Che cosa è il greenwashing? Per greenwashing si intende ecologismo di facciata, ovvero: "costruire un'immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell'impatto ambientale." Il termine deriva da un neologismo inglese e sta ad indicare un fenomeno che riguarda imprese,...
Leggi di piùGreenwashing: come capire se un fornitore è realmente green?
Che cosa è il greenwashing?
Per greenwashing si intende ecologismo di facciata, ovvero: "costruire un'immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell'impatto ambientale."
Il termine deriva da un neologismo inglese e sta ad indicare un fenomeno che riguarda imprese, organizzazioni ed anche enti pubblici. Chiunque si dica ecosostenibile per ottenere maggior profitto, nascondendo la realtà dei fatti: ovvero che la propria attività possa compromettere l'ambiente.
L’attuale obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra fissato dall’UE per il 2030 è del 60% rispetto ai livelli registrati nel 1990.
Da quando la salvaguardia dell’ambiente è diventata una priorità sulle agende globali, sia consumatori che imprese hanno iniziato a domandarsi: quanto inquinanti siano i prodotti messi in commercio?
Questo è accaduto anche per quanto riguarda il mondo dell’energia. Oggi è una rarità navigare sul Web, imbattersi in pubblicità o siti web di fornitori di energia, senza trovare nessun riferimento all’energia ecosostenibile, la "green power". Ma dietro la strategia di mostrare “il pollice verde più grande che ci sia”, cosa si nasconde?
Garanzia di origine usata per ripulire volumi di energia proveniente da fonti non rinnovabili
Ad oggi il vero problema sta nella difficoltà di comprendere quanto grande sia la portata del fenomeno. Nel caso dei fornitori di energia, esiste la possibilità di acquisire delle certificazioni che attestino la provenienza del prodotto erogato, come la Garanzia d’origine (o Go) rilasciata dal GSE, il Gestore Servizi energetici. Quest’ultima nasce con lo scopo di incentivare la produzione di energia proveniente da fonti rinnovabili.
Ma nella realtà dei fatti, la direttiva 2009/28/CE consente ai fornitori di proporre anche offerte di energia non provenienti da fonti rinnovabili, oppure offerte di energia che sono green solo in minima percentuale. Infatti sono tanti i casi in cui i fornitori sfruttano questi certificati per “ripulire” volumi di energia erogata da fonti fossili.
Il gap tra il costo dell'energia verde e quella proveniente da fonti non rinnovabili sta diminuendo, come riportato nello studio di Greenpeace. Basta pensare che tra il 2009 e il 2015 i costi di produzione dell’eolico sono scesi dell’80%, mentre per il solare la diminuzione si è attestata al 40% su base mondiale. Eppure l'energia "nera", quella che rilascia emissioni di Co2, viene ancora molto venduta. Il motivo è semplice: per produrla occorrono minori investimenti in tecnologia e processi, di conseguenza ha un costo di mercato inferiore. Però un costo di cui bisogna considerare anche le esternalità negative: l'energia nera è nociva per il pianeta terra.
Quindi la sola garanzia di origine spesso è come un lascia passare per la vendita di energia “nera” confusa per “proveniente da fonti rinnovabili”. Questo a discapito degli sforzi compiuti in Italia negli ultimi anni. Secondo il più recente rapporto fornito dal GSE sulle fonti rinnovabili in Italia e in Europa del 2018, il 17% di energia consumata nel nostro Paese, proviene da fonti di energia rinnovabili dette FER. Un risultato poco distante dalla media UE: intorno al 18%. Ma ciò non è ancora sufficiente, per realizzare davvero “Il Green new deal”, ovvero la tabella di marcia che dovrebbe portare l'Europa a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Per perseguire questo risultato saranno necessari maggiore trasparenza da parte dei fornitori riguardo le offerte Green e maggiore attenzione da parte degli industriali nel seguire politiche aziendali ecosostenibili.
È possibile scoprire se un fornitore è davvero green?
Un modo esiste, come previsto dal GSE: i fornitori di energia sono tenuti a rendere pubblici i dati relativi ai “Fuel mix”. Cioè sui volumi di energia venduti, quanti di questi in percentuale sono provenienti da fonti rinnovabili e quanti no. Queste informazioni sono presenti nella fatturazione e sui portali Web dei fornitori, anche se bene camuffate. Accertarsi di questo dato, consente agli industriali di sapere se il fornitore a cui ci si rivolge è realmente green e in quanta percentuale l’energia acquistata proviene da fonti rinnovabili. Una soluzione viene dal digitale: oggi per chi si occupa di energy management è possibile affidarsi a strumenti che permettono di visionare e confrontare i Fuel mix (e anche l'evoluzione di essi) di ogni fornitore, così diventa più semplice non cadere nel tranello di chi è green, ma solo a parole.
Attualità Fornitura energetica
New Normal: come cambieranno le scelte energetiche
Cercare una nuova fornitura di gas ed energia elettrica non può prescindere dall’impatto che il Covid19 ha sul business e sulla percezione profonda della vita da parte di ogni singolo individuo. I due ambiti potrebbero sembrare lontani anni luce l’uno dall’altro, se non fosse per l’ovvia realtà...
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Cercare una nuova fornitura di gas ed energia elettrica non può prescindere dall’impatto che il Covid19 ha sul business e sulla percezione profonda della vita da parte di ogni singolo individuo.
I due ambiti potrebbero sembrare lontani anni luce l’uno dall’altro, se non fosse per l’ovvia realtà che oggi molte aziende hanno una minore disponibilità economica a causa della pandemia, dunque devono tentare di risparmiare su tutto, anche sulle scelte energetiche.
La necessità di tagliare i costi però non è una novità, mentre altri aspetti del tutto nuovi, dovrebbero allertare ogni attento energy manager e spingerlo verso valutazioni molto più contemporanee e lungimiranti.
