglio dei costi in bolletta, come richiesto dal budget;
-un contratto su misura;
-un fornitore finanziariamente solido, affidabile in termini di servizi e possibilmente green;
-un metodo efficace per seguire il mercato e cogliere le migliori opportunità di risparmio.
Quel che non è ancora chiaro, in certi casi, è che la procedura per arrivare a questi risultati non è più quella di una volta. Ottimizzare la ricerca e la gestione del contratto di fornitura energetica in maniera attuale e tecnologica, infatti, dà molti vantaggi.
Da qualche tempo, il signor X, Energy Manager di una media azienda italiana della manifattura, arriva in ufficio sempre più presto. Stamattina sono addirittura le 7.30, ma c’è tanto lavoro da fare. Si fa in fretta a parlare di una nuova fornitura di energia, ma gli aspetti da seguire sono tanti e la giornata lavorativa non basta mai!
Alle 17.00 il signor X riceve una telefonata: “Partitina a tennis tra mezz’ora?”. Un moto d’ira sale dai piedi e infiamma la testa. Controllarsi è difficile, ma l’amico Y non c’entra niente. Un sospiro e X risponde: “Non ce la faccio. Sono troppo preso dal lavoro. Ho una montagna di offerte da confrontare e un budget da compilare”.
Pochi minuti e una notifica illumina lo schermo del telefono del signor X: è Y.
“Ma…una piattaforma digitale no?”
Oggi il signor X è arrivato in ufficio alle 9. Alle 10 il titolare dell’azienda lo ha convocato nel suo ufficio: “Complimenti X, non abbiamo mai raggiunto questo livello di risparmio. E mi dicono che il nuovo fornitore ci assiste nel migliore dei modi”.
Il signor X torna soddisfatto alla sua scrivania. Guarda la borsa da tennis e sorride.
Affidarsi a una soluzione digitale ripaga di mille fatiche, permette di raggiungere sempre i migliori risultati e, soprattutto, regala molto tempo. Anzi lo restituisce.
L’Energy Manager che utilizza una piattaforma online evoluta, infatti, delega il proprio lavoro a un’équipe di esperti e recupera molte giornate lavorative, che può dedicare alle altre incombenze della propria mansione e, perché no, alla vita privata.
L’expertise che c’è dietro uno strumento digitale appositamente progettato per la gara e per la gestione del nuovo contratto energetico rende facile e veloce un percorso che altrimenti richiederebbe settimane, se non mesi di lavoro.
Quel che occorre per un’attività che tenda alla smart energy è innanzitutto un marketplace evoluto.
All’Energy Manager interessa individuare un fornitore affidabile, finanziariamente solido, green (perché ormai tutte le aziende sono chiamate a contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei di decarbonizzazione); inoltre è importante che il contratto sia proprio “sartoriale”, scritto specificatamente sul fabbisogno energetico dell’azienda.
Ecco, un marketplace avanzato consente di raggiungere tutti gli obiettivi in pochi click. Sulla natura e affidabilità del player individuato in fase di gara non c’è da avere alcun dubbio: gli esperti progettisti del tool preselezionano i fornitori, senza poi mediare sul contratto. Il tool orienta le scelte, il cliente finalizza il contratto direttamente con il fornitore, senza interferenze.
Una piattaforma digitale, inoltre, è in grado di gestire un contratto di fornitura “a prezzo variabile con possibilità di fixing”, opzione che molti Energy Manager escludono a priori. Un contratto di questa tipologia, infatti, richiede conoscenze specifiche sull’andamento del mercato delle materie prime, tecnicismi che spesso richiedono l’intervento di un consulente.
D’altra parte, però, la possibilità di fixing consente di cogliere opportunità di risparmio altrimenti escluse in partenza. Il risparmio potrebbe raggiungere vette inesplorate.
Un “ottimizzatore” digitale del contratto, invece, coglie nel segno in poche, veloci attività digitali e qualche notifica all’Energy Manager.
Parlare di smart energy management, quindi, è sempre possibile, se a fianco del professionista dell’energia ci sono una soluzione digitale avanzata e una squadra di esperti sempre a disposizione.
Chiamiamolo, per comodità, “tool per energy manager”. Nelle aziende si usano strumenti per compiere qualsiasi attività, eppure, quando si tratta di affidarsi a un tool digitale,...
Leggi di più >Chiamiamolo, per comodità, “tool per energy manager”. Nelle aziende si usano strumenti per compiere qualsiasi attività, eppure, quando si tratta di affidarsi a un tool digitale, le diffidenze emergono prepotentemente, tanto da oscurare i possibili benefici. Eppure, nel caso dei professionisti della gestione energetica, i vantaggi sono tanti e ben evidenti.
La gestione delle forniture energetiche, infatti, dall’individuazione dei bisogni peculiari dell’azienda alla firma di un nuovo contratto, prevede una serie di laboriose e lunghe attività.
Questo carico di lavoro, che richiede anche settimane, è sintetizzabile in pochi click sulla tastiera di un pc. A consentirlo potrebbe essere proprio un elaborato strumento digitale con un’interfaccia user-friendly.
La scelta di affidarsi a un tool per energy manager potrebbe decretare l’addio alle richieste a fornitori più o meno noti, alle lunghe ore di confronto tra offerte commerciali, ai dubbi sulla modalità contrattuale o sull’affidabilità degli operatori interpellati.
Gli scettici penseranno che si tratti una ennesima fake news tra le tante che circolano nel web, tuttavia è una attualissima verità, verificabile e resa possibile dall’informatica.
Sul mercato esistono soluzioni digitali pratiche, veloci, sicure che, nelle mani giuste danno risultati straordinari in pochissimo tempo. Occorre solo aprirsi con fiducia al digitale.
L’Italia è 24esima in Europa (su 28) per competitività digitale (vedasi rapporto Desi -Digital Economy and Society Index - della Commissione europea).
L’alfabetizzazione digitale e la risoluzione del digital divide, pertanto, hanno conquistato i primi posti nelle agende di Governo, soprattutto in un anno in cui lo smartworking e la didattica a distanza hanno lasciato intravedere tutte le loro potenzialità.
Oggi sappiamo che un buon livello di alfabetizzazione digitale del Paese potrebbe cambiare per sempre i paradigmi del lavoro e della scuola, portando vantaggi a tutti. Ma al momento noi italiani abbiamo solo assaporato la gustosa pietanza, non siamo ancora pronti. Non ci mancano le tecnologie, bensì la giusta cultura, la mentalità, che spesso si oppone ancor prima di aver valutato i vantaggi di affidarsi alle soluzioni più attuali. Questo è il motivo per cui In Italia le aziende usano poco gli strumenti disponibili online.
Usare un tool per energy manager permette di:
Ma c’è di più. Oltre a sgravare di tanto il lavoro di ricerca del nuovo fornitore, lo strumento online permette di massimizzare il risparmio attraverso la scelta di un contratto a prezzo variabile e con possibilità di fixing (senza avere competenze da trader).
Grazie al tool per energy manager, infatti, è possibile seguire l’andamento del mercato delle materie prime e stipulare un nuovo contratto quando il prezzo dell’energia è più conveniente.
In questo modo l’energy manager potrà comunque inserire nel budget aziendale una cifra per forniture energetiche. Questo costo potrebbe non cambiare, ma se dovesse farlo sarà certamente al ribasso, perché è l’azienda (guidata dal tool per energy manager) a scegliere se e quando fare fixing.
Rimane il nodo del costo, sul quale il management aziendale potrebbe obiettare. L’investimento necessario per i servizi del tool digitale, però, si ammortizza velocemente, perché il risparmio in bolletta sarà ingente sin dal primo nuovo contratto.
Esiste una relazione tra bollette e contratti energia che potrebbe incidere negativamente sul risparmio auspicato in fase di gara. No, non parliamo dell’ovvia necessità di...
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Esiste una relazione tra bollette e contratti energia che potrebbe incidere negativamente sul risparmio auspicato in fase di gara. No, non parliamo dell’ovvia necessità di trovare una tariffa conveniente per gas ed energia elettrica, bensì della bolletta come documento.
La firma di un nuovo contratto energetico non va mai presa con leggerezza. Anche se il prezzo proposto dal fornitore scelto sembra essere il più conveniente, esistono vari altri aspetti del futuro rapporto di fornitura che potrebbero compromettere il risultato della ricerca.
Le bollette, in particolare, fanno la differenza tra un contratto che vale la pena siglare e uno che è meglio lasciar perdere.
In questo post cerchiamo di mettere in luce uno degli aspetti più ingannevoli di una gara: la leggibilità di una bolletta, tra le pieghe della quale si potrebbero annidare errori, indici di poca trasparenza o, al contrario, segnali di rassicurante serietà.
La bolletta, diciamolo a chiare lettere, è il vero biglietto da visita dei player del mercato di fornitura energetica, il documento che più di ogni altro fa capire se l’azienda selezionata è affidabile o meno.
La prima cosa da fare quando si pensa di aver individuato il giusto fornitore è chiedere un esempio di bolletta. Avere il documento in mano è fondamentale per evitare sorprese future.
Le valutazioni da fare sulla bolletta sono innanzitutto generali: quanto è facile da interpretare? È leggibile?
La semplicità non è affatto scontata. Nel marasma degli oltre 500 player attivi sul mercato, sono in molti a giocare sul detto/non detto, sui conguagli, sui mancati aggiornamenti dei coefficienti ecc….
Regola numero uno, dunque, è la forma, che agevoli la facilità di lettura. Ciò sottintende anche un impegno da parte del fornitore nel renderla il più trasparente possibile. L’aggrovigliamento nozionistico è sempre indice, nel migliore dei casi, di poca attenzione al cliente o addirittura di intenzioni ingannevoli, nel peggiore.
Teniamo presente infatti, che l’Autorità ha emanato nel 2009 la “Direttiva per l'armonizzazione e la trasparenza dei documenti di fatturazione dei consumi di elettricità e/o di gas distribuito a mezzo di reti urbane” e le bollette, dunque, dovrebbero essere tutte di facile lettura e trasparenti.
La formula scelta per il contratto, tra prezzo fisso e prezzo variabile con possibilità di indicizzazione, determina ovviamente variazioni nei conteggi trimestrali. Avere a disposizione esempi di bolletta relativi alle due alternative contrattuali può far comprendere meglio il modus operandi del fornitore che si sta vagliando.
Il prezzo delle materie prime energetiche si compone di una quota fissa e di una variabile. I costi variabili dipendono dalla media dei valori consuntivi del mercato del giorno precedente (e per questo sono soggetti a fluttuazioni, sulle quali i clienti più smart possono ritagliare un cospicuo risparmio attraverso le strategie di fixing).
Tutte le altre componenti della bolletta sono fissate dall’Authority.
La seconda caratteristica di una bolletta ben congegnata, quindi, è la precisione sui costi variabili e invariabili.
Tra i prezzi fissi, cioè quelli che non dipendono dal mercato di gas ed energia elettrica ci sono le tasse e i trasporti, voci regolate da Arera attraverso dei coefficienti che vengono continuamente aggiornati. L’aggiornamento dei coefficienti in bolletta, che dovrebbe essere una regola, è una attività che non tutti i fornitori praticano in maniera diligente e, in certi casi, l’azienda paga più di quel che dovrebbe a vantaggio di un fornitore poco trasparente e disonesto. L’aggiornamento dei coefficienti, dunque, è un punto da monitorare con attenzione.
Infine, c’è la pratica dei conguagli che devono essere pochi e ben gestiti.
Le bollette trimestrali si riferiscono a sempre una stima dei consumi. Il conguaglio è comprensibile. Tuttavia, se i conguagli sono frequenti, troppo alti, se fanno perdere i conti e creano confusione, significa che non si è fatta una corretta pianificazione della fornitura oppure che, anche in questo caso, purtroppo il fornitore non è dei più affidabili e onesti.
Il mantra dell’Energy manager dovrebbe essere: “Mai firmare un contratto prima di aver analizzato l’impostazione della bolletta”.
Cosa può accadere se le bollette ricevute sono errate o non chiare?
Il rischio principale è di pagare più del necessario, naturalmente. In qualche caso, si potrebbe anche pagare di meno, quando i conteggi errati vanno a svantaggio del fornitore. In tutti i casi, però, se la bolletta non è chiara, l’azienda è costretta ad affidarsi a un consulente, al quale sarà necessario pagare la prestazione. Un costo in più che può e deve essere evitato.
Il rapporto tra bollette e contratti energia, dunque, è piuttosto stretto.
Riassumendo, le particolarità della bolletta da verificare prima di firmare un contratto di fornitura energetica sono quattro:
1 - la facilità di lettura;
2 - gli obblighi del fornitore (precisione sui costi variabili e invariabili);
3 - l’aggiornamento puntuale dei coefficienti di tasse e trasporti;
4 - l’utilizzo dei conguagli.
Un unico portfolio di investimento per gestire l’energy portfolio management aziendale: è quanto ha a disposizione l’Energy Manager nell’ambito della propria attività. L’obiettivo...
Leggi di più >Un unico portfolio di investimento per gestire l’energy portfolio management aziendale: è quanto ha a disposizione l’Energy Manager nell’ambito della propria attività. L’obiettivo è garantire all’azienda il conseguimento di un ottimo livello di efficienza energetica attraverso strategie, progetti, tecnologie e macchinari che permettano di ottenere le medesime performance produttive con meno energia.
Ma non solo: l’energy portfolio management, sintesi in tre parole della complessa mansione strategica di ogni Energy Manager, comprende anche la misurazione dei processi e la standardizzazione, al fine di tendere al continuo miglioramento nel tempo. Di fronte a un’asticella che si allontana di giorno in giorno, in maniera costante, al professionista dell’energia sono richiesti un grande dinamismo e tanta competenza.
