YEM, la consulenza energetica si fa digitale
Chi conosce bene il mondo dei servizi B2B sa che ridurre i costi energetici è un’attività lunga e complessa, che inizia con la scelta del giusto fornitore per arrivare alla...
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Chi conosce bene il mondo dei servizi B2B sa che ridurre i costi energetici è un’attività lunga e complessa, che inizia con la scelta del giusto fornitore per arrivare alla...
Leggi di più >Chi conosce bene il mondo dei servizi B2B sa che ridurre i costi energetici è un’attività lunga e complessa, che inizia con la scelta del giusto fornitore per arrivare alla gestione del contratto siglato.
Per riuscire a spendere meno nell’acquisto di gas ed energia elettrica sono necessarie competenze, attenzione al mercato e moltissime ore lavorative da parte di energy manager e/o uffici acquisti.
La buona notizia è che oggi esiste una soluzione hi-tech sofisticata che aiuta a ridurre i costi energetici aziendali, in maniera semplice, veloce ed efficace, senza trascurare l’aspetto consulenziale, ma riducendone i costi: si tratta della piattaforma tecnologica YEM.
YEM, un’azienda di recente costituzione con un’alta expertise del fondatore e di tutti i collaboratori sul mondo dell’energia, ha lanciato un servizio online, altamente personalizzabile, rivolto ad aziende di ogni settore con un consumo di energia fino a 1 GWh per l'energia elettrica e 200000 smc per il gas.
Si tratta di una piattaforma online evoluta che rende disponibili due importanti sevizi: YEM marketplace e YEM optimization.
-YEM marketplace consente di lanciare una gara per la ricerca di un nuovo fornitore energetico e arrivare al giusto contratto in pochi click;
-YEM optimization, invece, è un tool unico, in grado di accompagnare l’azienda verso la massimizzazione del risparmio. Questo servizio è rivolto alle realtà imprenditoriali che abbiano optato per un contratto a prezzo variabile con possibilità di fixing.
Automatizzare in digitale la consulenza energetica B2B equivale a ottimizzarne i processi e a renderli più efficienti. Come fa notare Nicolas Henn di YEM:
“Ci sono tante piattaforme online e digitali per la gestione dei costi energetici, ma molte puntano soltanto su logiche di prezzo più basso, mentre noi puntiamo sulle condizioni di mercato più vantaggiose per il cliente e allo stesso tempo sulla qualità del servizio complessivo”.
Nicolas Henn, che ha voluto rendere concreta la sua idea imprenditoriale e realizzare la piattaforma, spiega:
“Quella di YEM non è una consulenza soggettiva, ma una consulenza energetica indipendente e oggettiva che riguarda le migliori offerte del mercato, il giusto fornitore e il contratto di fornitura. Attraverso la piattaforma, YEM dà tutti gli strumenti necessari per un'adeguata scelta e per la gestione energetica, ma poi le decisioni finali sono sempre del cliente. Una volta che il sistema di elaborazione ha stilato la graduatoria dei fornitori più convenienti e rispondenti alle richieste, per esempio, è il cliente stesso a interfacciarsi direttamente con il player per chiudere il contratto.
“La consulenza energetica che forniamo attraverso i nostri servizi e la nostra piattaforma online è del tutto indipendente rispetto ai vari fornitori e alle loro offerte sul mercato. Vogliamo trasmettere la nostra competenza alle aziende e renderle più consapevoli delle loro valutazioni e scelte contrattuali”.
Rimane il nodo dei costi di accesso. Quanto possono costare l’accesso a due tool digitali e un’assistenza personalizzata da parte di YEM?
La modalità di gestione e comunicazione tecnologica dei servizi YEM permette un'economia scalabile delle varie attività digitali. Ciò consente di offrire condizioni e prezzi più interessanti e convenienti a ciascun cliente, verso il quale rimane l’impegno di una particolare attenzione alle sue necessità specifiche.
Nonostante le soluzioni siano totalmente digitali è sempre possibile richiedere una demo o contattare YEM per essere accompagnati nell’utilizzo delle piattaforme.
La scelta di un prezzo variabile con possibilità di fixing è di interesse per le aziende che vogliono cogliere le opportunità date dalla volatilità dei prezzi. Si tratta di...
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La scelta di un prezzo variabile con possibilità di fixing è di interesse per le aziende che vogliono cogliere le opportunità date dalla volatilità dei prezzi. Si tratta di cercare di comprare energia quando i prezzi sono più bassi e allo stesso tempo, abbassando i rischi di un contratto a prezzo variabile, in cui l’imprevisto di ricevere una fattura troppo alta è sempre dietro l’angolo.
Una soluzione che ha tanti vantaggi, ma richiede altrettanti sforzi a chi si occupa di energy management e ai responsabili dell’ufficio acquisti perché necessita non solo di tempo e costanza, ma anche di competenze specifiche.
Questa combinazione di fattori difficilmente può essere soddisfatta all’interno dell’azienda, nella tradizionale interlocuzione con il fornitore oppure rivolgendosi a un singolo esperto.