In particolare, le attuali scelte energetiche devono tenere conto:
• delle difficoltà finanziarie e dei probabili fallimenti di tanti player del settore energia a causa del Covid-19;
• delle probabili e grandi opportunità date dalla fluttuazione dei prezzi delle materie prime;
• della tendenza/necessità di green energy;
• del digitale, che ha cambiato il modo di relazionarsi con il mondo e di lavorare.
Queste quattro circostanze sono divenute veri e propri driver nelle scelte energetiche aziendali: tenerne conto contribuisce a raggiungere il massimo livello di risparmio sulle forniture. Vediamo perché.
1 - Essere ancor più accurati nella scelta del fornitore per avere contratti solidi e servizi eccellenti
Il prossimo primo gennaio 2021 le aziende di medie e piccole dimensioni dovranno passare necessariamente al libero mercato energetico. Ad attendere la data con interesse vi sono 723 fornitori che operano sul mercato italiano. Un vero esercito di player che cresce da anni, in vista di questa scadenza, tra i quali vi sono anche veri campioni di pratiche scorrette e truffaldine. Il tema è sotto la lente delle istituzioni, anche perché l’elenco dei venditori previsto per legge (EVE) non è mai stato pubblicato (fonte Senato.it).
Tra le fila degli operatori, inoltre, ve ne sono di solidi e strutturati, ma anche di fragili e potenzialmente fallimentari. Si tratta di aziende che non sono in grado di assicurare un buon livello di servizi né la propria solidità finanziaria, e che per vendere energia puntano solo sul prezzo. Il Covid, che ha colpito duramente tutte le aziende, non può che aver ulteriormente messo in difficoltà questi player, ai quali non è davvero il caso di affidarsi.
2 - Considerare, oggi più che mai, un contratto a prezzo variabile con possibilità di fixing per massimizzare il risparmio
Le crisi amplificano le fluttuazioni di prezzo delle materie prime. Durante il primo lockdown i prezzi dell’energia elettrica e del gas sono precipitati, a causa della flessione inaspettata della domanda. Le aziende che in quel periodo hanno contrattualizzato una fornitura per gli anni futuri si sono assicurati materia energetica a prezzi molto bassi.
Il Covid ha cambiato radicalmente l’economia e ha messo tutti di fronte al concetto di imprevisto. Sono tante le ragioni che possono far fluttuare i prezzi del gas e dell’energia elettrica: vale la pena cogliere le opportunità di risparmio quando si presentano.
3 - Aumentare la quota di energia da fonti rinnovabili, per averne un ritorno in termini di responsabilità sociale
Green energy, fonti rinnovabili, sostenibilità, decarbonizzazione, economia circolare…questi sono i concetti sui quali si fonda la strategia di ripresa economica a livello europeo. L’incalcolabile danno provocato dalla pandemia ha acceso il faro sulle problematiche ambientali e oggi nessuna azienda può permettersi di rimanere insensibile al tema. Dal punto di vista delle scelte energetiche, ciò equivale a preferire i fornitori di energia elettrica che spingono maggiormente verso fonti energetiche più green. Contribuire anzitempo al raggiungimento degli obiettivi europei di decarbonizzazione (fonti EC.Europa.eu, Parlamento Europeo ) è un impegno che si traduce facilmente in maggiori guadagni: i consumatori, infatti, gradiscono molto le assunzioni di responsabilità sociale e orientano di conseguenza le proprie scelte d’acquisto.
4 - Affidarsi con fiducia a un tool digitale per semplificare e velocizzare le scelte energetiche
Guardando all’Italia intera, l’alfabetizzazione digitale è indiscutibilmente aumentata e il “digital divide” si sta riducendo. Anche queste sono conseguenze inaspettate del Covid.
Il massiccio ricorso allo smart working e alla didattica a distanza hanno sdoganato l’uso del digitale in ogni circostanza.
Anche l’Energy manager può avvantaggiarsi attraverso l’utilizzo di una piattaforma digitale che consenta:
- di scegliere il giusto fornitore in pochi click, scongiurando il pericolo di incappare in scelte fallimentari e/o pericolose;
- di gestire un contratto a prezzo variabile, senza dover ricorrere a un consulente esterno.
Il Coronavirus ha provocato un disastro dal punto di vista sanitario ed economico, ma sta creando una nuova normalità fatta di occasioni da cogliere e ambiti di business da esplorare. Per le scelte energetiche servirà una visione ancora più ampia e un buon supporto digitale che ne semplifichi l’interpretazione.
Analisi di mercato dal 01 al 30 Novembre 2020
Dopo i minimi marcati a inizio mese sia dal mercato future gas che elettrico, le quotazioni del Cal21 PSV hanno avuto un andamento sostanzialmente laterale, con il recupero degli ultimi giorni che porta ad un bilancio per il mese modestamente positivo (+3% da fine ottobre). Il Cal21 Power...
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Dopo i minimi marcati a inizio mese sia dal mercato future gas che elettrico, le quotazioni del Cal21 PSV hanno avuto un andamento sostanzialmente laterale, con il recupero degli ultimi giorni che porta ad un bilancio per il mese modestamente positivo (+3% da fine ottobre). Il Cal21 Power Italia ha messo a segno un recupero del 8% leggermente più significativo del PSV, aiutato dal fermo recupero della CO2. I mercati finanziari, a cui la CO2 è strettamente correlata, hanno infatti iniziato a scontare un ritorno alla normalità e una conseguente ripresa della domanda in tempi più brevi di quanto precedentemente atteso, dopo gli ottimistici annunci di Pfizer e Moderna sul vaccino. Sul mercato gas, più legato a dinamiche fisiche soprattutto nei mesi invernali, hanno invece pesato, limitando lo spazio al rialzo, la riduzione della tensione sull’offerta in Europa, grazie alla normalizzazione dei flussi dalla Norvegia e all’incremento degli arrivi di GNL (+40% rispetto a ottobre), oltre a temperature superiori alla media stagionale e livelli delle scorte ancora in prossimità dei massimi.