Gli asset aziendali relativi all’energia sono importantissimi per le seguenti ragioni:
1) economie di scala aziendali, dunque contenimento dei costi generali;
2) adeguamento alle normative vigenti;
3) competitività.
Nessuno dei tre concetti elencati ha un obiettivo fisso, univoco, da raggiungere. Si tratta piuttosto di percorsi a tappe, che permettono alle aziende di ottenere risultati importanti, ma sempre in divenire per definizione.
Le stesse direttive europee, poi recepite dall’Italia e trasformate nel PNIEC indicano obiettivi specifici legati al tempo, raggiunti i quali si dovrà ulteriormente migliorare.
Per questa ragione, a tutte le aziende, e in particolare alle più “energivore” non è più concesso di essere soggetti passivi del mercato, come accadeva in passato.
Anche dal punto di vista delle forniture di gas ed elettricità, l’energy portfolio management richiede lo stesso approccio flessibile e dinamico. Soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda, infatti, implica di approvvigionarsi di gas ed energia elettrica tenendo conto:
-dell’esigenza di tagliare i costi in bolletta;
-della moltiplicazione dei player della fornitura energetica per via della liberalizzazione del mercato;
-della necessità di aumentare la percentuale di energia derivante da fonti energetiche rinnovabili;
-di un mercato complesso delle materie prime, nel quale i prezzi dell’energia variano di ora in ora (soprattutto nel caso dell’energia elettrica).
Il complesso di nuove esigenze ha creato la necessità di ricorrere sempre più di frequente a servizi consulenziali e informativi. L’Energy Manager, infatti, necessita di molte più competenze per mantenere l’azienda attiva nella gestione del proprio portfolio energetico. Sono essenziali competenze nella gestione del rischio e una maggiore flessibilità nella ricerca di contratti e soluzioni che garantiscano efficienza energetica a costi inferiori.
Un buon punto d’inizio è affrontare la scelta di un contratto di fornitura legato all’andamento della Borsa energetica. Questo approccio è meno convenzionale rispetto alla tradizionale concentrazione dell’acquisto di energia a prezzo fisso in un unico istante durante l'anno, ma consente all’azienda di “costruire” la propria bolletta attivamente.
Per gestire i rischi e le attività di una tale formula contrattuale, sono richieste competenze in termini di trading, che l’Energy Manager potrebbe anche non possedere. Tra le soluzioni più accessibili, flessibili ed efficaci, nate per essere di supporto ai professionisti, ci sono specifiche piattaforme digitali che consentono la gestione attiva del contratto.
Il servizio online attraverso strumenti informatici avanzati è offerto da veri esperti del settore energia. Non occorre, quindi, che gli Energy Manager seguano in prima persona il mercato per pervenire alla struttura definitiva del proprio portafoglio energetico.
Un buon ottimizzatore online integrato nella strategia di energy portfolio management consentirà di ottenere il meglio da un contratto di fornitura a prezzo variabile con fixing, cogliendo in autonomia le condizioni di mercato ritenute economicamente più convenienti.
In Italia la chiamiamo “sostenibilità”, ma conviene utilizzare il termine inglese “sustainability” perché esprime un concetto essenziale, una necessità imprescindibile che non ha...
Leggi di più >In Italia la chiamiamo “sostenibilità”, ma conviene utilizzare il termine inglese “sustainability” perché esprime un concetto essenziale, una necessità imprescindibile che non ha confini e di cui si parla in tutto il mondo.
Sulla spinta di un’informazione ormai capillare sul tema, la sensibilità verso le soluzioni più rispettose dell’ambiente si moltiplicano a tutti i livelli. I consumatori preferiscono con sempre maggior frequenza prodotti e marchi green, tenendo in grande considerazione le iniziative di responsabilità sociale delle aziende.
Se parliamo di energia il concetto di sustainability risulta amplificato. Da qualche anno è iniziata una vera e propria “transizione energetica” che porterà, secondo le intenzioni dell’Unione Europea il PNIEC.
Aumentare la quota di energia da fonti rinnovabili, a svantaggio di quella tradizionale da fonti fossili, è ancora solo un’opzione, ma presto diventerà un vero dovere. Conviene portarsi avanti.
Tuttavia, come fare a scegliere, in fase di gara, un’utility o una multiutility con un mix di energia che premi le forti rinnovabili?
Come può un Energy Manager conoscere e comparare le percentuali del mix, averne certezza e sfruttare a vantaggio dell’azienda la scelta fatta?
Quali sono i vantaggi di scegliere un energy green, oltre la comunicazione ? E come la green energy incide sul prezzo della fornitura?
I dubbi sull’argomento, effettivamente, sono tanti. La green energy è un campo relativamente recente anche per chi opera da tanto tempo nel mercato delle materie prime.
Pertanto, di risposte certe se ne trovano poche e tutte avvolte dalla fitta nebbia del “non detto”. Tutte, a parte una: Yem marketplace, il tool digitale di YEM che aiuta gli utenti nella scelta della giusta fornitura, tenendo conto, oggi, anche degli aspetti green.
Le spinte verso le scelte di sustainability arrivano indistintamente dall’alto, delle Istituzioni, e dal basso, dal mercato. Soprattutto ora che il Covid19 ha distrutto la quotidianità, gli obiettivi e le speranze di milioni di persone e aziende nel mondo, come una gigantesca colata di lava.
Ma anche su un suolo apparentemente inerte c’è vita, infatti, poco dopo, le ginestre spuntano sulle pendici dei vulcani. Allo stesso modo, l’Unione Europea intende risorgere attraverso una politica incentrata proprio sull’ambiente: economia circolare e fonti rinnovabili traineranno il nuovo sviluppo finanziario.
Il Green Deal Europeo varato nel novembre 2019 a Bruxelles e il piano di sostengono: l’attuale strategia europea per la ripresa, rispondono al movimento globale ecologista che ha animato i consumatori in tutto il mondo.
Alla luce di questi elementi, perseverare con la scelta di energia esclusivamente da fonti fossili risulta:
-poco lungimirante;
-distante dal mercato e dalle linee guida europee;
-sintomo di una staticità strategica aziendale che fa a botte con il concetto di competitività.
Organizzare una gara green, al contrario, ha un impatto enorme dal punto di vista della comunicazione aziendale. Le fonti rinnovabili producono una materia prima un po’ più costosa, in verità, ma assumersi la responsabilità sociale e farlo sapere al proprio pubblico migliora la propria brand reputation. Il bilancio economico rimane comunque positivo.
In estrema sintesi, organizzare una gara green può portare a grandi vantaggi!
Fatta la scelta di orientarsi su un fornitore green, l’Energy Manager può trovare la risposta ai suoi numerosi dubbi e/o difficoltà (elencati nel primo paragrafo) affidandosi alla piattaforma digitale YEM.
Capace di gestire in pochi click una gara per un contratto realmente su misura, il tool YEM marketplace da gennaio si tinge di verde.
Trovare un fornitore affidabile e solido nella giungla degli oltre 500 operatori attivi in Italia è impresa ardua senza il supporto del digitale; a maggior ragione lo è se si cerca anche un fornitore con “orientamento green dimostrabile”. Chi garantisce all’Energy Manager la veridicità delle affermazioni del fornitore?
E se dichiarare l’approvvigionamento di materia prima da fonti rinnovabili fosse solo un richiamo per allodole? Ebbene, YEM risolve il dilemma attraverso la nuova funzionalità dello strumento: la classifica dei fornitori green.
Grazie a YEM marketplace diventa semplice confrontare i fornitori green e le loro percentuali di fuel mix. Ma non solo. Infatti, è anche possibile vedere se negli ultimi anni il fornitore ha aumentato la percentuale green, premiando una reale policy green dei fornitori.
La soluzione YEM Marketplace, già di per sé unica sul mercato, si rivela ancora più completa ed efficiente, grazie al suo orientamento sui bisogni dei propri utenti e sulla sustainability.
Cercare una nuova fornitura di gas ed energia elettrica non può prescindere dall’impatto che il Covid19 ha sul business e sulla percezione profonda della vita da parte di ogni...
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Cercare una nuova fornitura di gas ed energia elettrica non può prescindere dall’impatto che il Covid19 ha sul business e sulla percezione profonda della vita da parte di ogni singolo individuo.
I due ambiti potrebbero sembrare lontani anni luce l’uno dall’altro, se non fosse per l’ovvia realtà che oggi molte aziende hanno una minore disponibilità economica a causa della pandemia, dunque devono tentare di risparmiare su tutto, anche sulle scelte energetiche.
La necessità di tagliare i costi però non è una novità, mentre altri aspetti del tutto nuovi, dovrebbero allertare ogni attento energy manager e spingerlo verso valutazioni molto più contemporanee e lungimiranti.
In particolare, le attuali scelte energetiche devono tenere conto:
• delle difficoltà finanziarie e dei probabili fallimenti di tanti player del settore energia a causa del Covid-19;
• delle probabili e grandi opportunità date dalla fluttuazione dei prezzi delle materie prime;
• della tendenza/necessità di green energy;
• del digitale, che ha cambiato il modo di relazionarsi con il mondo e di lavorare.
Queste quattro circostanze sono divenute veri e propri driver nelle scelte energetiche aziendali: tenerne conto contribuisce a raggiungere il massimo livello di risparmio sulle forniture. Vediamo perché.
Il prossimo primo gennaio 2021 le aziende di medie e piccole dimensioni dovranno passare necessariamente al libero mercato energetico. Ad attendere la data con interesse vi sono 723 fornitori che operano sul mercato italiano. Un vero esercito di player che cresce da anni, in vista di questa scadenza, tra i quali vi sono anche veri campioni di pratiche scorrette e truffaldine.
Il tema è sotto la lente delle istituzioni, anche perché l’elenco dei venditori previsto per legge (EVE) non è mai stato pubblicato (fonte Senato.it).
Tra le fila degli operatori, inoltre, ve ne sono di solidi e strutturati, ma anche di fragili e potenzialmente fallimentari. Si tratta di aziende che non sono in grado di assicurare un buon livello di servizi né la propria solidità finanziaria, e che per vendere energia puntano solo sul prezzo.
Il Covid, che ha colpito duramente tutte le aziende, non può che aver ulteriormente messo in difficoltà questi player, ai quali non è davvero il caso di affidarsi.
Le crisi amplificano le fluttuazioni di prezzo delle materie prime. Durante il primo lockdown i prezzi dell’energia elettrica e del gas sono precipitati, a causa della flessione inaspettata della domanda. Le aziende che in quel periodo hanno contrattualizzato una fornitura per gli anni futuri si sono assicurati materia energetica a prezzi molto bassi.
Il Covid ha cambiato radicalmente l’economia e ha messo tutti di fronte al concetto di imprevisto. Sono tante le ragioni che possono far fluttuare i prezzi del gas e dell’energia elettrica: vale la pena cogliere le opportunità di risparmio quando si presentano.
Green energy, fonti rinnovabili, sostenibilità, decarbonizzazione, economia circolare…questi sono i concetti sui quali si fonda la strategia di ripresa economica a livello europeo.
L’incalcolabile danno provocato dalla pandemia ha acceso il faro sulle problematiche ambientali e oggi nessuna azienda può permettersi di rimanere insensibile al tema. Dal punto di vista delle scelte energetiche, ciò equivale a preferire i fornitori di energia elettrica che spingono maggiormente verso fonti energetiche più green.
Contribuire anzitempo al raggiungimento degli obiettivi europei di decarbonizzazione (fonti EC.Europa.eu, Parlamento Europeo ) è un impegno che si traduce facilmente in maggiori guadagni: i consumatori, infatti, gradiscono molto le assunzioni di responsabilità sociale e orientano di conseguenza le proprie scelte d’acquisto.
Guardando all’Italia intera, l’alfabetizzazione digitale è indiscutibilmente aumentata e il “digital divide” si sta riducendo. Anche queste sono conseguenze inaspettate del Covid.
Il massiccio ricorso allo smart working e alla didattica a distanza hanno sdoganato l’uso del digitale in ogni circostanza.
Anche l’Energy manager può avvantaggiarsi attraverso l’utilizzo di una piattaforma digitale che consenta:
- di scegliere il giusto fornitore in pochi click, scongiurando il pericolo di incappare in scelte fallimentari e/o pericolose;
- di gestire un contratto a prezzo variabile, senza dover ricorrere a un consulente esterno.
Il Coronavirus ha provocato un disastro dal punto di vista sanitario ed economico, ma sta creando una nuova normalità fatta di occasioni da cogliere e ambiti di business da esplorare. Per le scelte energetiche servirà una visione ancora più ampia e un buon supporto digitale che ne semplifichi l’interpretazione.
Una piattaforma digitale innovativa, di servizi online e applicazioni specifiche, per ottimizzare i costi di energia elettrica dell'azienda. Usare una piattaforma tecnologica...
Leggi di più >Una piattaforma digitale innovativa, di servizi online e applicazioni specifiche, per ottimizzare i costi di energia elettrica dell'azienda. Usare una piattaforma tecnologica specializzata – anziché il lavoro di una persona – offre diversi e numerosi vantaggi per l'azienda che vuole ottimizzare i costi di energia elettrica.
I benefici di gestire queste attività attraverso soluzioni Hi-tech dedicate sono molteplici, e in questo Blog Post li illustriamo senza un ordine di priorità, perché ogni impresa può trovare più utile, conveniente e primario un elemento piuttosto che un altro.
Ecco, quindi, quali sono i principali vantaggi nell'utilizzare una piattaforma digitale per gestire e ottimizzare i costi aziendali di energia elettrica: ad esempio, la piattaforma monitora per il cliente il mercato dell'energia.
