Per i contratti indicizzati firmati prima dell'inizio del 2021 l'ultimo anno è stato uno dei più difficili, sia dal punto di vista finanziario che manageriale.
L'ultimo mese dell'anno non poteva finire in altro modo che con il prezzo più alto nella storia del mercato: 281,24 €/MWh. E anche se la situazione in tutta Europa è stata simile, c'è una oscillazione abbastanza importante tra il costo medio europeo da paese a paese.
Per fare un esempio pratico, mercoledì 24 novembre 2021 il prezzo dell'elettricità all'ingrosso ha toccato i 385 €/MWh, contro il prezzo medio del 2020: 38,92€/MWh, ossia un decimo rispetto al prezzo dell'anno successivo.
Quindi non c'è modo di scegliere il prezzo indicizzato e risparmiare?
La risposta chiara è SÌ, c'è. Il contratto a prezzo variabile con possibilità di fixing si distingue per la sua versatilità e la possibilità di approfittare di finestre di opportunità nel mercato futuro, purché le condizioni contrattuali sottoscritte con il fornitore di energia elettrica permettano l'esecuzione di chiusure, cioè ordinare all'azienda che una parte della fatturazione per il futuro sia fatta in relazione al prezzo del prodotto scelto per quel periodo di tempo.
Cosa sono i fixing?
Con questo concetto in mente, fermiamoci un momento per spiegare qualcosa sui prodotti futures. Quando si firma un contratto indicizzato con possibilità di fixing per, per esempio, il 2023, durante il 2022 si potrebbero eseguire dei fixing di modo che, quando arriverà il momento di attivazione del contratto, lo si sarà già ottimizzato con i prezzi dell'anno precedente.
Questi fixing sono il prezzo di mercato per un periodo di tempo specifico, sia che si tratti di trimestri solari, mesi o settimane.
Immagine 2. Quotazioni mercato futures per i prodotti trimestali del 2022, al 25 gennaio. Fuente: OMIP
Quindi, avere un contratto indicizzato con possibilità di fixing significa avere la possibilità di approfittare delle quotazioni futures che possono rivelarsi vantaggiose o interessanti per noi. Per esempio, immaginiamo che, secondo le nostre previsioni di mercato, il Q3 del 2022 nell'immagine 2 ci sembri un buon prezzo. In questa ipotesi, potremmo fare un accordo con il nostro fornitore in modo che una quantità di elettricità, in % o carico base (per potenza richiesta), sia fatturata a 190 €/MWh. Il resto rimarrebbe ovviamente indicizzato.
Anche in un anno come il 2021 le previsioni dei sistemi più avanzati hanno fatto sì che molti consumatori, o gestori, abbiano potuto minimizzare l'impatto sfruttando queste finestre di opportunità.
Come ottenere previsioni reali?
Da anni, in Italia, gli energy manager, sia che facciano parte dello staff di un'azienda o che siano autonomi e gestiscano un portafoglio di clienti, possono contare su strumenti intelligenti di gestione dei contratti. Anche se nessuno ha la sfera di cristallo, è vero che esistono numerosi indicatori che permettono agli strumenti di previsione di approssimare ciò che accadrà. Dagli indici di prezzo come il Brent, alle ragioni geopolitiche e molte altre.
Strumenti come YEM optimization che, in situazioni come quella vissuta nel 2021, hanno permesso ai clienti di ottimizzare i loro contratti. L'esempio seguente mostra un caso di studio dello strumento per un contratto che ha iniziato ad essere ottimizzato nel 2021 e il cui inizio della fornitura era previsto per il 2022:
Immagine 3. Caso Studio YEM. Fonte: YEM
Grazie all'intelligenza del mercato, si possono ottenere risparmi significativi, come nel caso studio, tra 21 e 22 euro per MWh. Un importo che, moltiplicato per un consumo, per esempio, di 1 GWh all'anno, si tradurrebbe in un risparmio tra 21.000 e 22.000 euro. Man mano che il consumo aumenta, il risparmio diventa sempre più significativo.
Nel caso dell'immagine 3, YEM optimization raccomanda quando e perché eseguire i fixing in base allo storico e/o alle previsioni. I primi 2 (11 gennaio e 11 maggio) si riferiscono alle previsioni, al fine di chiudere in quel momento il 20% sia del Q1 che del Q2 del 2022 a causa della stima che questi prodotti stessero per aumentare notevolmente il loro prezzo nel mercato futures. E così è stato: all'epoca questi prodotti venivano scambiati rispettivamente a 60 €/MWh e 69 €/MWh. In questo momento i prezzi si attestano vicino a €224/MWh, tra le tre e le quattro volte in più rispetto al prodotto quotato all'inizio del 2021, quando lo strumento YEM consigliava di effettuare fixing su entrambi i trimestri.
i fixing basate su prezzi storici confrontano i prezzi futures in quel momento con quelli di periodi simili in altri momenti. Anche con l'incertezza vissuta nello scorso periodo, il tool è in grado di determinare che i prezzi stanno aumentando e, anche se non sono prezzi bassi (dato che la situazione era quella che era), l'opzione migliore era comunque quella di eseguire fixing per mitigare l'impatto della volatilità che sarebbe arrivata. Queste raccomandazioni arrivano proprio nel momento peggiore, da maggio 2021 e per tutto l'anno rimanente.
Conclusione
Avere un contratto indicizzato con la possibilità di fixing, è essenziale tanto quanto avere uno strumento per ottimizzarlo. Il tool permette di ottenere strategie di fixing personalizzate, nel caso di YEM optimization, per contratti indicizzati con possibilità di fixing.
Tale supporto è necessario per prevedere e comprendere le fluttuazioni dei prezzi dell'energia a medio e lungo termine. La piattaforma YEM optimization è supportata da esperti di EGM (ENGIE Global Markets) in Spagna e Francia, e REF-E in Italia, che analizzano costantemente i mercati dell'elettricità e del gas naturale fornendo previsioni accurate sull'andamento futuro dei prezzi, in particolare per il primo prodotto annuale (CAL+1).
Questo significa che anche in scenari come il 2021, con prezzi dell'elettricità molto alti, molti consumatori potrebbero risparmiare rispetto a quelli che non hanno un tool del genere. E le previsioni non sono ancora molto ottimistiche sui mercati, quindi anche nei peggiori scenari c'è sempre la possibilità di risparmiare.