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2021 e CO2, i prezzi saliranno?
Se il 2020 è stato un anno sotto molti (troppi) aspetti turbolento, il 2021, almeno per quanto riguarda il mercato della CO2 e, a cascata, quelli di power e gas europei, sembra prospettarsi altrettanto impegnativo. Legge Europea sul clima Dopo la proposta della presidente della Commissione...
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Se il 2020 è stato un anno sotto molti (troppi) aspetti turbolento, il 2021, almeno per quanto riguarda il mercato della CO2 e, a cascata, quelli di power e gas europei, sembra prospettarsi altrettanto impegnativo.
Legge Europea sul clima
Dopo la proposta della presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen che durante l’estate ha spinto l’ormai noto Green Deal per l’innalzamento dei target di riduzione delle emissioni al 2030, nel mese di ottobre il Parlamento Europeo ha iniziato l’iter burocratico di votazioni, modifiche e approvazioni che dovrebbe portare entro il 2030 il target di riduzione delle emissioni di gas serra (inclusa quindi la CO2) dall’attuale 40% al 60% rispetto ai valori del 1990. Ancora non è stata ratificata la legge europea di approvazione di questo nuovo target, ma tutto sembra indicare che il -60% sia l’obiettivo generalmente condiviso dai Paesi Europei, con l’eccezione di Polonia e Slovacchia, i quali hanno richiesto alcune modifiche al testo originale. Se questo target dovesse essere definitivamente approvato, i Paesi Europei dovranno fare sforzi importanti per diminuire le emissioni, non escludendo anche l’introduzione di un prezzo minimo per la CO2 che sia, da un lato, sufficientemente alto da spingere i soggetti emittenti a compiere investimenti, ma, dall’altro, che non spinga le industrie europee verso la delocalizzazione in Paesi extra EU. Inoltre, la riduzione di emissioni verrà probabilmente estesa anche a settori che ad oggi non sono soggetti, come i trasporti marittimi e terrestri (i trasporti aerei sono già soggetti all’obbligo).
Se la Legge Europea sul clima porterà degli effetti di mercato nel medio-lungo termine, non escludendo rialzi psicologici e speculativi nel breve termine, di più immediato impatto sono il tema Brexit e la fase 4 del sistema ETS.
Brexit
Sono ancora in una zona grigia molti aspetti legati alla Brexit, fra cui anche le modalità di gestione delle emissioni di UK che al 31/12/2020 uscirà definitivamente dal sistema ETS europeo. Nonostante le dichiarate intenzioni dei britannici di voler costituire un sistema ETS UK allineato con quello europeo, ancora è incerta la situazione che si verificherà a partire dal 1° gennaio. Se UK non fosse pronta per avviare il proprio mercato ETS, armonizzandolo con quello europeo, potrebbe essere introdotta una carbon tax che porterebbe con sé un forte disallineamento dei prezzi fra UK e continente.
È di questi giorni la notizia che la Commissione Europea ha pubblicato le quote di emissioni che verranno sottratte dal mercato ETS europeo (come riserva del meccanismo MSR) nel 2021, includendo nei calcoli fatti per la valutazione della riserva anche il nuovo assetto del sistema senza UK. In ogni caso si attende una decisione da parte di UK riguardo l’armonizzazione dei due sistemi per valutarne le conseguenze sul sistema europeo.
FASE 4 ETS
Da gennaio, inoltre, si entra nella cosiddetta FASE 4 del sistema ETS europeo, la quale prevede, fra le altre cose, l’incremento del fattore lineare di riduzione (FLR) dall’1,74% al 2,2%. In altre parole, si abbassa il tetto delle emissioni “accettabili”, nell’ottica di raggiungimento dei target europei al 2030. Questa riduzione, decisa anni fa, era calibrata per arrivare al 2030 con una riduzione del 40% di emissioni rispetto al 1990, ma potrebbe essere soggetta ad una ulteriore modifica al rialzo, se venisse ratificato dell’EU l’accordo sul clima con il target al 60%.
Nella fase 4, inoltre, diminuiranno le quote di emissione assegnate a titolo gratuito ai soggetti industriali europei, andando a diminuire il numero di soggetti che ne potranno usufruire e obbligando, di fatto, le realtà che ne saranno escluse ad acquistare una parte consistente delle proprie quote di emissione a prezzi di mercato. Anche questo fattore potrebbe portare ad un aumento di domanda con conseguente impatto rialzista sui prezzi.
MSR
Infine, nel 2021 è prevista una revisione del sistema di Market Stability Reserve, ovvero del sistema di sottrazione di quote di emissione dal mercato per diminuire l’offerta e spingere i soggetti obbligati ad investire in opere di riduzione delle emissioni. È possibile che per allinearsi alla legge sul clima europea, l’MSR debba aumentare le quote da sottrarre di anno in anno, provocando ulteriore diminuzione di titoli disponibili.
Impatto sui prezzi dell’energia e del gas
La CO2 è uno degli elementi che maggiormente influenza il prezzo dell’energia elettrica e un driver importante anche in relazione al gas naturale.
A seguito degli sviluppi relativi alle tematiche sopracitate, nel 2021 potremmo assistere a sviluppi regolatori/politici di forte impatto sul mercato della CO2 e di conseguenza anche sul mercato di gas e power. L’alta volatilità nei periodi rilevanti rispetto alle date chiave farà da contraltare ad un clima di generale attesa rialzista sui mercati. L’incognita coronavirus rende il quadro suscettibile di ulteriori incertezze, soprattutto sul lato della domanda di titoli, ma potrebbe rimanere una parentesi temporale limitata rispetto allo sviluppo dei temi regolatori di più lungo termine.
Investimenti LNG e conseguenze a lungo termine
Gas Naturale liquefatto: Come abbiamo detto nell’articolo “Gas: quali sono i 3 fattori principali che incidono sul prezzo?”, del gas annualmente immesso nel sistema europeo più dell’80% è gas importato dall’estero, in parte via tubo dai paesi adiacenti (Russia, Norvegia e Nord Africa) e in...