Inoltre, seleziona, attraverso speciali algoritmi, sia i possibili migliori fornitori, sia le loro migliori offerte; si occupa delle attività più standardizzate, e a minore valore aggiunto, e di quelle di analisi, elaborazione e calcolo più difficili e complesse.
In questo modo, una piattaforma digitale dedicata 'libera' anche importanti risorse aziendali che possono quindi essere rivolte e dedicate all’efficienza energetica. Ma vediamo più nel dettaglio, uno per uno, i vari vantaggi, importanti e molto concreti.
La piattaforma tecnologica specializzata nel mondo della fornitura di energia B2B non sostituisce in tutto e per tutto la persona, ma l'operatore può intervenire solo quando e solo là dove il suo lavoro può svolgere attività a più alto valore aggiunto.
Intanto, la piattaforma Hi-tech online si occupa delle attività più standardizzate, e a minore valore aggiunto, e di quelle di analisi, elaborazione e calcolo più difficili e complesse.
Utilizzando quindi una piattaforma specializzata online, l'azienda riduce e automatizza tutto ciò che è più burocratico, ripetitivo e a basso valore aggiunto, sia per quanto riguarda ad esempio le attività necessarie per gestire una gara di fornitura, sia per fare un adeguato e conveniente Fixing dei prezzi.
Una persona dell'azienda impiega e perde molto tempo per vedere e analizzare grafici e valori dell'energia nell'andamento dei mercati, con piattaforma digitale per la fornitura B2B tutto ciò viene automatizzato e realizzato dal 'cervello digitale'. Che – come sappiamo – ha ormai margini di errore e inefficienze molto più bassi rispetto a quelli umani, e prossimi allo zero.
La piattaforma monitora per il cliente il mercato dell'energia, fornisce analisi e spiegazioni sintetiche, permettendo anche qui un grande risparmio di tempo e risorse. Tutto ciò significa, in pratica, ottimizzare i costi di energia elettrica.
In più, una piattaforma di servizi online applicati alla fornitura di energia B2B permette anche di elaborare richieste, definire e ricevere offerte di fornitura davvero e del tutto paragonabili tra loro, perché le richieste di informazioni ai fornitori di energia – per definire il piano di offerta di ognuno – comprendono tutte le necessità del caso, seguendo uno standard uniforme, altrimenti le offerte non sono paragonabili tra loro.
La piattaforma specializzata inquadra, considera e gestisce tutti gli elementi e i fattori che influiscono sul prezzo dell'energia elettrica, evidenzia ogni impatto sul costo finale, permette anche di valutare le eventuali penali previste in caso di disservizi, tenendo tutto bene sotto controllo, evitando brutte sorprese e di scoprire poi costi non preventivati.
Se una piattaforma energetica Hi-tech è poi davvero evoluta, raccoglie e presenta un gruppo più ristretto di fornitori pre-selezionati, in base alla loro affidabilità finanziaria e al Credit score aziendale.
Allo stesso modo, i costi aumentano se ad esempio il fornitore ha offerto un prezzo iniziale più basso ma poi si devono sommare costi occulti o aggiuntivi. Oppure se il fornitore offre un livello di servizio di qualità inferiore e scadente, o non compreso nel prezzo di fornitura, e altri costi imprevisti si possono aggiungere nel caso di contenziosi e ricorsi legali.
Sono tutte operazioni, attività e applicazioni che hanno ricadute importanti in termini di costi o risparmi per l'azienda cliente.
Una piattaforma digitale specializzata nella fornitura di energia B2B offre, poi, servizi e soluzioni di grande aiuto, utilità e convenienza, perché seleziona, attraverso speciali algoritmi, sia i possibili fornitori, sia le loro offerte, in base a dati e numeri, ma anche con parametri e criteri qualitativi. Considerando e valutando sempre tutti i criteri necessari per ottimizzare i costi di energia elettrica.
Un altro vantaggio per l'azienda, e per i suoi risultati concreti, di usare una piattaforma digitale, sta anche nel fatto che in questo modo non si devono dedicare e impiegare risorse umane, energie, lavoro, tempo, per gestire e migliorare i costi dell'energia elettrica – perché tutto viene fatto in maniera ottimale dai sistemi digitali –, e quindi tutte queste risorse 'risparmiate' possono essere rivolte e dedicate all’efficienza energetica.
In più, utilizzando una piattaforma digitale, tutte le operazioni restano tracciate, e si possono quindi poi analizzare, verificare e certificare. Con sistemi Hi-tech evoluti per ottimizzare i costi dell'energia elettrica è inoltre possibile fare previsioni e simulazioni delle varie attività collegate, ad esempio risulta facile, utile e interessante fare simulazioni di gare d'appalto e operazioni di compravendita sul mercato energetico B2B.
Cercare un nuovo fornitore energia elettrica che risponda a tutte le richieste e le esigenze aziendali non è proprio una passeggiata. YEM viene in aiuto degli Energy manager...
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Cercare un nuovo fornitore energia elettrica che risponda a tutte le richieste e le esigenze aziendali non è proprio una passeggiata. YEM viene in aiuto degli Energy manager (EM) con un marketplace agile e velocissimo, che consente di ridurre sensibilmente il tempo necessario per una gara svolta nella maniera tradizionale.
Trovare una fornitura energetica realmente personalizzata, vera chiave di volta per risparmiare, non è mai stato così semplice.
Tutte le imprese richiedono all’Energy manager di abbassare i costi in bolletta, ma anche - per esempio - di rifornire più di un sito produttivo o di gestire i picchi di utilizzo; di calibrare le quote di energia da fonti rinnovabili rispetto a quella da fonti fossili; di adeguarsi alle normative… e poi, la fatturazione trasparente o una pre-fatturazione, una qualità dei servizi elevata, ecc, ecc…
Le richieste del titolare d’azienda, insomma, possono essere molto diverse, le più disparate; ecco che lanciare una gara per la ricerca del fornitore ideale, tenendo conto di tutti i desiderata della direzione, è un’attività lunga e complessa. Agli Energy manager sono richieste tanta dedizione e molte ore lavorative, per confrontare le proposte di contratto da parte degli operatori di mercato interpellati.
Gli Energy manager, veri professionisti dell’energy management, conoscono le insidie del mercato, tuttavia il loro incarico in azienda spazia tra aggiornamenti normativi e sistemi incentivanti e la ricerca di soluzioni tecnologiche per la gestione e il calcolo dei fabbisogni energetici.
Il tempo per svolgere tutte le funzioni, si capisce, è poco; al contrario, i numerosi dettagli di una gara per una nuova fornitura richiedono molte ore. Pertanto per la ricerca del fornitore energia elettrica, l’EM, per prassi, si affida a:
Per la complessità del settore, però, i comparatori non sono sufficienti, in quanto il giusto contratto B2B non può basarsi solo sul prezzo. Sarebbe estremamente riduttivo e poco lungimirante. Del resto, però, un vero e proprio consulente ha un costo, che spesso vanifica il risparmio ottenuto sulle nuove forniture.
Anche se l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente - Arera (www.arera.it) - indica i criteri generali per orientarsi in un mercato che si fa sempre più affollato e rischioso, monitorare il mercato e i suoi tranelli non è facile.
Il rischio è di:
-incappare in un fornitore energia elettrica che non rispetti gli accordi siglati;
-non poter contare né su servizi all’altezza, né sul massimo risparmio possibile.
La formula di supporto agli EM ideata da YEM, dunque, s’inserisce in un contesto di mercato complesso e in un momento in cui l’esigenza di risparmiare tempo e denaro è ancora più sentita.
L’intuizione di Nicolas Henn, fondatore di Yem Italia, si traduce in grosso valore dal momento che la piattaforma online, con i suoi due tool, marketplace e optimization, consente di:
-abbassare i costi di produzione (perché il contratto futuro sarà sicuramente conveniente);
- risparmiare tempo (perché la ricerca si svolge in pochi click);
- avere una perfetta padronanza dei rischi (perché YEM pre-seleziona i fornitori secondo tutti i criteri che potrebbero mettere in difficoltà il cliente);
- diminuire lo stress operativo (perché YEM marketplace è davvero intuitivo e facile da usare).
Per tale ragione la piattaforma YEM è una vera e propria risorsa, di tempo e di denaro, una frontiera, una soluzione unica sul mercato.
Con la sua piattaforma on line evoluta (www.yem-energy.it), YEM permette di compilare una richiesta di offerta, completa di ogni informazione peculiare relativa all’azienda. Ciò consente ai fornitori di compiere una veloce analisi sul richiedente e di proporre una soluzione tagliata su misura.
Il processo è completamente automatizzato, user-friendly e molto mirato.
Digitando l’indirizzo www.yem-energy.it si accede facilmente al marketplace YEM. Lo strumento digitale accompagna l’utente nella compilazione di una richiesta d’offerta molto dettagliata che consente ai riceventi di analizzare la specificità del caso e proporre da subito un’offerta realmente personalizzata.
Con pochi click, quindi, la richiesta raggiunge un buon numero di player selezionati.
Ricevute e paragonate le offerte, formulate tutte nello stesso giorno e quindi basate sullo stesso prezzo della materia prima all’ingrosso, la fase di contrattualizzazione tra fornitore e azienda/cliente, avverrà fuori dalla piattaforma.
Difatti, YEM aiuta gli utenti a scegliere il fornitore e la tipologia di contratto (a prezzo fisso o variabile), aiuta a capire il mercato e a monitorarlo, rendendo consapevoli e autonomi i suoi utenti.
Nel caso di un contratto a prezzo variabile, infine, non sarà necessario essere dei trader per gestire la volatilità dei prezzi e cogliere le opportunità migliori. Attraverso il tool YEM Optimization si potrà seguire l’andamento della borsa energetica, per poter avere l’energia a costi più bassi.
Il 2020 passerà alla storia per l’epidemia da Covid19 che ha paralizzato il mondo. Chi si occupa di energia, però, sa che non tutto si è fermato. Proprio da quest’anno, infatti,...
Leggi di più >Il 2020 passerà alla storia per l’epidemia da Covid19 che ha paralizzato il mondo. Chi si occupa di energia, però, sa che non tutto si è fermato. Proprio da quest’anno, infatti, ci sono novità dal punto di vista delle Norme gestione energia. Obiettivi più ambiziosi da raggiungere rispetto al passato, che introducono nuove necessità a livello di fornitura e di gestione all’interno dell’azienda.
Anche gli uffici acquisti, dunque, se pur meno specializzati rispetto agli Energy manager, sono chiamati a considerare i nuovi obblighi di Legge a partire dalla scelta del nuovo fornitore.
La Direttiva (UE) 2018/844 è stata recepita nell’ordinamento italiano con il Decreto Legislativo n. 48/2020 lo scorso giugno; la Direttiva (UE) 2018/2002 è ancora in corso di recepimento,
Vediamo di cosa si tratta e cosa considerare con più attenzione dal 2020.
Rispetto al “Clean Energy Package”, in vigore negli ultimi anni e orientato a un progressivo e generale miglioramento dell’efficienza energetica, le Direttive (UE) 2018/844 e (UE) 2018/2002, fissano obiettivi più stringenti.
In particolare:
– ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 40% entro il 2030;
– favorire lo sviluppo di un sistema energetico sostenibile, competitivo, sicuro e decarbonizzato entro il 2050.
Il Decreto Legislativo n. 48/2020 dà indicazioni relative alla prestazione energetica nell’edilizia; la Direttiva (UE) 2018/2002, invece, si propone di rimuovere gli ostacoli sul mercato dell'energia e di superare le carenze che impediscono l'efficienza nella fornitura e nell'uso dell’energia e aumentare l’informazione sul tema (www.europarl.europa.eu).
Tagliare drasticamente le emissioni di anidride carbonica (CO2), migliorare l’efficienza energetica e puntare su fonti sostenibili d’energia per contribuire a decarbonizzare il sistema: sono questi i tre diktat ai quali nessuna azienda può sottrarsi. Tutto ciò impone una programmazione e determinate scelte da perseguire con costanza e impegno. L’Energy manager, pertanto, dovrà:
Gli obiettivi dettati dalle nuove Norme gestione energia possono essere perseguiti sin dai primi passi di una nuova fornitura energetica affidando l’approvvigionamento delle materie prime, gas ed elettricità a un fornitore “green”, che possa garantire la provenienza dell’energia da fonti rinnovabili.
Questo criterio, certo primario rispetto all’obiettivo UE della decarbonizzazione nel corso del prossimo trentennio, complica la ricerca del fornitore giusto anche al più rodato degli uffici acquisti.
È importante conoscere la composizione dell’offerta energetica da parte di ogni player al quale si richiede una quotazione e ovviamente preferire il fornitore capace di erogare la più alta percentuale di energia sostenibile.
Ad esempio, affidandosi a una piattaforma avanzata online è possibile assicurarsi offerte compatibili con le proprie esigenze di consumo e con gli obblighi di legge, risparmiando tempo e denaro.
La qualità di un fornitore di energia elettrica e gas è un parametro ingiustamente sottostimato. Troppo di frequente, difatti, si considera il prezzo come unica discriminante nel...
Leggi di più >La qualità di un fornitore di energia elettrica e gas è un parametro ingiustamente sottostimato. Troppo di frequente, difatti, si considera il prezzo come unica discriminante nel processo di scelta di un nuovo fornitore.
È convinzione diffusa e tuttavia fuorviante che “la proposta commerciale più vantaggiosa sia quella che assicura il maggior risparmio sul prezzo di acquisto”.
La vera convenienza, però, si costruisce nel lungo periodo, con un giusto mix di servizi ricevuti e costi.