Ecco perché non bisogna assecondare né la narrazione secondo la quale il fixing è una soluzione alla portata di tutti, né la visione opposta che vede questa possibilità contrattuale come una prerogativa di pochi.
È a causa di questo doppio equivoco che i problemi più frequenti del contratto a prezzo variabile con possibilità di fixing sono spesso sottovalutati oppure restano del tutto sconosciuti. Essere consapevoli di quali sono gli ostacoli da affrontare per portare a termine un’operazione di fixing con successo è, invece, fondamentale.
In questo articolo ci occuperemo, quindi, dei problemi più frequenti per il fixing del prezzo dell’energia dal punto di vista delle aziende: mancanza di tempo e competenze, bassa autonomia e alta responsabilità, asimmetria informativa tra azienda e fornitore o consulente.
Avere una visione del mercato e stabilire una strategia di gestione del rischio è un’operazione molto complessa. Ci vogliono tempo e competenze per monitorare l’andamento dei mercati dell’energia elettrica e del gas, a causa della loro peculiarità, della complessità delle dinamiche che li contraddistinguono, della frammentazione dei dati e della mancanza di completezza delle informazioni.
Non esiste un unico sito web accessibile gratuitamente che raccoglie e confronta tutti i dati di cui abbiamo bisogno e non tutte le aziende hanno la possibilità di consultare database completi a pagamento, anche attraverso il supporto di esperti.
Sui siti web pubblici è possibile, ad esempio, consultare solo i grafici con i prezzi del giorno. I dati pubblici generalmente coprono il breve e il medio periodo, ma non il lungo termine e richiedono inoltre una capacità di interpretazione molto ampia, che non si limita all’analisi del settore specifico, ma tiene conto anche del contesto internazionale e di eventi geopolitici.
Per creare il calendario dei click, quindi dei momenti specifici in cui effettuare il fixing del prezzo, sono necessarie inoltre competenze di trading.
Come si fa a capire qual è il momento giusto per comprare energia elettrica e gas? È la domanda che si pongono tutti gli energy manager. Un quesito che spesso viene rivolto ad esperti esterni all’azienda oppure al fornitore.
Nel primo caso l’expertise richiesta è molto alta, ma la competenza non è sufficiente a garantire una strategia di fixing davvero efficace. È necessario, infatti, seguire in modo continuo l’andamento mercato. Ma quanto costa un servizio di consulenza quotidiano?
Troppo per molte aziende. Nel caso si scelga di affidarsi al fornitore, invece, bisogna tenere conto del limite di questa operazione: il fornitore può infatti offrire informazioni generali, ma non è in grado di andare nel dettaglio. Non può, in definitiva, indicare qual è l’esatto momento per fare fixing.
Una delle difficoltà principali della scelta di un contratto a prezzo variabile con possibilità di fixing è che la responsabilità del successo o dell’insuccesso dell’operazione può essere addebitata ad una sola persona.
Questo avviene in assenza di una reale strategia di gestione del rischio e di fronte alla difficoltà di progettare a lungo termine. La complessità delle dinamiche di fixing rende difficile spiegare all’interno dell’azienda un mancato risparmio.
Un’errata strategia può dipendere dalla scarsità di informazioni degli interlocutori a cui ci rivolgiamo oppure è frutto di un’interpretazione errata dei dati. L’errore umano è sempre in agguato. L’asimmetria informativa tra esperto ed energy manager non consente al responsabile dell’azienda di gestire autonomamente le strategie di fixing, né eventualmente di giustificarle di fronte ai vertici dell’azienda.
L’energy manager per diventare un esperto di fixing ha bisogno di informazioni complete per gestire i contratti. Ora può contare sulle analisi non di un singolo consulente, ma di un team di esperti: matematici ed economisti, specializzati nel settore energetico che fanno parte dell’osservatorio indipendente REF-E.
E su piattaforme digitali che combinano analisi di mercato e strategie di rischio grazie all’utilizzo di algoritmi in grado di analizzare le informazioni fornite da ogni utente e di dare risposte personalizzate.
Un mix di tecnologia ed expertise umana che consente al manager di condividere il rischio nella scelta dei contratti, rendendosi allo stesso tempo più autonomo, e di superare l’asimmetria informativa tra azienda e fornitore, impiegando meno tempo e risorse nella gestione dei contratti di energia, senza dover rinunciare a tutte le altre attività.
Cercare una nuova fornitura nel vasto mercato dell’energia per aziende è un processo lungo e laborioso. Prima di poter firmare un contratto, infatti, è necessario strutturare la...
Leggi di più >Cercare una nuova fornitura nel vasto mercato dell’energia per aziende è un processo lungo e laborioso.
Prima di poter firmare un contratto, infatti, è necessario strutturare la ricerca in vari passaggi: individuare le proprie necessità in relazione alla produzione, comunicarle ai numerosi fornitori in gara per ottenerne offerte su misura; badare al risparmio, ma anche alla qualità dei servizi; confrontare le proposte barcamenandosi tra postille e cavilli, tenersi sempre aggiornati sulle normative.