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Gas Naturale liquefatto:
Come abbiamo detto nell’articolo “Gas: quali sono i 3 fattori principali che incidono sul prezzo?”, del gas annualmente immesso nel sistema europeo più dell’80% è gas importato dall’estero, in parte via tubo dai paesi adiacenti (Russia, Norvegia e Nord Africa) e in parte via nave da paesi esportatori anche abbastanza lontani dall’Europa (come Qatar, USA e Nigeria). Poiché gli ultimi anni hanno visto un incremento importante dei carichi di LNG diretti verso le coste europee, fino a pesare più del 20% del totale del gas importato, è importante comprendere i risvolti che l’approvvigionamento del gas naturale liquefatto porta con sé.
Alcune caratteristiche dell’LNG
Innanzitutto, la peculiarità dell’LNG (o GNL) è la sua dimensione globale. Non si tratta più infatti di gas proveniente da paesi limitrofi, confinanti o collegati da tubo, ma di gas che viene esportato da paesi spesso geograficamente distanti. Ciò che guida i flussi di LNG non è dunque la prossimità o il fatto di aver investito in gasdotti per garantire flussi decennali di gas, come è tipico del gas importato tradizionalmente via pipeline, ma la convenienza economica. Se il prezzo del gas che viene pagato in Europa è sufficientemente alto da coprire il costo della materia prima, le fee di liquefazione e rigassificazione e i costi del trasporto via nave (tendenzialmente sia l’andata che il ritorno), l’LNG viene venduto in Europa. Viene dunque liquefatto nel paese esportatore, caricato su una nave metaniera che lo mantiene a pressione costante e ad una temperatura inferiore ai -160°C e trasportato a destinazione, dove verrà immesso in un impianto di rigassificazione e successivamente immesso nelle reti di trasporto europee.
Una seconda caratteristica importante dell’LNG è la sua flessibilità, sia come fonte di approvvigionamento addizionale nel momento in cui è necessario immettere maggiori quantità di gas nel sistema europeo, sia come varietà delle fonti e delle tratte di provenienza geografica. Infatti, il gas trasportato via nave può aggirare aree di tensioni geopolitiche, assicurando così l’approvvigionamento nonostante guerre o inasprimenti di conflitti di lunga data, diversamente dal gas importato tradizionalmente via pipeline (sono negli annali le tensioni fra Russia e Ucraina che hanno spesso comportato ripercussioni sugli approvvigionamenti di gas europei provenienti da quell’area). Altrettanto importante è l’impatto dell’LNG sulla diversificazione delle fonti di approvvigionamento e, dunque, sulla riduzione dalla storica dipendenza dell’Europa dal gas russo.
I risvolti globali dell’LNG
L’industria dell’LNG ha visto un exploit negli ultimi anni, non solo in Europa, come abbiamo appena detto, ma anche a livello globale. Notevoli sono stati gli sforzi, sia da parte dei paesi produttori, che hanno investito molto in impianti di liquefazione e hanno così trovato nuovi sbocchi per vendere il proprio gas, sia da parte dei paesi importatori che hanno intrapreso una massiccia opera di costruzione di infrastrutture aumentando la capacità di rigassificazione un po' su tutte le coste.
Questa nuova dimensione globale del mercato del gas, oltre agli evidenti vantaggi, porta con sé anche delle implicazioni di carattere economico e politico. Nel momento in cui la domanda di gas di un’area del globo fosse così alta da far aumentare i prezzi locali, i carichi di LNG verrebbero dirottati su quell’area, garantendo ritorni maggiori, a scapito dell’approvvigionamento di altri mercati più economici e dunque meno redditizi. È questo spesso ciò che si verifica in alcuni periodi dell’anno e che vede coinvolte l’area asiatica (Cina, Giappone e Corea del Sud) e l’Europa. È capitato (ad esempio nell’estate del 2018), e capiterà ancora, che la domanda asiatica fosse così alta da attrarre numerosi carichi originariamente destinati al mercato europeo, drenando gas addirittura già immesso nel sistema europeo e provocando una carenza di offerta e un conseguente rialzo dei prezzi locali.
Inoltre, in un mercato più globale, anche elementi di origine geopolitica o macroeconomica lontani dai nostri confini riescono a filtrare ed avere risvolti sui prezzi del gas europeo. Se, ad esempio, si dovesse verificare un evento imprevisto che coinvolge un paese esportatore o una traiettoria di passaggio per le navi di gas, questo potrebbe provocare un impatto sui prezzi europei. Un esempio di questa dinamica è abbastanza recente, si parla del 2019, quando è stata attaccata una petroliera nello stretto di Hormuz, rotta principale delle navi di LNG che dal Qatar navigano verso i porti europei.
Prospettive
L’impatto dell’LNG sui mercati gas europei è dunque sempre maggiore e gli investimenti in questo ambito sono stati ingenti, fino a poco tempo fa. L’unica incognita nell’evoluzione futura dell’LNG rimane la scarsità di nuovi investimenti a causa di un’annata 2020 ricca di incognite. Quest’anno, infatti, con l’epidemia di Covid e i prezzi del gas generalmente molto bassi, l’attrattività di nuovi investimenti è stata frenata da prospettive di ritorno più lunghe, provocando una battuta di arresto nello sviluppo di nuove infrastrutture (si parla di impianti previsti o prevedibili per i prossimi 5-10 anni).
Solo un rialzo sostanziale e sano dei prezzi e, in generale, una ripresa dell’economia convinta potrà ridare una spinta ulteriore agli investimenti per i prossimi anni.