La “Disciplina dei livelli specifici e generali di qualità commerciale dei servizi di distribuzione e vendita del gas”, emanata nel 2001 da Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (www.arera.it), e successive modifiche e integrazioni hanno fissato gli standard nazionali di qualità commerciale e li hanno resi uniformi e obbligatori su tutto il territorio nazionale.
Per tutti gli esercenti. Tuttavia la tecnologia evolve e alcuni fornitori si distinguono offrendo servizi aggiuntivi o più raffinati che potrebbero semplificare ulteriormente il rapporto tra fornitore e azienda cliente.
I fornitori, difatti, non sono tutti uguali. Nemmeno sulla carta. Ma come riconoscere un fornitore di indubbia qualità? In primis valutando i servizi che è in grado di fornire.
Il primo incontro tra un energy manager e un’azienda fornitrice di energia avviene attraverso il sito e i documenti commerciali: la proposta a seguito della RdO, e il contratto. La chiarezza e la trasparenza sono le prime peculiarità da ricercare. E da confrontare.
In un mercato complesso e fluttuante, infatti, il cliente ha il diritto di avere ogni informazione in maniera precisa, veloce e puntuale. Dunque la facilità di contatto, un sito efficiente, una chat bot, operatori preparati al call center, per esempio, sono in grado di elevare il livello di un fornitore rispetto a un altro.
Anche la velocità nelle procedure di allacciamento o nella risposta a una richiesta d’intervento sul campo possono fare la differenza per un’azienda/cliente. Nell'era della comunicazione digitale, non è difficile raccogliere informazioni in tal senso. Chiedere un impegno preciso per iscritto al fornitore è sempre buona prassi.
Troppi dettagli o troppo pochi: la fattura emessa dai fornitori italiani di energia è mediamente poco trasparente. Ciò accade di frequente, nonostante l’Authority abbia chiesto di semplificare le bollette già nel 2011.
Nella ricerca di una nuova fornitura, quindi, il tema è da prendere molto seriamente: tra i servizi ricercati devono esserci proprio le bollette di più facile comprensione. Difatti, il cliente ha il diritto di comprendere a fondo tutte le voci di spesa che si trova a dover sostenere.
Alcune aziende di fornitura hanno messo mano alla stesura dei propri documenti, rendendoli più leggibili.
Le componenti del prezzo finale sono divise in:
- oneri generali (promozione delle energie da fonti rinnovabili, contributi per ricerca e sviluppo, contributo per lo smantellamento delle centrali nucleari…);
- imposte;
- servizi di rete;
- servizi di vendita.
Nel mercato libero, inoltre, potrebbero essere aggiunti ulteriori servizi particolari e differenziazioni commerciali. Ogni voce deve essere sempre esplicitata.
Conguagli, doppie fatturazioni e ritardi nell’invio del documento devono essere ridotti al minimo.
La verifica di tutti i dettagli sopra elencati richiede lunghe giornate di attenzione e comparazione tra diverse offerte. Il lavoro è immane, ma un buon marketplace digitale può farlo in pochi passaggi. Si liberano così molte ore lavorative che l’energy manager potrà dedicare ad altre importanti attività di efficientamento aziendale.
“Nel mezzo del caos, c'è anche l’opportunità" ~ SunTzu. Anche se oggi parliamo di Energy Management nel 2020, il filosofo cinese del V secolo a.C. è attualissimo nella sua...
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“Nel mezzo del caos, c'è anche l’opportunità"
~ Sun Tzu.
Anche se oggi parliamo di Energy Management nel 2020, il filosofo cinese del V secolo a.C. è attualissimo nella sua riflessione. Se poi consideriamo che a lui si attribuisce un importante trattato di strategia militare, “L’arte della Guerra”, il collegamento mentale è presto fatto: “Covid19 - recessione - opportunità”.
Anche dalla dura battaglia al virus, difatti, c’è qualcosa da imparare.
Cosa ci lascerà questo 2020? E cosa c’entra questo argomento con la gestione dell’energia in azienda? Più di quanto si creda.
Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire meglio il contesto in cui l’Energy Manager si trova a operare.
Colpite duramente dal propagarsi del virus, le aziende italiane stanno rialzando faticosamente la testa, chi più, chi meno. Certo il denaro scarseggia e risparmiare è un must irrinunciabile. Il taglio dei costi in bolletta, quindi, è sempre più necessario.
Ma attenzione a scegliere solo in base al prezzo. Non sarebbe una buona operazione di Energy Management.
Secondo un’analisi di Cerved Rating Agency riportata da Il Sole 24 Ore, infatti, circa il 10% delle aziende italiane rischia il fallimento.
Andando nello specifico delle realtà del settore fornitura gas ed elettricità, lo studio indica un rischio default per il 6% delle società, nell’ipotesi più ottimistica. Nel caso che la guerra al Covid19 si riveli più lunga del previsto, però, Cerved accresce la sua stima fino all’11%.
Lo scorso marzo, inoltre, Milano Finanza riportava dati ancor più allarmanti, mettendo in evidenza che le aziende più a rischio sono quelle con un rating tra B e BBB, praticamente il 65% delle Pmi italiane.
Gli stress test condotti da modefinance, infatti, hanno tracciato un quadro drammatico dell’economia italiana.
Incappare in un fornitore a rischio fallimento, quindi, è una possibilità concreta. La liberalizzazione del mercato energia, difatti, si è tradotta velocemente in un proliferare di società che fanno a gara per accaparrarsi il cliente, puntando sul prezzo.
È verosimile, però, che la maggior parte di queste abbia un merito di credito di livello intermedio, quindi non sufficiente a superare agevolmente la crisi. Cosa accadrebbe nel caso di un contratto in essere con un’azienda fragile finanziariamente? Il danno si ripercuoterebbe anche nei conti del cliente. Ecco che la scelta del fornitore è da condurre con maggior attenzione.
Nei primi mesi dell’anno, alla Borsa energia, i prezzi del gas e dell’elettricità hanno subito una flessione considerevole. Si è parlato di un crollo.
Nel mezzo del caos epidemico, siglare un contratto a quelle quotazioni sarebbe stato molto vantaggioso. Certo non sarà stata la prima idea, ma oggi possiamo rifletterci.
La fluttuazione del mercato, però, consente in ogni periodo dell’anno di cogliere le migliori opportunità. Basta conoscerle e sapere come agire.
Il 2020 insegna che chi ha contrattualizzato le proprie forniture per gli anni a venire ha colto il vantaggio delle conseguenze del Covid.
Per ottenere un tale risultato è stato sufficiente scegliere un contratto a prezzo indicizzato e fare fixing per una parte dell’energia mentre il mercato fletteva.
Sottoscrivere un contratto di fornitura oggi per gli anni successivi al 2021, dunque, può sembrare stravagante, ma ha molto senso. Si potrebbe fissare il prezzo anche per il 50% dell’energia, ad esempio, già per il 2022.
L’Energy Management 2020, allora, rompe con il passato, anche in considerazione del fatto che la digitalizzazione delle aziende è cresciuta considerevolmente. Chi non fatto ricorso allo smart working? Chi non cerca oggi le migliori soluzioni online a qualsiasi problema?
Anche per l’Energy Management, quindi, il web ha le risposte ideali: piattaforme e servizi digitali per gestire la ricerca di fornitori finanziariamente solidi e per cogliere le opportunità dalle fluttuazioni del mercato con un contratto a prezzo variabile.
Pensiamo a un Energy manager, un imprenditore, un dirigente d'azienda che deve scegliere il nuovo contratto e la nuova fornitura per i consumi energetici della propria impresa....
Leggi di più >Pensiamo a un Energy manager, un imprenditore, un dirigente d'azienda che deve scegliere il nuovo contratto e la nuova fornitura per i consumi energetici della propria impresa. Quali sono i vantaggi di scegliere energia Green? Ce ne sono diversi, e tutti in grado di portare risultati e benefici molto tangibili. Non solo per l'Ambiente, la società nel suo complesso, ma anche per le performance aziendali.
Ecco uno dei tanti motivi per cui rendere Green i consumi energetici aziendali conviene: i consumatori e clienti, ormai da tempo, rivolgono sempre più la loro attenzione e le loro preferenze alle aziende 'Green', e alle loro scelte ecologiche trascurando sempre più spesso i Brand non sostenibili.
Da questo Trend nasce dunque un processo virtuoso per cui i clienti sono pienamente soddisfatti solo se a un buon rapporto qualità/prezzo dei prodotti o servizi si abbina un convincente segnale di sostenibilità del produttore scelto.
Per queste aziende Green, quindi, il fatturato è destinato a salire, creando così un circolo vantaggioso per tutti: la sostenibilità ambientale per un'azienda diventa perciò un vantaggio competitivo. Anche se i vantaggi dell’energia green non sono immediatamente riscontrabili a livello economico, avendo un costo maggiore rispetto all’acquisto di energia ad un prezzo più basso, i vantaggi sono riscontrabili su molteplici fronti, ecco quali.
La scelta ecologica per i consumi energetici è una scelta strategica, che ha un forte impatto sull'etica, sulla reputazione, sull'immagine, sulla comunicazione dell'impresa.
In media l'energia Green costa un po' di più, in genere tra il 2% e il 5% in più rispetto all'energia cosiddetta Grigia (quella tradizionale da fonti fossili e più inquinante). Comunque, a conti fatti e guardando ai risultati finali dell'azienda questa differenza di prezzo alla fornitura viene poi ampiamente colmata e recuperata – diventando conveniente e vantaggiosa anche in termini economici – perché la politica sostenibile nei consumi energetici ha un impatto di reputazione, immagine e comunicazione molto forte sul mercato. Insomma, le scelte e strategie Green vengono sempre più premiate.
La sostenibilità – anche dei consumi energetici – è o può diventare quindi uno strumento di comunicazione e marketing molto importante ed efficace: si possono avere dei ritorni rilevanti in termini economici e di fatturato dalle conseguenti scelte del mercato.
Un altro importante vantaggio nel rendere Green i consumi energetici aziendali riguarda gli incentivi pubblici per chi usa fonti di energia rinnovabili. In Italia questi incentivi sono erogati attraverso diversi meccanismi e misure: Certificati verdi e tariffa omnicomprensiva, Conto Energia, Conto termico, Contributi comunitari, nazionali e regionali. Già dal 2013 sono operativi gli incentivi Fer-E, per le fonti rinnovabili elettriche, escluso il fotovoltaico.
Per esempio, il decreto Fer 1, in vigore dall'estate scorsa, incentiva e sostiene la produzione di energia elettrica prodotta da impianti idroelettrici, solari fotovoltaici, eolici On shore, e a gas residuati dei processi di depurazione.
Il regime di incentivazione per le imprese Green risulta dunque differenziato per fonte rinnovabile, dimensione degli impianti, data di costruzione o allacciamento alla rete di distribuzione.
Anche per chi già utilizza, ad esempio, i pannelli solari per i propri consumi energetici, se l'energia che ne deriva non basta è possibile prendere altra energia Green dai contratti di fornitura sul mercato.
Le fonti di approvvigionamento e fornitura di energia 'verde' possono essere diverse, ogni Energy manager, ogni imprenditore e ogni azienda ha tre possibilità: avere i pannelli solari; scegliere e contrattualizzare il fornitore di energia Green; o fare entrambe le cose, in un mix di soluzioni per i propri consumi energetici.
Per tutti questi motivi, risulta vantaggioso utilizzare delle piattaforme online specializzate nella fornitura di energia B2B che: comprendano al loro interno la possibilità di scelta e di fornitori Green; offrano soluzioni e offerte non standardizzate sul mercato di massa, ma fortemente personalizzate per le specifiche caratteristiche ed esigenze di ogni azienda.
Come personalizzare e profilare l'offerta di energia 'verde'? L'azienda cliente sceglie e indica tutti i parametri di selezione dell'offerta da tenere in considerazione e la piattaforma rende possibile il confronto e la comparazione tra le diverse offerte del mercato, servizi, prezzi e opportunità. Così l'azienda cliente va a selezionare e scegliere l'offerta giusta e più adeguata per i proprio obiettivi.
Affrontiamo un'esigenza molto importante e concreta delle aziende, e la sua migliore soluzione. L'esigenza fondamentale è questa: cercare il proprio fornitore di gas B2B. Una...
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Affrontiamo un'esigenza molto importante e concreta delle aziende, e la sua migliore soluzione. L'esigenza fondamentale è questa: cercare il proprio fornitore di gas B2B. Una soluzione rapida e affidabile per trovarlo è la piattaforma digitale di YEM Marketplace. Vediamo perché e come.
Innanzitutto, prendiamo in considerazione la possibilità di assegnare questo compito a un consulente in carne e ossa.
In questo caso, al professionista occorrerà molto tempo e lavoro per analizzare la situazione e le esigenze nell'uso di gas da parte dell'azienda cliente, calcolare consumi e costi, fare prospetti e preventivi.
In più, come si sa, nessun consulente è infallibile.
Utilizzando invece una piattaforma digitale online specializzata come YEM Marketplace è possibile cercare, selezionare e trovare il proprio fornitore di gas B2B in pochi click dal proprio computer. Ogni cliente viene accompagnato online nell'uso della piattaforma YEM Marketplace in modo molto pratico, facile e veloce, è adatto quindi ad ogni tipo di utenza.
Inoltre, per trovare le soluzioni e il fornitore di gas B2B migliori per la propria impresa non è necessario aspettare un periodo preciso dell’anno, per esempio la scadenza del contratto precedente, perché la piattaforma essendo online è accessibile in qualsiasi giorno e in qualsiasi momento dell'anno.