L’impresa appare titanica e, difatti, richiede un buon numero di settimane lavorative. Anche l’ufficio acquisti più rodato, capace di districarsi tra offerte di qualsiasi genere merceologico, trova nella scelta di un nuovo fornitore energetico qualche difficoltà in più.
Il risparmio auspicato, infatti, si nasconde tra le pieghe del vasto concetto di efficienza energetica e nelle condizioni di vendita dei player di energia per aziende.
Semplificare non è facile, a meno di non rivolgersi al mondo digitale.
Nel web - e questa è la buona notizia - la soluzione c’è: si tratta di YEM - You’re Energy Manager, un marketplace semplice e veloce che raggiunge l’obiettivo in un tempo molto limitato e in pochi click.
Condensare diverse settimane di lavoro in un’attività molto contenuta nel tempo è la prima utopia che YEM ha reso realtà.
Collegandosi al sito (https://yem-energy.it), e accedendo all’area marketplace, si scopre di poter impostare e lanciare una gara in maniera veloce, precisa, efficace e persino ludica.
Lo strumento informatico accompagna l’utente in un percorso di compilazione di dati che non lascia nulla al caso. Il risultato è un documento che riassume tutte le più specifiche esigenze aziendali. L’impostazione data da YEM al proprio servizio digitale agevola anche i potenziali fornitori, che riceveranno, seduta stante e in contemporanea, la richiesta d’offerta e potranno strutturare la risposta sulla base di dati peculiari.
Tutti i fornitori raggiunti dal documento fanno parte di un gruppo pre-selezionato di società che possono garantire qualità del prodotto e dei servizi, stabilità finanziaria e trasparenza. Un grande vantaggio, se si pensa che, in Italia, a seguito della liberalizzazione del mercato avviata nel 2007, operano circa 500 diverse realtà di fornitura.
Il rischio di incappare in un fornitore poco affidabile quando si lancia una gara, pertanto, è sempre in agguato, ma il marketplace YEM lo azzera per definizione.
Infatti, sul mercato ci sono 500 venditori di gas e energia elettrica di cui bisogna distinguere tra i fornitori (circa 100 in Italia) e i grossisti (circa 400) entrambi vendono gas o energia elettrica al cliente finale b2b di questi YEM ha come partner solo i migliori fornitori presenti sul mercato.
YEM, va detto, è un efficace tramite tra l’utenza finale e i fornitori. Individuata la società fornitrice, il contratto sarà formalizzato direttamente tra i soggetti coinvolti, non sul sito di YEM.
In cosa differisce lo strumento YEM da tutti gli altri presenti in rete? Tra aggregatori di offerte standard, comparatori online, consulenti digitali e banner sapientemente costruiti da esperti di neuromarketing per indurre il cliente alla sottoscrizione, mancava proprio l’unico applicativo capace di:
YEM, difatti, mette l’ufficio acquisti in condizione di massimizzare il risparmio scegliendo un contratto a prezzo variabile. Il fixing, così, diventa alla portata di tutti: per chi cerca energia per aziende, questa è la seconda utopia che YEM è riuscita a scardinare.
Per comprendere e gestire un contratto che segue l’andamento del mercato, infatti, YEM ha lanciato anche il servizio YEM Optimization: informazioni sempre aggiornate dal mondo del trading e diversi plug-in che dialogano con il cliente, consentono di effettuare il fixing nel momento più vantaggioso. La rivoluzione della gara energetica è già iniziata.
In inglese PUN significa “gioco di parole”. Per chi è alle prese con le forniture di elettricità in Italia, invece, PUN è un acronimo che significa “Prezzo Unico Nazionale”, un...
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In inglese PUN significa “gioco di parole”. Per chi è alle prese con le forniture di elettricità in Italia, invece, PUN è un acronimo che significa “Prezzo Unico Nazionale”, un dato che fa riferimento alla borsa elettrica.
Dietro il PUN nel suo significato relativo all’energia, però, c’è un vasto mondo che conviene conoscere e comprendere, perché, se ci fermassimo alle tre parole del suo significato, non si capirebbe il motivo per cui i fornitori propongono prezzi diversi tra loro.
Sembrerebbe proprio un “gioco di parole”, una promessa mancata, nella fattispecie. Difatti, se la quotazione della corrente elettrica, espressa in Euro per KW/h, è unica su tutto il territorio nazionale, come si spiegano le variazioni di prezzo tra un player e l’altro? E come il PUN può influire sul risparmio in bolletta che ogni ufficio acquisti va cercando, quando lancia una gara? Facciamo un po’ di chiarezza.
Innanzitutto, dobbiamo mettere in chiaro che dietro alla definizione di PUN non c’è alcun intento mistificatore. Il PUN è realmente quel che dice di essere, un prezzo unico nazionale espresso in Euro al KW/h, come determinato dal GME - Gestore mercati energetici (https://www.mercatoelettrico.org/it/).
Il PUN, in particolare, è la quotazione della corrente elettrica in Italia, venduta dai produttori e acquistata dai fornitori, o dai grandi consumatori, alla borsa elettrica. Un vero e proprio ingrosso dell’elettricità.