Carpe Diem: come cercare con facilità il fornitore di energia più adatto alla tua azienda
La filiera del mercato dell’Energia in Italia dopo la liberalizzazione Le tappe del viaggio dell’energia dalla produzione al consumo da parte del cliente finale, prima della liberalizzazione del mercato erano tre: generazione/trasmissione, distribuzione e vendita dell’energia, ed erano sotto la...
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La filiera del mercato dell’Energia in Italia dopo la liberalizzazione
Le tappe del viaggio dell’energia dalla produzione al consumo da parte del cliente finale, prima della liberalizzazione del mercato erano tre: generazione/trasmissione, distribuzione e vendita dell’energia, ed erano sotto la responsabilità dei monopolisti statali del settore.
A partire dal 2000 con l’introduzione del mercato libero dell’energia, in Italia è stata aperta alle aziende private la possibilità di poter proporre la propria offerta, permettendo agli utenti di scegliere il proprio fornitore.
Questa apertura del mercato energetico ha favorito l’ingresso di nuovi operatori, in particolare nelle attività di generazione e vendita all’ingrosso. La vendita all’ingrosso la effettuano direttamente le società di produzione dell’energia. Invece della vendita al dettaglio con il cliente finale se ne occupano i fornitori.
Troppi intermediari e poca trasparenza nel mercato energetico
La liberalizzazione del mercato energetico voluta dal decreto Bersani del 1999, era stata studiata e messa in atto, con lo scopo di favorire le esigenze del cliente. Si pensava che la libera concorrenza avrebbe incitato i fornitori a migliorare la qualità dei servizi offerti. Mentre i clienti finali avrebbero beneficiato di una più ampia offerta ed un miglior rapporto qualità prezzo. Ma in realtà le conseguenze sono state diverse. In Italia oggi si contano più di 500 intermediari tra fornitori e rivenditori di energia, e la concorrenza si è spostata non più sul costo dell'energia, ma su di una serie di servizi aggiuntivi offerti dai fornitori in alcuni casi di scarsa utilità per il cliente. Nonostante la ARERA nel 2011 abbia fissato dei criteri per semplificare il "linguaggio delle bollette", spesso i costi di alcuni servizi sono nascosti, rendendo per le aziende clienti più difficile la scelta di un fornitore a cui affidarsi.
Una piattaforma digitale come YEM può semplificare l'Energy management
Una soluzione per semplificare questo quadro complesso, può venire dal digitale. Questa è stata l'intuizione di Nicolas Henn, fondatore di YEM una piattaforma digitale che consente alle aziende di confrontare offerte di fornitura energetica provenienti da fornitori affidabili.
Nella comunicazione che YEM fa ai suoi clienti, mette sempre in evidenza l’importanza di avere fornitori di qualità con un’esperienza rinomata nel mercato di riferimento: l’Italia. Di solito è facile “predicare bene e razzolare male”. YEM ha scelto la strada più dura. In che senso? YEM nasce nell’aprile 2019 e da quel momento lavora per cercare fornitori che garantiscano serietà e qualità sui servizi di fornitura di energia b2b in Italia.
YEM marketplace un ponte tra aziende e fornitori di Energia di qualità
La scelta di YEM è chiara fin da subito come ha sempre precisato il suo fondatore Nicolas Henn “vogliamo solo fornitori di qualità per mettere in contatto le migliori imprese italiane con i migliori fornitori gas e power attraverso il nostro YEM marketplace. Per farlo abbiamo studiato criteri precisi. Un fornitore è considerato da YEM di qualità quando è capace di offrire diversi servizi e garanzie ai suoi clienti.” Infatti ricorda il fondatore Nicolas Henn: “Abbiamo dovuto rifiutare le offerte di molti fornitori, perché non rispettavano i nostri standard di trasparenza e qualità, per noi è importante offrire una soluzione che si distingua sul mercato, per l’eccellenza dei servizi offerti.” Per questo in collaborazione con CERVED è stato elaborato uno score che classifica l’affidabilità finanziaria dei nostri fornitori, in modo da poter presentare una scelta di fornitori con score elevato. I parametri:
- chiarezza e trasparenza dei servizi inviati;
- velocità e puntualità di risposta alle richieste dei clienti b2b;
- dipendenti preparati a rispondere alle esigenze dei clienti;
- stabilità finanziaria;
- esperienza sul mercato;
- copertura nazionale;
- fatture chiare e trasparenti;
- bollette di facile comprensione;
- capacità a presentare delle offerte adatte ad aziende con consumi medio-grandi di energia elettrica o di gas.
Su YEM Market place trovi undici fornitori di qualità!
Grazie a YEM marketplace, si possono selezionare i servizi più adeguati alle esigenze aziendali e poi ricevere delle offerte personalizzate da più fornitori di qualità e scegliere la più idonea.
Per ora i fornitori sono undici, tutti di rinomata qualità, come Engie Italia, Alperia e Sorgenia. Ma La partita di YEM sul mercato italiano è solo al suo inizio, infatti il numero dei nostri partner è destinato a crescere.
Il viaggio dell’energia dalla produzione al consumo finale è diventato intricato, tante tappe quanti sono gli intermediari coinvolti. Poca trasparenza e troppe insidie. YEM marketplace sarà la bussola che ti orienta verso la scelta migliore per te.
Come ottimizzare i costi dell'energia elettrica con una piattaforma
Una piattaforma digitale innovativa, di servizi online e applicazioni specifiche, per ottimizzare i costi di energia elettrica dell'azienda. Usare una piattaforma tecnologica specializzata – anziché il lavoro di una persona – offre diversi e numerosi vantaggi per l'azienda che vuole ottimizzare i...
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Una piattaforma digitale innovativa, di servizi online e applicazioni specifiche, per ottimizzare i costi di energia elettrica dell'azienda. Usare una piattaforma tecnologica specializzata – anziché il lavoro di una persona – offre diversi e numerosi vantaggi per l'azienda che vuole ottimizzare i costi di energia elettrica. I benefici di gestire queste attività attraverso soluzioni Hi-tech dedicate sono molteplici, e in questo Blog Post li illustriamo senza un ordine di priorità, perché ogni impresa può trovare più utile, conveniente e primario un elemento piuttosto che un altro.