Quindi non c'è motivo di ridursi a fare tutto all’ultimo minuto quando si può benissimo pianificare meglio e in anticipo, trovando in questo modo i prezzi e le condizioni migliori per il gas B2B.
Un altro importante vantaggio, e valore aggiunto, nell'uso di YEM Marketplace è che le offerte che si possono trovare sono tutte fortemente personalizzate.
Ogni azienda, ogni Energy manager, ma anche l'imprenditore deve solo compilare i format predefiniti online, dove man mano l’utente è accompagnato nell’inserimento dei dati necessari per la formulazione di un contratto di fornitura gas B2B.
In questo modo, tutto avviene in tempi molto rapidi e coincidenti tra loro, e seguendo parametri completi e uguali per tutti, proprio per far sì che le varie offerte dei fornitori siano tutte ben confrontabili tra loro.
Se invece le offerte e i prezzi del gas B2B proposti dai fornitori arrivano in tempi diversi, oppure se sono il risultato dell'elaborazione di dati differenti e non omogenei dell'azienda cliente, di fatto le varie offerte non sono direttamente confrontabili tra loro, perché i parametri non sono uguali per tutti.
Con YEM Marketplace l'azienda cliente ha la certezza di ottenere proposte e prezzi di fornitura comparabili, e YEM in questo modo realizza un Ranking, una graduatoria, in base al prezzo, delle offerte così raccolte, mettendo in evidenza quelle che risultano più convenienti. Un Ranking e una 'gara' delle offerte basate sul prezzo, dato che la qualità del servizio fornito è già stata attentamente selezionata a priori da YEM, ed è quindi garantita per tutti i suoi fornitori di gas B2B.
Infine, l’utente può contattare le aziende suggerite dal marketplace per avviare una trattativa a partire dalla richiesta di offerta calcolata dal marketplace. Avviando così una trattativa avendo già a disposizione gran parte delle analisi necessarie per la stesura del contratto.
I fornitori presenti nel marketplace sono scelti in base alla loro solidità finanziaria e di mercato per garantire all’utente finale un servizio sicuro e affidabile.
Allo stesso modo, gli utenti che si avvalgono della piattaforma vengono presentati all’azienda fornitrice in maniera imparziale affinché non ci possano essere differenze di trattamento in base, per esempio, a dimensione o fatturato.
Il sistema è veloce, pratico, conveniente, e lo è per tutti, a prescindere dalle dimensioni o dalla notorietà dell'azienda cliente.
L’Energy business è una materia complessa: riguarda la generazione, il trasporto, il dispacciamento, la vendita e la distribuzione all’utente finale di energia elettrica e gas. I...
Leggi di più >L’Energy business è una materia complessa: riguarda la generazione, il trasporto, il dispacciamento, la vendita e la distribuzione all’utente finale di energia elettrica e gas. I soggetti protagonisti di questo mercato sono molti.
Quando un ufficio acquisti lancia una gara, riceve dai fornitori un’offerta economica che comprende, oltre a tasse e accise, tutti i costi a monte, dalla produzione all’utenza finale.
I guadagni generati lungo tutta la filiera, a logica, non ricadono certo sugli utilizzatori dell’energia. Anzi, a voler ben guardare, vi ricadono i costi, perché i passaggi delle materie prime dalla fonte alla sede di utilizzo implicano il ricarico dei margini di guadagno per i player coinvolti.
Tuttavia, è proprio entrando nei meccanismi di questo particolare mercato che anche l’utente finale potrà godere di un vero e proprio tornaconto dalla stipula di un nuovo contratto.
Seguendo l’andamento dell’Energy business, infatti, l’ufficio acquisti può guadagnare dai periodi di flessione dei prezzi delle materie prime.
L’elettricità e il gas vengono venduti e acquistati nell’ambito specifico delle Borse. Parliamo della Borsa elettrica (istituita nel 2003) e della Borsa italiana del gas, (il cui avvio risale al 2013). La gestione economica delle Borse è affidata in esclusiva, dal 2009, al GME - Gestore Mercati Energetici. Questa scelta garantisce il buon fine e la trasparenza delle transazioni.
Gli operatori abilitati alla compra/vendita di materie prime energetiche creano con la loro attività un meccanismo di domanda/offerta che contribuisce alle variazioni di prezzo.
Il prezzo dell’energia elettrica e del gas, in ogni particolare momento (del giorno, del mese e dell’anno), dipende da diversi fattori. Certamente la “disponibilità” della materia prima gioca un grosso ruolo, ma anche la richiesta da parte degli utilizzatori finali ha una grande importanza. Gli operatori esperti in Energy Business sanno per esperienza che vi sono periodi specifici e/o momenti di picco delle richieste e viceversa.
Le fluttuazioni dei prezzi nell’ambito dei mercati energetici rappresentano una fonte di grandi opportunità per le aziende.
Fissare il prezzo dell’energia nel momento di maggior flessione del mercato significa assicurarsi una fornitura a basso costo. Ciò è possibile attraverso un contratto a prezzo indicizzato che consenta di fare fixing. Con queste condizioni, l’ufficio acquisti si assicura:
Certo, nessuno può avere la certezza che il mercato degli anni a venire offrirà condizioni di prezzo favorevoli. In linea teorica, dunque, esiste anche il rischio di acquistare energia a un prezzo più alto della media, in caso di rialzi.
Gli esperti di trading nel settore energetico saprebbero orientare l’ufficio acquisti in modo da minimizzare i rischi. Tuttavia, questa consulenza ha un costo che spesso vanifica il risparmio.
L’utilizzo di una piattaforma avanzata online che offra i servizi di marketplace e di ottimizzazione dei prezzi, invece, vuol dire poter gestire in totale semplicità e trasparenza:
-la scelta di un fornitore esente da rischi finanziari, dunque affidabile;
-un cospicuo risparmio di ore lavorative;
-un contratto a prezzo variabile realmente su misura;
-il monitoraggio costante del mercato;
-i momenti giusti per fissare il prezzo di una parte dell’energia acquistata.
In questo modo, è possibile cogliere ogni opportunità generata dall’Energy business, minimizzare i rischi e ottenere risparmi che superano le aspettative.
“Per ottenere il massimo del risparmio, conviene puntare su un contratto a prezzo indicizzato”. Lungi dal volerlo far passare per un assioma, siamo convinti che, qualche volta, ti...
Leggi di più >“Per ottenere il massimo del risparmio, conviene puntare su un contratto a prezzo indicizzato”. Lungi dal volerlo far passare per un assioma, siamo convinti che, qualche volta, ti sarai imbattuto in un consiglio simile.
Nel lanciare una gara per la scelta di un nuovo fornitore energetico, infatti, uno dei dilemmi più frequenti è proprio quello relativo alla tipologia di contratto: meglio un prezzo fisso o un prezzo indicizzato? Entrambe le formule presentano dei pro e dei contro.
Partendo dal concetto che scegliere il prezzo fisso implica pagare una cifra pre-stabilita e costante per tutta la durata della fornitura e che ciò implica:
• poter prevedere a budget una cifra precisa, che dipenderà solo dai reali volumi consumati dall’azienda (vantaggio)
• comprare energia allo stesso costo, anche se il mercato flette (certamente uno svantaggio)
Oggi vogliamo parlare del contratto a prezzo variabile, per provare a testare la veridicità dell’affermazione dalla quale siamo partiti.
Perché conviene puntare su un contratto a prezzo indicizzato?
“Un costo variabile, fluttuante, praticamente fuori dal nostro controllo”: è questo il concetto che incute timore e genera una naturale diffidenza. Il mercato potrebbe precipitare (dunque dare l’opportunità di un grosso risparmio) oppure impennare all’improvviso (perciò generare costi aggiuntivi).
Di fronte all’imprevedibilità, il prezzo indicizzato fa ancora paura ai più; a meno che l’azienda non sia affiancata da un consulente esperto in materia di trading dell’energia.
Ma le cose stanno davvero così?
Miti e leggende esistono dalla notte dei tempi. Sul prezzo indicizzato ne sopravvive una assolutamente lontana dalla realtà, quella secondo la quale la scelta di un prezzo variabile impedisce di prevedere i budget. Nulla di più fantasioso!
Infatti, optare per un contratto a prezzo variabile, ottimizzandolo in anticipo, consente di fissare anche il 100% del prezzo prima della data in cui il budget futuro dovrà essere previsto. Non è chiaro? Facciamo un esempio.
Se sigliamo un contratto a prezzo variabile ad aprile 2020 per il 2021 ed effettuiamo entro dicembre 2020 tutti i fixing del prezzo, conosceremo con largo anticipo il budget del 2021.
Arera, Autorità di regolazione per Energia, Reti e Ambiente , definisce il contratto a prezzo indicizzato sottolineando che “il prezzo della componente energia in bolletta varia automaticamente in base alle variazioni di un indice di riferimento”.
Le variazioni di prezzo alla Borsa energetica, pertanto, non possono essere repentine e, anzi, seguono modelli matematici che svelano i trend di mercato in maniera piuttosto affidabile e precisa.
Dunque, la “vera verità” è che il mercato non è così imprevedibile come sembra.
Ne derivano una serie di vantaggi:
- in caso di flessione del mercato i risparmi potrebbero rivelarsi davvero consistenti;
- I rischi per i fornitori diminuiscono sensibilmente e quindi il prezzo proposto sarà più interessante per i clienti;
- la frequenza delle possibili variazioni e il meccanismo d’indicizzazione adottato (stabiliti a contratto con il fornitore) lasciano al cliente un ampio margine di manovra che permette di fissare il prezzo quando vi è un’opportunità concreta di risparmio;
- Con larghissimo anticipo (anche di molti mesi) si può stipulare un nuovo contratto a prezzo variabile quando il mercato è in forte ribasso e farlo partire dall’anno successivo.
Certo, il prezzo variabile presenta una certa quota di rischio, che non tutte le aziende possono permettersi, ma se:
- si segue il mercato;
- si decide per strategia che vale la pena di correre un minimo rischio;
- si sfruttano i nuovi strumenti digitali capaci di monitorare il mercato in tua vece e suggerirti quando approfittare dei ribassi; il contratto a prezzo indicizzato non ha rivali in termini di possibilità di risparmio.
L’obiettivo è risparmiare. Questo input è assodato. Ora, se in fase di scelta di una nuova fornitura energetica ti poni la domanda “meglio un prezzo fisso o uno indicizzato?”,...
Leggi di più >L’obiettivo è risparmiare. Questo input è assodato. Ora, se in fase di scelta di una nuova fornitura energetica ti poni la domanda “meglio un prezzo fisso o uno indicizzato?”, sappi che sei già a metà dell’opera: indica che sei disposto ad analizzare le due alternative, per valutarne i costi/benefici, e a mettere in campo altre risorse per raggiungere l’obiettivo.
Il tema, infatti, non è trovare il prezzo dell’energia più basso in assoluto, bensì scegliere la modalità per ottenerlo. C’è una grande differenza tra queste due opzioni. Ed è quel che andremo a spiegare in questo post.
Il prezzo della materia prima, al netto di tutte le tasse e accise, del margine del fornitore, dei costi di trasporto, ecc, è unico per tutti, considerato un qualsiasi preciso giorno e ora dell’anno. Nell’ipotesi di poter valutare le offerte elaborate in contemporanea da tutti i fornitori il 20 novembre alle 11 di un anno X, per esempio, trovereste che la materia prima ha un prezzo uguale per tutti.
Cosa cambia allora tra un’offerta e l’altra?
- cambia il PO, cioè il prezzo aggiuntivo a quello della semplice materia prima, che comprende il trasporto, i servizi e il margine del fornitore;
(Per comprendere al meglio la composizione del prezzo finale del gas e dell’elettricità, abbiamo già pubblicato un approfondimento che puoi trovare qui)
- cambia la modalità d’offerta dell’energia:
- se il contratto proposto è a prezzo fisso, i costi saranno stabiliti una volta per tutte e per l’intera durata della fornitura;
- se il contratto è indicizzato, invece, il prezzo di partenza, quello scritto nella proposta di contratto, fissato al 20 novembre alle 11 nel nostro esempio, potrebbe anche cambiare in virtù dell’andamento del mercato.
Nel ricercare il prezzo più conveniente, quindi, si dovrà agire su un doppio binario parallelo: valutare l’entità del costo aggiunto da ogni singolo fornitore a quello netto della materia prima e poi decidere se seguire o meno l’andamento del mercato.
Il costo di un contratto a prezzo fisso rimarrà invariato per tutta la durata della fornitura. Non importa se, nel caso dell’energia elettrica, potrai scegliere tra una formula mono oraria o a fasce: quello che deciderai alla firma del contratto varrà per tutta la sua durata.
Potrai prevedere, quindi, quanto costerà l’energia e inserire questo dato nel budget. Non avrai sorprese.
Se però il prezzo dell’energia alla Borsa dovesse scendere, ti perderai il vantaggio che avresti potuto ottenere, che potrebbe essere anche cospicuo.
Analizziamo ora il contratto a prezzo indicizzato.
La tua obiezione potrebbe riguardare proprio l’imprevedibilità di un contratto a prezzo variabile e la conseguente impossibilità di indicare una cifra precisa nel budget, perché, nel caso di un contratto di questa natura, il prezzo indicato alla sottoscrizione cambia nel tempo, di solito mensilmente.
Se è vero che teoricamente potresti avere qualche brutta sorpresa in caso di bruschi rialzi dei prezzi, è vero anche che potresti ottenere risparmi molto significativi in caso di forte flessione.
Se però ti dicessi che sei in errore? Se esistesse un modo che permette di cogliere i vantaggi di un prezzo indicizzato consentendoti al contempo di inserire nel budget una cifra precisa, come nel caso del prezzo fisso?