Dal 2007 in poi, infatti, il D. Lgs. n. 79/99, ha avviato il processo di liberalizzazione del settore dell'energia e ha permesso di istituire la Borsa elettrica italiana (IPEX, Italian, Power Exchange), nella quale i produttori italiani o esteri vendono all’ingrosso l’energia ai fornitori degli utenti finali.
Ogni venditore fissa il suo prezzo tenendo conto di:
• Costi di produzione
• Costi di trasporto
• Intensità della domanda
Va da sé, dunque, che ogni distributore proponga un prezzo diverso, che cambia anche di ora in ora. Nei periodi della giornata in cui si concentra la domanda di elettricità o è più difficile produrre energia, il prezzo sarà più alto; viceversa il prezzo si abbasserà. Pensiamo poi ai costi di trasporto, che cambiano da zona a zona, all’influenza delle fonti rinnovabili che aumentano la disponibilità di energia a discapito di quella prodotta dalle fonti fossili, ecc.
Insomma, le variabili che incidono sul Prezzo Energia (PE) sono tante, ma occorre monitorare l’andamento del mercato con un dato univoco. Ecco che nasce il concetto di PUN.
Il PUN allora non può che essere una media dei prezzi fissati dai venditori, che per convenzione viene calcolata sui dati della giornata precedente. Per rimanere competitivi, i produttori non possono spostarsi molto dal dato nazionale del giorno prima, quindi i prezzi reali sono sempre prossimi al PUN. D’altro canto però, il reale andamento del mercato si può osservare solo su lunghi periodi (sul sito di GME*).
Acquistare quando il mercato è in flessione è certamente un vantaggio.
È utile notare, però, che il PUN si riferisce a una piccola porzione del prezzo totale dell’elettricità che i fornitori propongono, prezzo che si compone di:
- una quota non comprimibile, dovuta a tasse e accise;
- una quota variabile, composta dal prezzo della materia prima, dal trasporto fino al sito dell’acquirente finale, dal servizio offerto, ecc.
Come risparmiare allora?
Se è vero che un contratto a prezzo fisso permette di organizzare in anticipo il budget aziendale, vero è anche che i fornitori si tutelano da eventuali aumenti del PUN chiedendo un extra-margine al cliente. Dunque questa soluzione, per sua natura, è più costosa.
Immaginiamo invece di scegliere un contratto a prezzo variabile con possibilità di fixing, dove per farlo è necessario seguire attentamente gli andamenti del mercato o affidarsi a strumenti nuovi proposti dal mercato. In questo caso l’extra margine non è dovuto. Inoltre, l’azienda risparmia, acquistando elettricità quando il PUN è più basso.
*Il GME è la società pubblica che gestisce operativamente il mercato e garantisce la trasparenza delle transazioni economich
Semplice e veloce come dare lo “start” dei 100 metri in piano su una pista d’atletica? Niente affatto. Avviare una gara per scelta del fornitore di energia non è immediato....
Leggi di più >Semplice e veloce come dare lo “start” dei 100 metri in piano su una pista d’atletica? Niente affatto. Avviare una gara per scelta del fornitore di energia non è immediato. Neppure semplice, se non si ha un’idea più che chiara delle vere domande da porsi e dei passi da fare. Ecco perché, diciamolo, la scelta del fornitore di energia dà all’Energy manager più di qualche preoccupazione.
A complicare un quadro di per sé difficile da interpretare, c’è il gran numero di player del mercato libero che sostengono, ciascuno, di avere l’offerta più economica e giusta per l’azienda. È vero o sperano solo di accaparrarsi il cliente? Come discriminare?
Per uscire dal labirinto delle offerte e degli innumerevoli dettagli da confrontare, le strade tradizionalmente percorse per scelta del fornitore di energia sono quattro:
Percorsi possibili, ma non del tutto efficienti, se si pensa che i primi sono laboriosi e/o poco affidabili e gli ultimi hanno un costo.
Vale la pena, allora, di aprirsi a una nuova alternativa: la gara ad hoc, quella realmente tarata sulle peculiari esigenze dell’azienda. Per questa attività sono necessarie alcune riflessioni e un sistema univoco di raffronto, un marketplace evoluto.
Vediamo come si fa.
Può sembrare banale, ma se riceviamo offerte standard, spesso è perché la nostra richiesta non comunica la sua reale specificità. È come dire che quando spieghiamo una nostra idea e l’interlocutore non capisce, spesso siamo noi ad esserci espressi male.
Allora focalizziamoci innanzitutto su come comunichiamo, su cosa ci serve davvero.
Per ottenere il maggior risparmio, quando lanciamo una gara per la scelta del fornitore di energia è determinante che la fornitura sia realmente “sartoriale”, quindi le esigenze aziendali devono risultare chiare, fin dall’inizio.
Innanzitutto, occorre chiarire cosa ci interessa più: i criteri di selezione, infatti, vanno ben oltre il prezzo basso. Anche se la convenienza sembra essere l’unico obiettivo.