Ecco, quindi, quali sono i principali vantaggi nell'utilizzare una piattaforma digitale per gestire e ottimizzare i costi aziendali di energia elettrica: ad esempio, la piattaforma monitora per il cliente il mercato dell'energia; seleziona, attraverso speciali algoritmi, sia i possibili migliori fornitori, sia le loro migliori offerte; si occupa delle attività più standardizzate, e a minore valore aggiunto, e di quelle di analisi, elaborazione e calcolo più difficili e complesse. In questo modo, una piattaforma digitale dedicata 'libera' anche importanti risorse aziendali che possono quindi essere rivolte e dedicate all’efficienza energetica. Ma vediamo più nel dettaglio, uno per uno, i vari vantaggi, importanti e molto concreti.
I vantaggi di una piattaforma digitale specializzata nel b2b
La piattaforma tecnologica specializzata nel mondo della fornitura di energia b2b non sostituisce in tutto e per tutto la persona, ma l'operatore può intervenire solo quando e solo là dove il suo lavoro può svolgere attività a più alto valore aggiunto, mentre la piattaforma Hi-tech online si occupa delle attività più standardizzate, e a minore valore aggiunto, e di quelle di analisi, elaborazione e calcolo più difficili e complesse.
Utilizzando quindi una piattaforma specializzata online, l'azienda riduce e automatizza tutto ciò che è più burocratico, ripetitivo e a basso valore aggiunto, sia per quanto riguarda ad esempio le attività necessarie per gestire una gara di fornitura, sia per fare un adeguato e conveniente Fixing dei prezzi.
Usare l'efficienza digitale per ottimizzare i costi dell'energia elettrica
Una persona dell'azienda impiega e perde molto tempo per vedere e analizzare grafici e valori dell'energia nell'andamento dei mercati, con piattaforma digitale per la fornitura b2b tutto ciò viene automatizzato e realizzato dal 'cervello digitale'. Che – come sappiamo – ha ormai margini di errore e inefficienze molto più bassi rispetto a quelli umani, e prossimi allo zero.
La piattaforma monitora per il cliente il mercato dell'energia, fornisce analisi e spiegazioni sintetiche, permettendo anche qui un grande risparmio di tempo e risorse. Tutto ciò significa, in pratica, ottimizzare i costi di energia elettrica.
In più, una piattaforma di servizi online applicati alla fornitura di energia b2b permette anche di elaborare, definire e ricevere offerte di fornitura davvero e del tutto paragonabili tra loro, perché le richieste di informazioni ai fornitori di energia – per definire il piano di offerta di ognuno – comprendono tutte le necessità del caso, seguendo uno standard uniforme, altrimenti le offerte non sono paragonabili tra loro.
Una piattaforma energetica Hi-tech davvero evoluta fa una buona selezione del mercato
La piattaforma specializzata inquadra, considera e gestisce tutti gli elementi e i fattori che influiscono sul prezzo dell'energia elettrica, evidenzia ogni impatto sul costo finale, permette anche di valutare le eventuali penali previste in caso di disservizi, tenendo tutto bene sotto controllo, evitando brutte sorprese e di scoprire poi costi non preventivati.
Se una piattaforma energetica Hi-tech è poi davvero evoluta, raccoglie e presenta un gruppo più ristretto di fornitori pre-selezionati, in base alla loro affidabilità finanziaria e al Credit score aziendale.
Allo stesso modo, i costi aumentano se ad esempio il fornitore ha offerto un prezzo iniziale più basso ma poi si devono sommare costi occulti o aggiuntivi. Oppure se il fornitore offre un livello di servizio di qualità inferiore e scadente, o non compreso nel prezzo di fornitura, e altri costi imprevisti si possono aggiungere nel caso di contenziosi e ricorsi legali. Sono tutte operazioni, attività e applicazioni che hanno ricadute importanti in termini di costi o risparmi per l'azienda cliente.
Più conoscenza permette di ottimizzare i costi dell'energia elettrica
Una piattaforma digitale specializzata nella fornitura di energia b2b offre, poi, servizi e soluzioni di grande aiuto, utilità e convenienza, perché seleziona, attraverso speciali algoritmi, sia i possibili fornitori, sia le loro offerte, in base a dati e numeri, ma anche con parametri e criteri qualitativi. Considerando e valutando sempre tutti i criteri necessari per ottimizzare i costi di energia elettrica.
Un altro vantaggio per l'azienda, e per i suoi risultati concreti, di usare una piattaforma digitale, sta anche nel fatto che in questo modo non si devono dedicare e impiegare risorse umane, energie, lavoro, tempo, per gestire e migliorare i costi dell'energia elettrica – perché tutto viene fatto in maniera ottimale dai sistemi digitali –, e quindi tutte queste risorse 'risparmiate' possono essere rivolte e dedicate all’efficienza energetica.
In più, utilizzando una piattaforma digitale, tutte le operazioni restano tracciate, e si possono quindi poi analizzare, verificare e certificare. Con sistemi Hi-tech evoluti per ottimizzare i costi dell'energia elettrica è inoltre possibile fare previsioni e simulazioni delle varie attività collegate, ad esempio risulta facile, utile e interessante fare simulazioni di gare d'appalto e operazioni di compravendita sul mercato energetico b2b.
Gas e power aziendale: 3 strumenti per lo smart energy manager
Volatilità dei prezzi e dinamiche di mercato rendono il settore gas e power un grattacapo per tutte quelle figure professionali che in azienda si occupano di forniture energetiche. Uffici acquisti, ma soprattutto Energy manager , sono chiamati a dare la migliore risposta alle esigenze...