In questo caso i vantaggi si sommerebbero, massimizzando i risparmi.
Ecco, il metodo c’è!
Seguimi.
Scegliere un contratto a prezzo variabile implica:
- accettare una certa quota di rischio;
- monitorare costantemente il mercato
Ecco cosa s’intendeva nel primo paragrafo con “mettere in campo altre risorse”:
coraggio per rischiare un po’, mettendo da parte la tranquillità data da un prezzo fisso; pazienza e tempo per seguire l’andamento della borsa energia.
Al netto di queste “difficoltà”, il segreto del risparmio perfetto, dunque, sembra essere quello di firmare un nuovo contratto di fornitura quando i prezzi sono particolarmente convenienti e il mercato tende a stabilizzarsi al ribasso per un lungo periodo.
“Sì - dirai tu -, ma ci vorrebbe la sfera di cristallo per prevedere il futuro”. La preoccupazione è comprensibile, ma non del tutto giustificata: il mercato dell’energia segue un andamento descrivibile attraverso particolari modelli matematici. Le fluttuazioni nel prezzo di acquisto dell’energia, quindi, sono in gran parte previste e sul web esistono strumenti di ottimizzazione dei prezzi capaci di monitorare il mercato e suggerirti quando approfittare dei ribassi.
Ti presento Yem Optimization: grazie a questo strumento potrai firmare un nuovo contratto di fornitura energetica in qualsiasi periodo dell’anno (magari per il gennaio successivo) a prezzo indicizzato e ancorarne una parte a quel particolare momento di mercato.
Oppure potrai fissare interamente il prezzo con largo anticipo. Ti faccio un esempio: se firmi un contratto a prezzo variabile a marzo 2020 per il 2021 ed effettui entro dicembre 2020 tutti i fixing del prezzo variabile, potrai ottenere dei cospicui vantaggi economici rispetto a un contratto a prezzo fisso e, contemporaneamente, conoscerai la cifra da inserire nel budget del 2021!
A logica, il dilemma di partenza è risolto.
Ma torniamo alle risorse da mettere in campo per “avventurarsi nel mondo dei contratti a prezzo indicizzato”. Parlavamo di:
- coraggio;
- pazienza e tempo.
Parlando di coraggio, lascio a te la scelta di quanto metterne in campo. Quel che posso assicurare, però, è che non ce ne vorrà molto se si sceglie di affidarsi agli strumenti giusti.
Per monitorare il mercato e non avere sorprese nel caso di un contratto a prezzo variabile, infatti, il nuovo portale on line di Yem, è la risorsa più evoluta a tua disposizione. Si tratta di una piattaforma avanzata, una vera frontiera nella gestione dei contratti di fornitura energetica aziendale.
I suoi efficaci servizi - Yem marketplace e Yem Optimization -, infatti, risolvono ogni dilemma e impegno da parte degli utenti, aiutando concretamente l’ufficio acquisti a:
- scegliere il fornitore più giusto;
- risparmiare tempo;
- avere ogni garanzia di affidabilità e trasparenza da parte del fornitore scelto;
- massimizzare il risparmio con un contratto a prezzo indicizzato.
Infatti, YEM Optimization elimina ogni tuo eventuale impegno nel monitorare il mercato sul mercato elettronico o sull’osservatorio energia di Ref-e, perché lo fa al posto tuo, facendoti risparmiare tanto tempo prezioso.
Grazie a una partnership con Ref-e, infatti, Yem è costantemente aggiornato sull’andamento dei prezzi dell’energia e ti suggerisce i momenti più giusti per fare fixing.
Non dovrai più chiamare il fornitore per fissare il prezzo e coglierai tutte le opportunità di risparmio offerte dal mercato.
Nel cambio gestore di energia B2B, molte aziende guardano solo al prezzo, della materia prima, e questo è sbagliato. È sbagliato innanzitutto perché, con la diffusione del mercato...
Leggi di più >Nel cambio gestore di energia B2B, molte aziende guardano solo al prezzo, della materia prima, e questo è sbagliato. È sbagliato innanzitutto perché, con la diffusione del mercato libero dell'energia, è aumentato molto il numero dei fornitori – in Italia sono all’incirca 500 –, e quindi anche la concorrenza tra loro.
Per cui, questa forte competizione porta a un grande livellamento dei prezzi proposti, con pochissima differenza di prezzo tra fornitori diversi, spesso quantificabile in uno scarto – quindi un risparmio per il compratore – attorno ad appena l'1% sulla fattura finale.
Non è dalla gara sul prezzo che arriva la convenienza per l'azienda acquirente di energia. Nel fare il cambio di gestore di energia B2B bisogna tenere subito ben presente una cosa: è una scelta importante e che va ben ponderata, perché una volta sottoscritto il contratto è vincolante e non si può disdire fino a scadenza. Quindi è una decisione rilevante e, per il periodo in questione, definitiva.
Ciò che farà risparmiare davvero nel cambio gestore di energia B2B non è solo il prezzo della fornitura, ma la qualità dei servizi del fornitore. È il rapporto tra costi e benefici dei servizi che fa la (più grande) differenza. Il risparmio vero, la convenienza vera, deriva da un servizio al cliente fatto bene, che significa, ad esempio, efficienza operativa, gestione adeguata delle attività, varie fasi della fornitura fatte bene, fino a fatture fatte bene.
É tutto ciò che, alla fine, e a conti fatti, porta il vero e il maggiore risparmio per il cliente.
Perché, ad esempio, se il fornitore di energia è strutturato bene e funziona come si deve, allora non ci saranno intoppi, imprevisti e disservizi, che si tramutano in conseguenti costi per l'impresa (altro che risparmi).
Nel cambio gestore di energia B2B, se il fornitore di energia è efficiente e bene organizzato, se tutta la 'macchina' della fornitura energetica funziona a dovere, si evitano i costi dell'inefficienza e degli errori. Per esempio, un lavoro ben fatto e documenti amministrativi corretti significano risparmio di tempo e denaro rispetto a un altro fornitore, che offre magari un prezzo un po' più basso dell'energia, ma a scapito della qualità del servizio.
E la scarsa qualità del servizio è invece un costo che poi si paga, anzi, spesso, sono più costi aggiuntivi che poi si pagano. Basti pensare, in caso di un disservizio più grave, a quanto possono ammontare i tempi e i costi di un contenzioso o di un ricorso legale.
Una delle qualità più importanti da ricercare in un fornitore è la disponibilità ad ascoltare il cliente offrendo servizi di assistenza post vendita che fanno la differenza e rappresentano il vero valore aggiunto. Con tempestività di risposta alle richieste, personale qualificato, flessibilità nel trovare le soluzioni necessarie a circostanze e bisogni che cambiano ed evolvono insieme al cliente.
In sostanza, ogni azienda che cerca un nuovo fornitore di energia – proprio considerando che la differenza di prezzo tra proposte diverse è minima – deve tenere molto bene presente questo: servizi più efficienti da parte del fornitore significano vero risparmio finale. E, al contrario, i disservizi si rivelano poi i costi nascosti, ma molto concreti.
La differenza, quindi, non è sul prezzo, ma sul servizio, e sul reale costo finale, per avere e consumare tutta l'energia che serve. Con il cambio gestore di energia B2B, libero mercato dell'energia significa anche un contratto di fornitura a prezzo variabile, e questa è una condizione che può essere molto conveniente per il compratore se segue e monitora il mercato e ha la capacità di formulare strategie vincenti, oppure se ci si affida a strumenti digitali capaci di supportare queste scelte e azioni, immediate e future.
Ecco che, anche in questo caso, entra pesantemente in gioco la qualità del servizio da parte del fornitore di energia. Se è strutturato e organizzato bene, prevede e dedica tempo e lavoro per 'accompagnare' l'azienda cliente nel suo percorso all'interno del mercato libero . Ad esempio, mettendo a disposizione del cliente una persona di riferimento all'interno dell'azienda, in modo da fornire un servizio di supporto e assistenza molto più veloce ed efficace, per affrontare e risolvere eventuali problemi, rispetto ai fornitori con un livello di servizio più basso e scadente.
Nel fare il cambio gestore di energia B2B, è poi importante che il fornitore da incaricare sia anche solido e affidabile dal punto di vista finanziario. In modo da garantire certezza e continuità del servizio nel corso del tempo. La solidità finanziaria – e quindi la solidità aziendale – del fornitore di energia è un fattore importante da tenere in considerazione, per fare la scelta migliore, ecco perché è molto vantaggioso anche poter fare riferimento e attingere a un bacino di fornitori pre-selezionati su criteri di qualità e stabilità finanziaria.
Questo può sembrare un aspetto secondario, ma se il fornitore di energia B2B fallisce, o ha altri problemi operativi e di gestione, il contratto di fornitura salta, e ci si trova nella condizione di dover correre in fretta ai ripari, comprando energia altrove, senza alcun margine per negoziare. Quindi trovandosi nella situazione di dover accettare costi e condizioni non favorevoli, e aumentando le spese di gestione.
Per tutti questi motivi è importante, prima della sottoscrizione di un contratto, fare una selezione molto attenta dei fornitori. Ad esempio, utilizzando una piattaforma online specializzata nel mercato dell'energia B2B, che fa già una selezione tra il panorama dei fornitori, in base a tutti questi criteri. Selezionando quindi la possibile platea dei fornitori anche per il livello e la qualità dei servizi che offrono, che come abbiamo visto incidono sulle performance e sui risultati finali molto di più del semplice prezzo di offerta della materia prima.
In conclusione, oltre ai metodi tradizionali di ricerca tramite consulenti e ore spese tra telefonate e-mail non sempre efficaci ma soprattutto inutilmente dispendiose, per il cambio del gestore di energia serve un metodo scientifico e approfondito, pratico e veloce che sia in grado di comparare i diversi fornitori in base ai fattori sopra descritti ma che possa tenere in considerazione anche le necessità dell’azienda. Una soluzione pratica sono le piattaforme di comparazione online che, grazie alla data analytics e intelligenza artificiale sono in grado di proporre soluzioni ottimali e personalizzate facendo risparmiare tempo (e denaro) all’energy manager aziendale.
Fingi di essere a un’asta, con il battitore, l’oggetto d’arte in vendita, una folta platea di potenziali compratori che si contendono l’acquisto a suon di rilanci… “un milione e...
Leggi di più >Fingi di essere a un’asta, con il battitore, l’oggetto d’arte in vendita, una folta platea di potenziali compratori che si contendono l’acquisto a suon di rilanci… “un milione e uno, un milione e due, un milione e tre. Aggiudicato!”
Questa atmosfera di competizione e frenesia è quanto di più esplicativo si possa proporre all’immaginazione per comprendere il concetto di “tendering energia”.
Le gare d’appalto per l’acquisizione di quantitativi all’ingrosso di materia prima (elettricità o gas naturale), difatti, funzionano più o meno così.
I produttori mettono in vendita la loro merce e i grossisti la acquistano a un prezzo che dipende da diversi fattori: è il funzionamento, certo molto semplificato, della borsa energetica, luogo virtuale in cui si incontrano la domanda e l’offerta e la cui gestione economica è affidata al GME (www.mercatoelettrico.com), ai sensi dell'art. 5 del d.lgs. 79/99.
Come sfruttare le ricadute del tendering energia sull’utente finale, cioè la tua azienda, è il tema di questo post. Entreremo nei meccanismi della formazione del prezzo della materia prima e spiegheremo come massimizzare i risparmi sulle forniture attraverso l’uso di una piattaforma digitale.
Generalmente, il processo di acquisto di energia viene compiuto dalle aziende in maniera discontinua e, spesso, i tecnicismi come il metodo di approccio al “tendering energia" (o gara d’appalto), sono, per la maggior parte delle imprese, al di fuori dello specifico know how aziendale.
Acquistare energia, però, ha quasi sempre una notevole rilevanza sul piano dei costi annuali e, per questo, è importante capire come ottimizzare il risparmio, conoscendo a fondo i meccanismi che stanno a monte della filiera.
I prezzi dell’elettricità e del gas cambiano di ora in ora, in base al rapporto tra domanda/offerta, in base alle ore in cui è richiesta più o meno energia, o ai mesi, come agosto, per esempio, nel quale la domanda generale cala, ma la produzione di energia solare aumenta.
Analizzando il diagramma dell’andamento dei prezzi di elettricità lungo un intero anno, allora si osservano picchi positivi, nei quali il prezzo ha superato di gran lunga la media, e picchi negativi, nei quali gli acquirenti hanno pagato la tariffa minima per una stessa quantità di energia. Questo andamento discontinuo dei prezzi è l’effetto delle attività di tendering energia.
Gli utenti finali che hanno scelto un contratto a prezzo fisso hanno certamente perso l’opportunità di avere l’energia ai prezzi più bassi dell’anno.
Chi ha optato per un contratto a prezzi variabili con possibilità di indicizzare il prezzo, invece, ha colto questa opportunità. Come? Facendo fixing del prezzo, cioè trasformando una quota parte della fornitura già acquistata in una fornitura a prezzo fisso.
Un bel vantaggio, che, certo, comporta dei rischi, visto che lo scorso anno nessuno poteva sapere come sarebbe andato il mercato.
Si potrebbe ribattere che valutare a posteriori è facile, eppure un metodo per “prevedere” il futuro dei prezzi e scommettere su un fixing vantaggioso, esiste.
L’andamento del mercato segue modelli matematici di previsione che permettono di fare fixing con una certa tranquillità.
Certo, seguire il mercato con regolarità è materia da trader o da consulenti, tuttavia il web offre l’opportunità di essere autonomi attraverso una piattaforma digitale che automatizza la previsione e suggerisce, attraverso specifici plug-in, quando eseguire il fixing e su quale percentuale di energia già contrattualizzata. E il massimo del risparmio ottenibile è così garantito.