Supponiamo che l’impresa abbia più di un sito produttivo: potresti avere necessità di aggiungere o rimuovere siti sul contratto in corso. Ipotizziamo, invece, che la comunicazione dell’azienda punti sul concetto di responsabilità sociale: avrai dunque interesse a conoscere la percentuale di energia rinnovabile nella produzione dei fornitori… e via dicendo. Queste richieste non sono scontate. Devono essere esplicitate fin dall’inizio della gara, non dopo.
Per schematizzare, un contratto energetico su misura non può prescindere dal fare riflessioni accurate sui seguenti temi:
Segnalate le tue richieste specifiche, è importante fissare un periodo di fornitura e una durata precise, i dati storici di consumo e le informazioni sui siti da fornire. Soprattutto, però, è fondamentale fare in modo che le proposte abbiano tutte la stessa data e la stessa validità d’offerta.
I prezzi dell’energia, difatti, cambiano di giorno in giorno alla borsa energetica, pertanto, per poter essere paragonabili, le offerte devono essere elaborate tutte sullo stesso prezzo e avere la medesima validità.
Chiariti i termini per l’impostazione di una gara ad hoc, non resta che avviare il lavoro di ricerca. Dato in gran numero di informazioni da comunicare e considerata la necessità di avere offerte confrontabili, e quindi elaborate realmente nel medesimo istante, conviene affidarsi a un marketplace evoluto, capace di concentrare in pochi minuti il lavoro di settimane e di garantire un risultato impeccabile.
Le aziende sono molto sensibili al tema delle spese per elettricità e gas, servizi che gravano fortemente sul loro budget ma che sono assolutamente indispensabili. A fronte di una...
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Le aziende sono molto sensibili al tema delle spese per elettricità e gas, servizi che gravano fortemente sul loro budget ma che sono assolutamente indispensabili.
A fronte di una elevata complessità del mercato energetico accentuata ancor più dalla recente liberalizzazione di quest’ultimo, sono sempre più le imprese ad affidarsi all’intermediazione per ottimizzare i contratti di fornitura energetica.
Altre aziende invece non si rivolgono a intermediari per via dei costi elevati e poco trasparenti. Scelgono quindi di affrontare da sole questa sfida, con il rischio che questa attività si riveli time-consuming, oppure adottano le soluzioni più semplici ma anche più onerose in termini di costi, ad esempio acquistando servizi energetici a prezzo fisso.
Chi sono gli intermediari di contratti per la fornitura energetica? Qual è il loro valore aggiunto? Perché conviene aderire e gestire un contratto direttamente con il fornitore? Come farlo alle migliori condizioni?
Quali sono i servizi proposti dagli intermediari di contratti di fornitura energetica?
I servizi che le società di intermediazione offrono agli utenti sono:
Queste società offrono i loro servizi anche ai fornitori:
Che differenza c’è tra un broker e un consulente?
Esistono due tipi di intermediari che mettono in collegamento le aziende clienti e i fornitori: i consulenti e i broker.
I consulenti gestiscono il contratto di energia per conto del cliente. Possiedono una riconosciuta expertise nel mercato dell’energia.
I broker mettono in contatto fornitori e consumatori con l’obiettivo di realizzare una transazione economica. Possiedono riconosciute competenze commerciali.
Sia broker che consulenti, per poter motivare il proprio ruolo, solitamente portano ancora più complessità a un mercato di per sé complesso. Tuttavia, con gli strumenti e le informazioni adeguate a comprendere tecnicismi e criticità del mercato, la gestione dei contratti gas ed elettricità è alla portata di tutti.
L’intermediazione comporta sempre un costo per il cliente finale.
L’intermediario si trova in mezzo a due interessi opposti: da un lato il cliente finale desidera pagare il meno possibile per il miglior servizio possibile, dall’altro l’obiettivo del fornitore è massimizzare il margine commerciale. Per evitare che questo avvenga, bisogna scegliere da che parte stare!
L’intermediazione rappresenta in ogni caso un costo per il cliente finale.
Prendiamo l’esempio di una società di intermediazione che presenta al cliente finale i propri servizi come gratuiti perché la sua prestazione le viene riconosciuta dal fornitore. In realtà, il fornitore ricarica il costo dell’intermediazione sulla tariffa del servizio energetico proposta al cliente.
Il modello di retribuzione dell’intermediario non è trasparente.
Il modello di retribuzione di alcuni intermediari dipende dalle condizioni del mercato:
Ad esempio, una consulenza su un contratto di due anni con un consumo di 10.000 Mwh all’anno e una tariffa di 4 €/Mwh: se il guadagno viene ripartito in due quote uguali, il compenso per l’intermediario sarà di 40.000 €, mentre, a fronte di un aumento del mercato, il forfait si aggirerebbe sui 5.000 €, questo per la stessa identica prestazione!
Per questa ragione se hai scelto di ricorrere ai servizi di intermediazione, ti consigliamo di sceglierne uno che abbia tariffe trasparenti e svincolate dal guadagno che otterrai o dalle perdite subite rispetto al tuo contratto.
Il raffronto immediato dei prezzi esposti dai fornitori ha un costo.