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Volatilità dei prezzi e dinamiche di mercato rendono il settore gas e power un grattacapo per tutte quelle figure professionali che in azienda si occupano di forniture energetiche. Uffici acquisti, ma soprattutto Energy manager , sono chiamati a dare la migliore risposta alle esigenze dell’azienda. In particolare, gli obiettivi dell’imprenditore sono:
- il risparmio in bolletta;
- l’efficienza energetica.
Scopriamo insieme quali sono gli strumenti che possono agevolare il lavoro dell’Energy manager e garantire i risultati auspicati con meno sforzo e in un tempo minore.
Massimo risparmio sulle bollette con una piattaforma online
La complessità delle dinamiche del mercato all’ingrosso delle materie prime energetiche rappresenta spesso un ostacolo al raggiungimento della massima economia realizzabile. Tuttavia, è proprio nella comprensione dei tecnicismi della Borsa energetica che si cela la possibilità di cogliere le migliori opportunità di risparmio, proprio seguendo le fluttuazioni di prezzo del gas e dell’elettricità.
Ora, non tutti sono trader o esperti in materia, dunque vale la pena di sondare il mercato per scoprire se ci sono strumenti che possono aiutare a raggiungere l’obiettivo, L’approccio intelligente al gas e power, allora, può avvenire attraverso una piattaforma evoluta che sia in grado di semplificare e accelerare anche il processo della gara.
Primo strumento (on line per gestione gara)
Un marketplace ben costruito può portare a una richiesta di contratto personalizzato in pochi click.
Il marketplace, dunque, è il primo tool da ricercare on line: i vantaggi sono un risparmio di tempo e la certezza di lavorare per un contratto su misura, certamente il più conveniente.
Secondo strumento (on line per gestione prezzi)
Il secondo tool in grado di fare la differenza nella quotidianità professionale di un Energy manager è uno strumento capace di monitorare il mercato e mettere l’utente in condizione di agire come farebbe un trader, senza l’obbligo di avere una competenza paragonabile.
Scegliendo un contratto a prezzo variabile con possibilità di fixing, infatti, si possono cogliere al volo le opportunità date dalla flessione del mercato delle materie prime. In questo caso, lo strumento online suggerisce all’utilizzatore il miglior momento per fissare il prezzo di una quantità percentuale di gas o elettricità, da utilizzare anche molti mesi dopo.
Come affrontare la volatilità dei prezzi nel gas e power
Nel gas e power, difatti, i prezzi sono molto volatili, perché dipendono da una serie di fattori esterni. L’energia elettrica, in particolare, ha prezzi che cambiano anche ogni 15 minuti. Si tratta di una materia prima che non si può stoccare. Mantenere l’equilibrio tra la quantità prodotta e quella utilizzata porta ad attività di tendering che fanno variare molto velocemente il valore di un GW.
ll mercato all’ingrosso del gas, invece, ha prezzi meno soggetti a variazioni repentine. Il gas si può stoccare, tuttavia il suo valore può essere influenzato dalle crisi politiche, dai cambiamenti climatici, dalle scorte, ecc. L’Italia ne produce pochissimo. La maggior parte del gas, infatti, proviene dal Nord Europa, dalla Russia, dal Nord Africa. Va da sé che una difficoltà a monte possa riverberare sul prezzo finale della materia prima all’ingrosso. Uno strumento online focalizzato sui mercati saprà interpretare e gestire al meglio l’andamento della Borsa energetica al posto dell’Energy manager, semplificandogli di molto il lavoro.
Terzo strumento (governativo - per raggiungimento efficienza energetica)
Per promuovere l'efficienza energetica, il ministero dello Sviluppo Economico ha messo a disposizione diversi strumenti di incentivazione: tra questi ci sono:
-le detrazioni fiscali,
-il conto termico
-il sistema dei certificati bianchi.
Queste opportunità - consultabili anche sul sito di ENEA - possono agevolare l’attività degli Energy manager e portarli velocemente al raggiungimento degli obiettivi aziendali ed europei.
In pratica
La digitalizzazione sta portando alle aziende efficienza operativa, laddove c’era solo efficacia. L’Energy manager che saprà cogliere l’opportunità di “digitalizzare” alcune delle proprie funzioni, dunque, arriverà prima e meglio agli obiettivi. Lo smart energy manager, in particolare, si avvale delle soluzioni digitali più avanzate e dedica il tempo guadagnato all’ottimizzazione degli investimenti attraverso gli strumenti governativi di incentivazione, dei quali abbiamo parlato nel paragrafo precedente..
In conclusione, per risparmiare tanto tempo e denaro, un marketplace, per mirare e velocizzare la ricerca di una nuova fornitura energetica su misura, e un tool per la gestione del contratto a prezzo variabile sono gli strumenti online più avanzati e opportuni, i preferiti da chi interpreta il proprio ruolo aziendale in modo moderno.
YEM: trova il tuo fornitore energia elettrica in pochi click
Cercare un nuovo fornitore energia elettrica che risponda a tutte le richieste e le esigenze aziendali non è proprio una passeggiata. YEM viene in aiuto degli Energy manager (EM) con un marketplace agile e velocissimo, che consente di ridurre sensibilmente il tempo necessario per una gara svolta...
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Cercare un nuovo fornitore energia elettrica che risponda a tutte le richieste e le esigenze aziendali non è proprio una passeggiata. YEM viene in aiuto degli Energy manager (EM) con un marketplace agile e velocissimo, che consente di ridurre sensibilmente il tempo necessario per una gara svolta nella maniera tradizionale.
Trovare una fornitura energetica realmente personalizzata, vera chiave di volta per risparmiare, non è mai stato così semplice.
Tutte le imprese richiedono all’Energy manager di abbassare i costi in bolletta, ma anche - per esempio - di rifornire più di un sito produttivo o di gestire i picchi di utilizzo; di calibrare le quote di energia da fonti rinnovabili rispetto a quella da fonti fossili; di adeguarsi alle normative… e poi, la fatturazione trasparente o una pre-fatturazione, una qualità dei servizi elevata, ecc, ecc…
Le richieste del titolare d’azienda, insomma, possono essere molto diverse, le più disparate; ecco che lanciare una gara per la ricerca del fornitore ideale, tenendo conto di tutti i desiderata della direzione, è un’attività lunga e complessa. Agli Energy manager sono richieste tanta dedizione e molte ore lavorative, per confrontare le proposte di contratto da parte degli operatori di mercato interpellati.