“Spendere il meno possibile mantenendo la qualità” è il mantra di ogni buon buyer. La regola si applica a ogni tipologia di acquisto: materie prime, cartoleria, dispositivi di...
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“Spendere il meno possibile mantenendo la qualità” è il mantra di ogni buon buyer. La regola si applica a ogni tipologia di acquisto: materie prime, cartoleria, dispositivi di sicurezza personale, macchinari, ecc… e anche la fornitura energetica, se la realtà produttiva è priva di un Energy manager.
Tutte le esigenze d’acquisizione di materiali da parte di un’azienda, difatti, passano dall’ufficio acquisti (UA). Sulla scrivania si accumulano le pratiche in lavorazione, che richiedono, tutte, un’intensa attività di scouting, di scelta dei fornitori migliori e di raffronto tra le offerte, per scovare chi si distingue per rapporto qualità/costo.
Tuttavia, il risparmio sull’elettricità e il gas naturale può davvero fare la differenza per l’azienda. Tra tutti i contratti, difatti, la fornitura energetica rappresenta una delle voci di spesa annuali più ingenti.
La concentrazione richiesta al personale dell’UA, dunque, è massima, come alte sono la responsabilità e, qualche volta, anche la preoccupazione.
Ecco che, in questa fase, si ricorre spesso a un consulente o a un portale B2B. Per far sì che l’aiuto cercato non divenga a sua volta un’ulteriore fonte di spesa, di seguito cercheremo di esaminare le soluzioni efficaci e, tra queste, anche quelle maggiormente efficienti.
In Italia, infatti, le liberalizzazioni hanno aperto la strada a un gran numero di fornitori: oggi possiamo scegliere tra più di 500 player attivi. Impossibile interpellarli tutti e impossibile sapere a priori di chi ci si potrà fidare. Non c’è niente di peggio, per esempio, che stipulare un contratto di fornitura energetica con un’azienda che, di punto in bianco, fallisce.
Le proposte commerciali, le fatture e i servizi offerti, poi, potrebbero essere di non facile fruibilità. Talvolta i documenti sono così enigmatici da non poter essere confrontati alle offerte di altri competitor, se non con grandi sforzi d’immaginazione.
Tali difficoltà fanno perdere molto tempo al personale dell’ufficio acquisti, settimane intere.
Ricorrere a un consulente, online o fisico, comporta un prezzo da pagare che, soprattutto per imprese di medie dimensioni, vanificherebbe il risparmio ottenuto in bolletta.
Il comparatore B2B di tariffe online può essere una soluzione, ma occorre precisare che risolve solo una parte dei problemi, perché indica la tariffa migliore tra quelle standard a prezzo fisso, ma non garantisce né proposte “su misura”, né verifiche sulla qualità delle aziende.
Conviene dunque esplorare la via del portale B2B.
Un valido supporto quando si cerca nuova fornitura energetica è un portale B2B evoluto, in grado cioè di interporsi tra l’ufficio acquisti e il mercato dell’energia in maniera attiva. Questa tipologia di strumento informatico permette al responsabile UA di risparmiare una gran quantità di tempo e di trovare il fornitore più adeguato alle particolari esigenze dell’azienda.
I fornitori sono selezionati e validati a monte e il lancio della gara è strutturato in modo che siano ben chiare le richieste (in termini di volumi, servizi, opzioni di prezzo, origine dell’energia, garanzie finanziarie, il periodo di fornitura, la durata, ecc).
La stessa richiesta di contratto su misura raggiunge contemporaneamente tutti i fornitori che gli esperti del portale hanno selezionato, snellendo in modo consistente l’attività del responsabile dell’Ufficio Acquisti.
Benché complesso, l’energy management system può essere implementato all’interno della propria organizzazione aziendale senza particolari difficoltà. Certo va compreso a fondo, ne...
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Benché complesso, l’energy management system può essere implementato all’interno della propria organizzazione aziendale senza particolari difficoltà.
Certo va compreso a fondo, ne vanno approfondite tutte le fasi, ma orchestrare un sistema di gestione dell’energia (SGE) realmente efficace non è affatto una missione da capogiro come sembra.
Ovviamente non s’improvvisa. L’energy management system, infatti, è per definizione uno strumento tecnico, mirato, rigoroso. Necessita di esperienza, investimenti e continuità, motivo per cui, a volte, può sembrare un ostacolo troppo alto da scavalcare.
Le caratteristiche di un SGE efficace, però, sono riassumibili in pochi passaggi che, per chi legge, possono essere intesi come un vero e proprio vademecum.
Vediamo insieme quali sono i requisiti principali di un SGE efficace.
Un energy management system di successo deve essere:
Innanzitutto, l’implementazione di un sistema di gestione dell’energia richiede un cambiamento culturale all’interno dell’azienda.
L’SGE, difatti, non mira solo a ridurre i consumi di approvvigionamento energetico; piuttosto punta a creare un sistema virtuoso di continuo miglioramento nei termini più generali di efficienza energetica. Le funzioni aziendali coinvolte da un tale sistema sono tante, c’è bisogno di varie professionalità e di consapevolezza a tutti i livelli riguardo ai benefici gestionali ed economici che se ne possono ricavare.
Coinvolgere tutto il personale e applicare il sistema a qualsiasi ambito dell’azienda è un vero must.
Ogni realtà aziendale ha le sue esigenze produttive. Tradotto in termini energetici, ogni industria o ufficio determina un certo consumo in virtù di ciò che produce.
I mix energetici, le tecnologie utilizzate, gli impianti, gli strumenti di controllo utilizzati sono il frutto di una scelta precisa dell’imprenditore.
Certamente, però, è necessario che l’SGE sia un’attività adeguatamente finanziata, perché richiede personale formato, controlli periodici e investimenti eventuali per migliorare le performance energetiche a qualunque livello.
Un primo e importante aiuto all’implementazione di un SGE realmente efficace è dato dalla normativa UNI CEI EN ISO 5001. L’approccio generale che la norma suggerisce può essere seguito con la finalità della certificazione o solo come guida.
La normativa è basata sul ciclo Plan-Do-Check-Act (europa.eu):
- Plan: Realizzare l’analisi energetica per stabilire il valore di riferimento iniziale, gli indicatori di prestazione energetica, gli obiettivi e i piani di azione necessari. Il piano di azione va aggiornato regolarmente, tenendo conto dei cambiamenti in termini di prestazioni, priorità e nuove apparecchiature introdotte.
- Do: Attuare i piani d'azione della gestione dell'energia.
- Check: Sorvegliare e misurare i processi che determinano le prestazioni energetiche, riportandone i risultati.
- Act: Intraprendere azioni per migliorare in continuo la prestazione energetica.
L’energy management system non è mai un percorso lineare con un inizio e una fine. Piuttosto è un ciclo chiuso. La sequenza dei passaggi si ripete in modo continuativo nel tempo e ogni ciclo comporta un miglioramento dei risultati rispetto al precedente.
Per questa ragione, a conclusione di ogni ciclo è necessario eseguire un controllo dei parametri di efficienza. Si può optare per un controllo interno o, nel caso di certificazione, per l’esecuzione di un audit energetico.
Per essere competitive nel mercato globale e soddisfare gli standard ambientali, l’industria e le aziende devono adeguarsi alle normative in vigore.
Implementando un sistema di gestione dell’energia certificato ISO 50001 (o ispirato a esso) si possono ottenere benefici che riguardano la gestione ambientale e la gestione della qualità. È dunque imprescindibile che i modelli siano integrati.
L’energy management necessita, dunque, di tempo e di concentrazione per pianificare tutti i passaggi di implementazione del sistema. La tecnologia viene in aiuto dell’Energy manager attraverso sensori di rilevazione consumi, smart manifattura, soluzioni IT online, inoltre, è disponibile un sistema smart per ottimizzare i tempi di selezione di nuove forniture. Un valido supporto per ottimizzare i tempi e allocare al meglio le proprie risorse.
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Al pari di una spada lucida e affilata per un valoroso condottiero, l’energy management è l’arma più potente ed efficace nelle mani di un energy manager. Infatti, difendere...
Leggi di più >Al pari di una spada lucida e affilata per un valoroso condottiero, l’energy management è l’arma più potente ed efficace nelle mani di un energy manager.
Infatti, difendere l’organizzazione aziendale da sprechi e costi elevati dovuti all’approvvigionamento di energia è impresa ardua e complessa: occorre maneggiare con destrezza gli strumenti più appropriati. Improvvisazione, calcoli sommari e forniture a buon mercato, difatti, potrebbero non bastare a raggiungere gli obiettivi aziendali.
Annoverato tra i migliori alleati del business, l’energy management è senza dubbio il mezzo magistrale per analizzare, monitorare e gestire ogni aspetto legato all’energia.
Letteralmente, l’energy management è la “gestione energetica” aziendale, un approccio sistematico, un insieme di tecniche che assicurano risultati di efficientamento e risparmio aziendale.
Tuttavia, interpretarlo come una visione globale, un nuovo paradigma di pensiero sul tema è forse più corretto. Tanto più che oggi l’imprenditore ha almeno tre domande a cui dare risposta:
- Come posso risparmiare?
- Quale modello di gestione energetica può portarmi a migliorare costantemente le mie performance energetiche?
- Come posso adeguarmi alle richieste della normativa europea in termini ambientali?
Il sommarsi di diverse esigenze, interne ed esterne all’azienda, spariglia le carte di anno in anno. Una buona strategia energetica deve tenerne conto.
Certo, il risparmio in denaro è importante. Le ragioni per creare un buon sistema di gestione, però, sono anche altre.
Il “quadro 2030 per il clima e l’energia” dell’Unione Europea, per esempio, indica obiettivi di transizione energetica per il periodo dal 2021 al 2030 ai quali nessuna impresa potrà sottrarsi (europa.eu)
• una riduzione almeno del 40% delle emissioni di gas a effetto serra (rispetto ai livelli del 1990)
• una quota almeno del 32% di energia rinnovabile
• un miglioramento almeno del 32,5% dell'efficienza energetica.
Nell’immediato, queste indicazioni portano a dover ripensare alla politica energetica aziendale in modo strategico e a volte radicale.
Ogni organizzazione è unica ed è fondamentale che l’energy management system sia peculiare e allineato con i sistemi aziendali esistenti in tema di qualità e di ambiente.
L’implementazione di un EMS comporta alcuni passaggi:
• Redazione di un bilancio energetico, vale a dire misurare il consumo di energia e rilevare i dati.
• Analisi dei dati: trovare e quantificare gli sprechi energetici ed esaminare i risparmi che si potrebbero ottenere intervenendo sugli impianti e le attrezzature (per esempio l'illuminazione) o migliorando l'isolamento dell’edificio.
• Investimento orientato al risparmio energetico (sostituzione, aggiornamento di apparecchiature inefficienti o implementazione di nuove tecnologie).
• Consuntivo dei progressi sulla base dei dati raccolti per verificare il successo delle azioni intraprese.
Un buon approccio per imparare a padroneggiare le tecniche dell’energy management è fare riferimento alla norma UNI CEI EN ISO 50001 "Sistemi di gestione dell'energia - Requisiti e linee guida per l’uso”. Si tratta della versione italiana della norma internazionale ISO 50001 che specifica i requisiti per creare, avviare, mantenere e migliorare un EMS. La norma è integrabile con l’ISO 9001, ISO 14001, OHSAS 18001.
L’impegno richiesto per l’energy management è gravoso. Occorre avere molto tempo a disposizione. Poter contare su alcune settimane in più potrebbe effettivamente fare la differenza. Ma come recuperarle? La soluzione arriva dal mondo digitale: un efficace marketplace può ridurre al massimo la scelta di una nuova fornitura energetica. In pochi passaggi online. Le ore lavorative liberate possono essere impiegate proprio per le attività di Energy management aziendale.
Un prodotto che serve a risolvere un problema concreto è destinato a diventare un prodotto innovativo. Il mondo dell'energy management ha bisogno adesso di innovazione. Lo aveva...
Leggi di più >Il mondo dell'energy management ha bisogno adesso di innovazione. Lo aveva capito l'ingegnere Nicolas Henn dopo aver compreso quali fossero le criticità per le aziende nella gestione dei propri contratti di fornitura energetica. Da questa constatazione è iniziata l'avventura di YEM che Nicolas ci racconta in questa intervista.Un prodotto che serve a risolvere un problema concreto è destinato a diventare un prodotto innovativo.
"Bella domanda! L'idea nasce principalmente dalla mia esperienza personale nell’energy market Italiano. Più precisamente durante i quasi quattro anni passati in Italia al fianco di consulenti e imprese per aiutarli nella scelta dei fornitori di energia e nell’ottimizzazione dei prezzi. Mi ha da subito stupito la quantità di tempo e denaro investiti in queste fasi!
Mi sono chiesto se fosse stato possibile semplificare quel processo di incontro tra le esigenze delle aziende e quelle dei fornitori. Un processo che non è realmente complesso e che poteva essere semplificato rendendo la vita più facile a tutti. Sia ai fornitori di energia che alle imprese stesse.
D'altra parte però la contrattualizzazione della fornitura di energia non è un qualcosa da prendere “alla leggera”. Spesso gli Energy Manager con, o rispetto, agli imprenditori si ritrovano soli di fronte a scelte che possono avere un peso decisivo sull’avvenire dell’azienda.
Non bisogna infatti confondere il concetto di semplificazione, proposto da YEM con quello di automatizzazione. La messa a disposizione di un network di esperti riconosciuti e di qualità è stato fin da subito un punto molto importante per YEM.