I prezzi che le società di intermediazione comunicano possono essere confrontati in tempo reale. Questo raffronto però non può che essere su prezzi alti.
Difatti, i prezzi «live» reali nascondono dei costi elevati che sono legati allo sviluppo di sistemi informatici complessi e costosi. Sono questi che vanno a ricadere nella bolletta degli utenti finali.
Prezzi «live» aggiornati a un intervallo regolare, anche di più settimane, determinano un forte rischio per il fornitore, che anche in questo caso li ribalterà sulla bolletta dell’utente finale. Il rischio è dovuto alla volatilità del mercato della materia prima energetica, di cui non si riesce mai a prevedere con certezza l’evoluzione. Il fornitore è pertanto particolarmente attento al lasso temporale che passa dal momento in cui viene presentata l’offerta alla sua accettazione.
Più questo periodo è ampio, più alta sarà la tariffa proposta.
Per questa ragione passare da un’offerta classica a una con durata nel tempo il più limitata possibile è la scelta più conveniente per l’utente finale.
Usa a tuo vantaggio le due voci di costo presenti in bolletta su cui puoi fare leva.
A parità di consumi, hai il controllo su due elementi che ti permetteranno di ridurre sensibilmente l’importo finale in bolletta: il margine commerciale del fornitore e, cosa ancora più importante, il momento in cui sottoscrivi il contratto.
Metti in competizione i fornitori.
Come i broker, YEM ti consente di mettere in competizione i fornitori di energia per abbassare i prezzi.
Ma diversamente da loro, YEM i prezzi non li gonfia. Infatti, YEM ha adottato il solo modo che consente di confrontare prezzi bassi, cioè richiedendo un’offerta a durata limitata, e non ribalta i costi al fornitore.
Inoltre, il contratto di fornitura non viene sottoscritto direttamente sulla piattaforma, dando così al cliente due vantaggi. Infatti, alla sua richiesta di offerta e se lo desidera, il cliente avrà la possibilità di negoziare successivamente il prezzo e le condizioni generali di vendita. Come? Chiamando direttamente i fornitori che hanno proposto le migliori offerta su YEM.
Gioca per tempo sulla sottoscrizione del contratto.
Acquista il tuo servizio gas o di energia elettrica a un prezzo variabile e adotta delle strategie per ridurre i costi. Su YEM in pochi clic puoi ripartire il rischio fissando in diversi momenti il prezzo quando quello della materia prima è a livelli più bassi.
Scegli un servizio trasparente.
Scegli di preferenza un consulente che ti propone un prezzo svincolato dal guadagno che otterrai. Ricordati che tutti i costi sostenuti dal fornitore sono ribaltati in bolletta, compresi i costi per attività di intermediazione.
Scegli un servizio che ti mette in una posizione di vantaggio.
Come i consulenti, anche YEM mette la propria esperienza sui contratti di fornitura energetica al servizio dei clienti. L’approccio è però diverso. L’obiettivo di YEM è far sì che i propri clienti diventino con facilità acquirenti di servizi gas ed energia elettrica competenti, informati e autonomi nella gestione del contratto di fornitura.
YEM da una parte semplifica le procedure da compiere per incidere positivamente sul prezzo dell’energia, dall’altra crea un canale professionale su cui gli imprenditori possono facilmente entrare in contatto con i fornitori e comparare le proposte su misura per le loro esigenze energetiche. YEM rende accessibile il mercato dell’energia fornendo gli strumenti e i mezzi professionali per accedervi.
YEM non si limita ad essere un facilitatore ma fornisce ai clienti la chiave per comprendere il mercato dei contratti di fornitura energetica e si propone come advisor. Spiega così ai clienti i termini più tecnici e indica come trovare rapidamente le informazioni. Segnala anche eventuali criticità e dà suggerimenti sulle opzioni disponibili fornendo gli strumenti necessari a prendere una decisione libera e chiara.
L'unica newsletter che ti dà le chiavi per gestire facilmente il tuo contratto energia.
Questa serie di white paper si propone di aiutarvi a comprendere: le basi del mercato dell'energia, i prezzi dell'energia e la gestione dei vostri contratti energetici B2B, per...
Leggi di più >Questa serie di white paper si propone di aiutarvi a comprendere: le basi del mercato dell'energia, i prezzi dell'energia e la gestione dei vostri contratti energetici B2B, per permettervi di ottimizzare i vostri costi energetici.
Negli ultimi mesi del 2021 abbiamo assistito a un rally dei prezzi del gas e dell’energia elettrica senza precedenti e sebbene i prezzi da gennaio a oggi siano lontani dal picco...
Leggi di più >Negli ultimi mesi del 2021 abbiamo assistito a un rally dei prezzi del gas e dell’energia elettrica senza precedenti e sebbene i prezzi da gennaio a oggi siano lontani dal picco di fine dicembre, il valore assoluto rimane piuttosto elevato.