Ricerca del fornitore energia elettrica tra tempo e denaro
Gli Energy manager, veri professionisti dell’energy management, conoscono le insidie del mercato, tuttavia il loro incarico in azienda spazia tra aggiornamenti normativi e sistemi incentivanti e la ricerca di soluzioni tecnologiche per la gestione e il calcolo dei fabbisogni energetici. Il tempo per svolgere tutte le funzioni, si capisce, è poco; al contrario, i numerosi dettagli di una gara per una nuova fornitura richiedono molte ore. Pertanto per la ricerca del fornitore energia elettrica, l’EM, per prassi, si affida a:
- un comparatore B2B di tariffe online;
- un consulente energetico online;
- un consulente in persona;
Per la complessità del settore, però, i comparatori non sono sufficienti, in quanto il giusto contratto B2B non può basarsi solo sul prezzo. Sarebbe estremamente riduttivo e poco lungimirante. Del resto, però, un vero e proprio consulente ha un costo, che spesso vanifica il risparmio ottenuto sulle nuove forniture.
Anche se l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente - Arera (www.arera.it) - indica i criteri generali per orientarsi in un mercato che si fa sempre più affollato e rischioso, monitorare il mercato e i suoi tranelli non è facile.
Il rischio è di:
-incappare in un fornitore energia elettrica che non rispetti gli accordi siglati;
-non poter contare né su servizi all’altezza, né sul massimo risparmio possibile.
La nuova frontiera per la gestione dei contratti di energia
La formula di supporto agli EM ideata da YEM, dunque, s’inserisce in un contesto di mercato complesso e in un momento in cui l’esigenza di risparmiare tempo e denaro è ancora più sentita.
L’intuizione di Nicolas Henn, fondatore di Yem Italia, si traduce in grosso valore dal momento che la piattaforma online, con i suoi due tool, marketplace e optimization, consente di:
-abbassare i costi di produzione (perché il contratto futuro sarà sicuramente conveniente);
- risparmiare tempo (perché la ricerca si svolge in pochi click);
- avere una perfetta padronanza dei rischi (perché YEM pre-seleziona i fornitori secondo tutti i criteri che potrebbero mettere in difficoltà il cliente);
- diminuire lo stress operativo (perché YEM marketplace è davvero intuitivo e facile da usare).
Per tale ragione la piattaforma YEM è una vera e propria risorsa, di tempo e di denaro, una frontiera, una soluzione unica sul mercato.
Come si usa YEM Marketplace
Con la sua piattaforma on line evoluta (www.yem-energy.it), YEM permette di compilare una richiesta di offerta, completa di ogni informazione peculiare relativa all’azienda. Ciò consente ai fornitori di compiere una veloce analisi sul richiedente e di proporre una soluzione tagliata su misura.
Il processo è completamente automatizzato, user-friendly e molto mirato.
Digitando l’indirizzo www.yem-energy.it si accede facilmente al marketplace YEM. Lo strumento digitale accompagna l’utente nella compilazione di una richiesta d’offerta molto dettagliata che consente ai riceventi di analizzare la specificità del caso e proporre da subito un’offerta realmente personalizzata.
Con pochi click, quindi, la richiesta raggiunge un buon numero di player selezionati.
Ricevute e paragonate le offerte, formulate tutte nello stesso giorno e quindi basate sullo stesso prezzo della materia prima all’ingrosso, la fase di contrattualizzazione tra fornitore e azienda/cliente, avverrà fuori dalla piattaforma.
Difatti, YEM aiuta gli utenti a scegliere il fornitore e la tipologia di contratto (a prezzo fisso o variabile), aiuta a capire il mercato e a monitorarlo, rendendo consapevoli e autonomi i suoi utenti.
Nel caso di un contratto a prezzo variabile, infine, non sarà necessario essere dei trader per gestire la volatilità dei prezzi e cogliere le opportunità migliori. Attraverso il tool YEM Optimization si potrà seguire l’andamento della borsa energetica, per poter avere l’energia a costi più bassi.
Analisi di mercato dal 01 al 31 Ottobre 2020
Nel corso di questo mese l’andamento del mercato elettrico è stato divergente rispetto a quello del gas, Sostenuto quest’ultimo da fattori rialzisti di breve termine. non ha impedito al prezzo elettrico di perdere terreno. Il mese di ottobre ha infatti visto proseguire il movimento ribassista...
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Nel corso di questo mese l’andamento del mercato elettrico è stato divergente rispetto a quello del gas, Sostenuto quest’ultimo da fattori rialzisti di breve termine. non ha impedito al prezzo elettrico di perdere terreno. Il mese di ottobre ha infatti visto proseguire il movimento ribassista dei prezzi forward BL, su cui pesa la forte incertezza circa la ripresa economica. Mentre sul mercato spot il PUN media di ottobre si sta consuntivando oltre il 10% al di sotto del prezzo medio di settembre, con l’abbassamento delle temperature che riduce la richiesta, le ultime quotazioni del Cal21 e il Cal22 sono circa il 6% al di sotto di quelle di fine settembre, non risentendo della componente stagionale, la migliore performance del mercato a breve del gas è riconducibile a alla riduzione dei flussi dalla Norvegia e al prolungarsi di manutenzioni sugli impianti nucleari francesi che hanno comportato un aumento della domanda. Il PSV DA ha quindi guadagnato in media oltre il 16% rispetto a settembre, sostenendo anche le quotazioni a termine che, nonostante il peggioramento delle prospettive per i prossimi mesi, sono rimaste sostanzialmente stabili.
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