L’energy manager, l’ufficio acquisti, i consulenti nel campo dell’energia, e delle volte gli stessi imprenditori hanno bisogno di più semplicità e chiarezza nella gestione del contratto di fornitura energetica.
Voilà YEM, una piattaforma molto semplice che interviene per aiutare dalla scelta del miglior fornitore con l’ottimizzazione dei contratti al fixing dei prezzi. YEM completa perfettamente i "to do" dell’energy management come l’efficienza energetica."
"Il consumo di energia è la leva fondamentale dell’efficienza energetica. Ottimizzando l’utilizzo dell’energia senza impattare la produzione, si massimizza l’efficienza energetica e quindi i costi (oltre alla riduzione di emissioni).
Diventa sempre più difficile ottimizzare i propri consumi di energia secondo le misure messe in atto. Come per un velocista di 100 m, inizialmente il margine di miglioramento è più ampio, man mano che si allena ogni secondo di miglioramento diventa più difficile da ottenere.
Per questo in parallelo all’efficienza energetica conviene lavorare sull'ottimizzazione dei prezzi a cui si acquista il gas e il power. Si pensa erroneamente che la gestione dei prezzi possa essere riservata solo agli ingegneri e agli specialisti dell’energy market. In realtà, si può in maniera semplice e veloce, beneficiare dei prezzi migliori mettendo in atto le giuste strategie."
"In questo momento i prezzi di acquisto di gas e energia elettrica sono arrivati a toccare minimi storici prossimi ai costi di produzione. Non si vedevano degli abbassamenti di prezzo così dai tempi della crisi del 2008. I prezzi tuttavia rischiano di aumentare nei prossimi mesi e questo aspetto non va sottovalutato.
Per le imprese è estremamente conveniente acquistare ora l’energia per il 2021, ma anche per dopo.
Il mio consiglio per coloro che hanno un contratto di energia a prezzo variabile è (con il fine di non vincolarsi troppo e mantenere dei margini di manovra nell’ipotesi in cui i prezzi dovessero abbassarsi ulteriormente nel breve periodo) di fissare adesso il 50% del volume di energia per il 2021, continuando a monitorare con attenzione i prezzi.
Se continueranno a scendere converrà fissare nuovamente il 50% prima che i prezzi crescano e quindi fissare la totalità del proprio contratto.
Per coloro che hanno un contratto a prezzo fisso consiglio vivamente di prendere del tempo per considerare un passaggio al prezzo variabile. Non è nè complicato, nè riservato alle multinazionali e i vantaggi che si possono ottenere in termini economici sono alti!"
L'unica newsletter che ti dà le chiavi per gestire facilmente il tuo contratto energia.
Questa serie di white paper si propone di aiutarvi a comprendere: le basi del mercato dell'energia, i prezzi dell'energia e la gestione dei vostri contratti energetici B2B, per...
Leggi di più >Questa serie di white paper si propone di aiutarvi a comprendere: le basi del mercato dell'energia, i prezzi dell'energia e la gestione dei vostri contratti energetici B2B, per permettervi di ottimizzare i vostri costi energetici.
Negli ultimi mesi del 2021 abbiamo assistito a un rally dei prezzi del gas e dell’energia elettrica senza precedenti e sebbene i prezzi da gennaio a oggi siano lontani dal picco...
Leggi di più >Negli ultimi mesi del 2021 abbiamo assistito a un rally dei prezzi del gas e dell’energia elettrica senza precedenti e sebbene i prezzi da gennaio a oggi siano lontani dal picco di fine dicembre, il valore assoluto rimane piuttosto elevato.
Insieme ai prezzi, anche la volatilità è aumentata nel corso dell’anno scorso e, se a inizio anno si potevano avere oscillazioni di 1, 2, massimo 3 €/MWh al giorno, alla fine 2021 i 10, i 20 o addirittura i 30 €/MWh di differenza fra un giorno e l’altro erano oscillazioni considerate quasi normali.
L’intera filiera del gas e dell’energia elettrica ha subito l’impatto di queste dinamiche, che hanno avuto conseguenze importanti a tutti i livelli e i cui strascichi hanno probabilmente cambiato l’assetto di un intero settore.
Per quanto riguarda il settore della vendita di energia e gas, sia i fornitori che i clienti hanno dovuto affrontare delle conseguenze di quanto successo sui mercati all’ingrosso.
Risulta dunque estremamente critica la gestione di un portafoglio di vendita in condizioni di mercato come quelle viste negli ultimi mesi. Il problema non sono i margini, ovvero i guadagni dati dall’attività di vendita, ma la sostenibilità in termini di cassa, finanza e rischi che devono sopportare i fornitori per poter svolgere l’attività.
i fixing basate su prezzi storici confrontano i prezzi futures in quel momento con quelli di periodi simili in altri momenti. Anche con l'incertezza vissuta nello scorso periodo, il tool è in grado di determinare che i prezzi stanno aumentando e, anche se non sono prezzi bassi (dato che la situazione era quella che era), l'opzione migliore era comunque quella di eseguire fixing per mitigare l'impatto della volatilità che sarebbe arrivata. Queste raccomandazioni arrivano proprio nel momento peggiore, da maggio 2021 e per tutto l'anno rimanente.
Sia per i fornitori che per i clienti l’aumento dei prezzi e della volatilità ha provocato criticità delle quali ancora non è ancora del tutto espresso l’effetto.
Per il 2022, è possibile aspettarsi alcune conseguenze di questa situazione, prima fra tutti la diminuzione del numero di operatori attivi nella vendita di energia elettrica e gas. Diverse società, sia in Italia che in Europa, hanno dovuto tirare i remi in barca e sospendere l’attività a causa delle difficoltà finanziarie ed è probabile che il numero degli operatori costretti a ritirarsi possa aumentare nel corso di quest’anno.
D’altra parte, l’alta volatilità che dovrebbe caratterizzare i mercati ancora per diverso tempo potrebbe offrire non solo criticità, ma anche occasioni di ottimizzazione, a prescindere dal trend dei prezzi che si verificherà nel corso dell’anno.
E’ probabile che dopo un 2021 così estremo, un maggior numero di clienti industriali sarà interessato alla gestione attiva della propria fornitura (prezzo variabile con fixing), che si è dimostrata una formula flessibile e capace di ottimizzare i costi, se correttamente impostata. Poter approfittare di un mercato al ribasso ma avere la possibilità di tutelarsi in caso di rialzi, risulta un modello utile per affrontare i mercati energetici sempre più volatili.
Questo, unito alla diffusa attenzione anche mediatica suscitata dall’escalation dei prezzi degli ultimi mesi, creerà un generale aumento della curiosità e della necessità di informazioni sulle dinamiche dei mercati. Non sarà più solo il prezzo, probabilmente, a convincere i clienti, ma la capacità di offrire un supporto strutturato alle scelte, fornendo le informazioni rilevanti e la competenza sui mercati energetici che consentano ai clienti di gestire al meglio la propria fornitura in tutte le situazioni di mercato.
Insomma, il rally dei mercati del 2021 avrà un impatto notevole anche per il prossimo futuro.
E’ ormai fatto noto che ci sia una vera e propria crisi energetica in atto. I prezzi del gas e dell’elettricità hanno concluso un primo trimestre record, in continuità con i...
Leggi di più >E’ ormai fatto noto che ci sia una vera e propria crisi energetica in atto. I prezzi del gas e dell’elettricità hanno concluso un primo trimestre record, in continuità con i pesanti aumenti avvenuti a fine 2021. Basti pensare che il PUN (Prezzo Unico Nazionale) ha consolidato un Q1-2022 di poco inferiore ai 250 €/MWh, mentre per il gas naturale PSV i primi tre mesi di consegne spot (Day Ahead) si sono attestati poco sotto ai 100 €/MWh.
Gli effetti di questi aumenti si stanno sentendo pesantemente su tutti i fronti e pesano in particolar modo sui consumatori finali, che si trovano a far fronte a costi energetici sempre più insostenibili. Anche se sono entrate in vigore alcune misure per il contenimento dei costi, come l’azzeramento di alcune voci della fattura energetica (gli oneri generali di sistema) o la riduzione dell’IVA su alcune tipologie di fornitura, con il prezzo della materia prima di 3 o 4 o addirittura 5 volte maggiore rispetto a un anno fa, il costo energetico complessivo è comunque lievitato.
Non solo i clienti finali sono in grave difficoltà, ma nella filiera energetica una posizione piuttosto delicata (per usare un eufemismo) oggi tocca ai fornitori. Le aziende attive nel settore della vendita di energia elettrica e gas naturale si trovano ad affrontare delle difficoltà senza precedenti (come abbiamo detto anche nell’articolo Fornitori e clienti: conseguenze dei prezzi di mercato alle stelle). L’aumento dei prezzi e della volatilità sui mercati all’ingrosso ha comportato, ormai da mesi a questa parte, un aumento dei costi legati all’approvvigionamento e alle coperture del rischio del portafoglio, entrambi elementi strettamente legati al prezzo.
Non solo aumento dei costi, a fronte spesso di margini fissati contrattualmente in periodo pre-crisi, ma anche aumento delle necessità finanziarie e di liquidità legate all’attività di compravendita di energia o gas, anch’esse proporzionali rispetto ai prezzi e alla volatilità dei mercati. Per acquistare gas o energia elettrica, infatti, gli operatori devono fornire garanzie finanziarie o liquidità a copertura dei loro acquisti e nella maggior parte dei casi si tratta di incrementi di garanzie da 5 a 10 volte i valori precedenti.
Per non parlare dello squilibrio di cassa, strutturale e naturale per una società di vendita, che paga l’energia o il gas acquistato (e gli oneri di sistema relativi) con 1-2-3 mesi di anticipo rispetto al momento dell’incasso da parte dei clienti. Con l’aumento dei prezzi e il protrarsi di questa alterazione del mercato, il disallineamento fra entrate ed uscite si è fatto a dir poco difficoltoso, per qualcuno addirittura fatale.
Tutto questo ha danneggiato in modo importante la situazione finanziaria ed economica delle società del settore, alcune delle quali hanno dovuto sospendere l’attività di vendita di energia o gas.
Ma il peggio, probabilmente, deve ancora venire, ovvero il momento in cui sui fornitori peserà a pieno anche l’effetto delle rateizzazioni delle bollette concesse ai consumatori domestici o alle imprese, a cui si andrà a sommare l’aumento della morosità dei clienti di fronte agli aumenti degli ultimi mesi. Le società del settore, aziende fino a sei mesi fa per lo più sane e ben gestite, potrebbero trovarsi impossibilitate a sopportare il protrarsi di queste condizioni di mercato a causa di una situazione finanziaria così difficilmente gestibile.
La gravità della situazione non è passata inosservata e molte sono state le richieste di supporto rivolte dalle associazioni di operatori del settore alle autorità competenti, sia in Italia che all’estero. La difficoltà di accesso alla finanza e alla liquidità in un momento grave e particolare come l’attuale è uno dei nodi dei diversi appelli degli ultimi mesi.
Anche da parte della European Federation of Energy Traders, primaria associazione europea di operatori del settore, è stata sottolineata la necessità di un supporto di emergenza di liquidità e finanza che consenta agli operatori di sopravvivere e ai mercati energetici di continuare a funzionare. Già, perché una ulteriore conseguenza dei prezzi così alti è il crollo della liquidità sui mercati, a causa del fatto che sempre meno operatori hanno la finanza necessaria per negoziare i prodotti della curva forward sui mercati organizzati.
La mancanza di un mercato liquido potrebbe impedire agli operatori di effettuare le operazioni di copertura non solo dei proprio portafogli di vendita ai clienti finali, ma anche del gas importato dall’estero o iniettato in stoccaggio, così come dell’energia elettrica prodotta dalle centrali. Insomma, il crollo della liquidità potrebbe impedire il regolare funzionamento dei mercati energetici e minare alla base l’esistenza di un mercato libero.
Ad essere onesti, è difficile anche per l’EU riuscire ad intervenire con manovre centralizzate che non penalizzino gli sviluppi futuri del settore e il raggiungimento degli obiettivi di lungo periodo in termini di mix energetico e emissioni. La tutela del consumatore finale è una contingenza assolutamente necessaria, ma è necessario anche salvaguardare la salute del settore nel medio/lungo termine.
Ad esempio, modificare la remunerazione degli impianti rinnovabili non incentivati mettendo un tetto massimo al prezzo per l’energia prodotta potrebbe provocare non solo gravi danni economici per le società interessate (che magari non hanno approfittato dell’aumento dei prezzi perché avevano effettuato coperture di lungo periodo a prezzi inferiori), ma anche portare al calo dell’appetito degli investitori del settore e questo, a sua volta, comprometterebbe il percorso di decarbonizzazione stabilito per i prossimi decenni.
Ugualmente, l’introduzione di un massimale al prezzo di gas o energia elettrica o una modifica del meccanismo di formazione dei prezzi spot a livello locale introdurrebbe distorsioni che avrebbero un impatto anche sulla curva forward e che, nel lungo periodo, potrebbero influenzare negativamente l’integrazione fra i mercati europei, così come lo sviluppo di investimenti in produzione rinnovabile o risparmio energetico.
Insomma, sembra sempre più difficile riuscire a salvare, come si suol dire, “capra e cavoli”. Solo una rapida risoluzione della situazione in Ucraina potrebbe, forse, riuscire a riportare i mercati verso una condizione di stabilità ed è piuttosto probabile che un ritorno alla “normalità” non avvenga, in ogni caso, in tempi brevi, né per quanto riguarda il livello dei prezzi, né per lo stato di salute del settore.
Rimani aggiornato con le informazioni sulla gestione dei contratti di fornitura energetica B2B.
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