Insieme ai prezzi, anche la volatilità è aumentata nel corso dell’anno scorso e, se a inizio anno si potevano avere oscillazioni di 1, 2, massimo 3 €/MWh al giorno, alla fine 2021 i 10, i 20 o addirittura i 30 €/MWh di differenza fra un giorno e l’altro erano oscillazioni considerate quasi normali.
L’intera filiera del gas e dell’energia elettrica ha subito l’impatto di queste dinamiche, che hanno avuto conseguenze importanti a tutti i livelli e i cui strascichi hanno probabilmente cambiato l’assetto di un intero settore.
Per quanto riguarda il settore della vendita di energia e gas, sia i fornitori che i clienti hanno dovuto affrontare delle conseguenze di quanto successo sui mercati all’ingrosso.
Risulta dunque estremamente critica la gestione di un portafoglio di vendita in condizioni di mercato come quelle viste negli ultimi mesi. Il problema non sono i margini, ovvero i guadagni dati dall’attività di vendita, ma la sostenibilità in termini di cassa, finanza e rischi che devono sopportare i fornitori per poter svolgere l’attività.
i fixing basate su prezzi storici confrontano i prezzi futures in quel momento con quelli di periodi simili in altri momenti. Anche con l'incertezza vissuta nello scorso periodo, il tool è in grado di determinare che i prezzi stanno aumentando e, anche se non sono prezzi bassi (dato che la situazione era quella che era), l'opzione migliore era comunque quella di eseguire fixing per mitigare l'impatto della volatilità che sarebbe arrivata. Queste raccomandazioni arrivano proprio nel momento peggiore, da maggio 2021 e per tutto l'anno rimanente.
Sia per i fornitori che per i clienti l’aumento dei prezzi e della volatilità ha provocato criticità delle quali ancora non è ancora del tutto espresso l’effetto.
Per il 2022, è possibile aspettarsi alcune conseguenze di questa situazione, prima fra tutti la diminuzione del numero di operatori attivi nella vendita di energia elettrica e gas. Diverse società, sia in Italia che in Europa, hanno dovuto tirare i remi in barca e sospendere l’attività a causa delle difficoltà finanziarie ed è probabile che il numero degli operatori costretti a ritirarsi possa aumentare nel corso di quest’anno.
D’altra parte, l’alta volatilità che dovrebbe caratterizzare i mercati ancora per diverso tempo potrebbe offrire non solo criticità, ma anche occasioni di ottimizzazione, a prescindere dal trend dei prezzi che si verificherà nel corso dell’anno.
E’ probabile che dopo un 2021 così estremo, un maggior numero di clienti industriali sarà interessato alla gestione attiva della propria fornitura (prezzo variabile con fixing), che si è dimostrata una formula flessibile e capace di ottimizzare i costi, se correttamente impostata. Poter approfittare di un mercato al ribasso ma avere la possibilità di tutelarsi in caso di rialzi, risulta un modello utile per affrontare i mercati energetici sempre più volatili.
Questo, unito alla diffusa attenzione anche mediatica suscitata dall’escalation dei prezzi degli ultimi mesi, creerà un generale aumento della curiosità e della necessità di informazioni sulle dinamiche dei mercati. Non sarà più solo il prezzo, probabilmente, a convincere i clienti, ma la capacità di offrire un supporto strutturato alle scelte, fornendo le informazioni rilevanti e la competenza sui mercati energetici che consentano ai clienti di gestire al meglio la propria fornitura in tutte le situazioni di mercato.
Insomma, il rally dei mercati del 2021 avrà un impatto notevole anche per il prossimo futuro.
E’ ormai fatto noto che ci sia una vera e propria crisi energetica in atto. I prezzi del gas e dell’elettricità hanno concluso un primo trimestre record, in continuità con i...
Leggi di più >E’ ormai fatto noto che ci sia una vera e propria crisi energetica in atto. I prezzi del gas e dell’elettricità hanno concluso un primo trimestre record, in continuità con i pesanti aumenti avvenuti a fine 2021. Basti pensare che il PUN (Prezzo Unico Nazionale) ha consolidato un Q1-2022 di poco inferiore ai 250 €/MWh, mentre per il gas naturale PSV i primi tre mesi di consegne spot (Day Ahead) si sono attestati poco sotto ai 100 €/MWh.
Gli effetti di questi aumenti si stanno sentendo pesantemente su tutti i fronti e pesano in particolar modo sui consumatori finali, che si trovano a far fronte a costi energetici sempre più insostenibili. Anche se sono entrate in vigore alcune misure per il contenimento dei costi, come l’azzeramento di alcune voci della fattura energetica (gli oneri generali di sistema) o la riduzione dell’IVA su alcune tipologie di fornitura, con il prezzo della materia prima di 3 o 4 o addirittura 5 volte maggiore rispetto a un anno fa, il costo energetico complessivo è comunque lievitato.
Non solo i clienti finali sono in grave difficoltà, ma nella filiera energetica una posizione piuttosto delicata (per usare un eufemismo) oggi tocca ai fornitori. Le aziende attive nel settore della vendita di energia elettrica e gas naturale si trovano ad affrontare delle difficoltà senza precedenti (come abbiamo detto anche nell’articolo Fornitori e clienti: conseguenze dei prezzi di mercato alle stelle). L’aumento dei prezzi e della volatilità sui mercati all’ingrosso ha comportato, ormai da mesi a questa parte, un aumento dei costi legati all’approvvigionamento e alle coperture del rischio del portafoglio, entrambi elementi strettamente legati al prezzo.
Non solo aumento dei costi, a fronte spesso di margini fissati contrattualmente in periodo pre-crisi, ma anche aumento delle necessità finanziarie e di liquidità legate all’attività di compravendita di energia o gas, anch’esse proporzionali rispetto ai prezzi e alla volatilità dei mercati. Per acquistare gas o energia elettrica, infatti, gli operatori devono fornire garanzie finanziarie o liquidità a copertura dei loro acquisti e nella maggior parte dei casi si tratta di incrementi di garanzie da 5 a 10 volte i valori precedenti.
Per non parlare dello squilibrio di cassa, strutturale e naturale per una società di vendita, che paga l’energia o il gas acquistato (e gli oneri di sistema relativi) con 1-2-3 mesi di anticipo rispetto al momento dell’incasso da parte dei clienti. Con l’aumento dei prezzi e il protrarsi di questa alterazione del mercato, il disallineamento fra entrate ed uscite si è fatto a dir poco difficoltoso, per qualcuno addirittura fatale.
Tutto questo ha danneggiato in modo importante la situazione finanziaria ed economica delle società del settore, alcune delle quali hanno dovuto sospendere l’attività di vendita di energia o gas.
Ma il peggio, probabilmente, deve ancora venire, ovvero il momento in cui sui fornitori peserà a pieno anche l’effetto delle rateizzazioni delle bollette concesse ai consumatori domestici o alle imprese, a cui si andrà a sommare l’aumento della morosità dei clienti di fronte agli aumenti degli ultimi mesi. Le società del settore, aziende fino a sei mesi fa per lo più sane e ben gestite, potrebbero trovarsi impossibilitate a sopportare il protrarsi di queste condizioni di mercato a causa di una situazione finanziaria così difficilmente gestibile.
La gravità della situazione non è passata inosservata e molte sono state le richieste di supporto rivolte dalle associazioni di operatori del settore alle autorità competenti, sia in Italia che all’estero. La difficoltà di accesso alla finanza e alla liquidità in un momento grave e particolare come l’attuale è uno dei nodi dei diversi appelli degli ultimi mesi.
Anche da parte della European Federation of Energy Traders, primaria associazione europea di operatori del settore, è stata sottolineata la necessità di un supporto di emergenza di liquidità e finanza che consenta agli operatori di sopravvivere e ai mercati energetici di continuare a funzionare. Già, perché una ulteriore conseguenza dei prezzi così alti è il crollo della liquidità sui mercati, a causa del fatto che sempre meno operatori hanno la finanza necessaria per negoziare i prodotti della curva forward sui mercati organizzati.
La mancanza di un mercato liquido potrebbe impedire agli operatori di effettuare le operazioni di copertura non solo dei proprio portafogli di vendita ai clienti finali, ma anche del gas importato dall’estero o iniettato in stoccaggio, così come dell’energia elettrica prodotta dalle centrali. Insomma, il crollo della liquidità potrebbe impedire il regolare funzionamento dei mercati energetici e minare alla base l’esistenza di un mercato libero.
Ad essere onesti, è difficile anche per l’EU riuscire ad intervenire con manovre centralizzate che non penalizzino gli sviluppi futuri del settore e il raggiungimento degli obiettivi di lungo periodo in termini di mix energetico e emissioni. La tutela del consumatore finale è una contingenza assolutamente necessaria, ma è necessario anche salvaguardare la salute del settore nel medio/lungo termine.
Ad esempio, modificare la remunerazione degli impianti rinnovabili non incentivati mettendo un tetto massimo al prezzo per l’energia prodotta potrebbe provocare non solo gravi danni economici per le società interessate (che magari non hanno approfittato dell’aumento dei prezzi perché avevano effettuato coperture di lungo periodo a prezzi inferiori), ma anche portare al calo dell’appetito degli investitori del settore e questo, a sua volta, comprometterebbe il percorso di decarbonizzazione stabilito per i prossimi decenni.
Ugualmente, l’introduzione di un massimale al prezzo di gas o energia elettrica o una modifica del meccanismo di formazione dei prezzi spot a livello locale introdurrebbe distorsioni che avrebbero un impatto anche sulla curva forward e che, nel lungo periodo, potrebbero influenzare negativamente l’integrazione fra i mercati europei, così come lo sviluppo di investimenti in produzione rinnovabile o risparmio energetico.
Insomma, sembra sempre più difficile riuscire a salvare, come si suol dire, “capra e cavoli”. Solo una rapida risoluzione della situazione in Ucraina potrebbe, forse, riuscire a riportare i mercati verso una condizione di stabilità ed è piuttosto probabile che un ritorno alla “normalità” non avvenga, in ogni caso, in tempi brevi, né per quanto riguarda il livello dei prezzi, né per lo stato di salute del settore.
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