I movimenti dei prezzi di gas ed elettricità nel corso dell’anno possono essere importanti e la volatilità che ne consegue può esser percepita come un rischio o, viceversa, come un’opportunità.
Riuscire a ottenere un guadagno o un risparmio nelle diverse situazioni è possibile grazie a strumenti e analisi che, pur derivate dal trading, consentono di migliorare la gestione dell’approvvigionamento lungo tutta la filiera.
Il trading: che cos’è?
Con il termine trading si intende l’attività di compravendita di beni fisici o strumenti finanziari con lo scopo di realizzare profitti acquistando a prezzo più basso e vendendo a prezzo più alto. Anche sui mercati all’ingrosso di energia elettrica e gas il trading è molto diffuso e gli operatori attivi in questo settore sono diverse centinaia in tutta l’Europa.
Seguendo l’andamento dei mercati, studiando la situazione dei drivers (ovvero quei fattori che influenzano il prezzo) e facendo analisi, i trader possono anticipare (e contribuire) all’evoluzione dei prezzi e acquistare o vendere partite di gas o energia elettrica per realizzare un profitto.
Qual è la differenza fra trading speculativo e ottimizzazione?
L’attività di trading può essere vista come attività speculativa o come attività di ottimizzazione, a seconda che sia associata o meno ad un portafoglio di produzione o consumo.
Il trading speculativo è un’attività separata dalle altre aree aziendali, con un suo budget e dei suoi limiti operativi, un capitale di rischio a disposizione (un capitale, cioè, che in casi estremi può andar perso) e uno stringente controllo da parte del risk management. L’obiettivo è realizzare dei guadagni sfruttando i movimenti dei mercati.
ESEMPIO: il trader, a seguito di analisi e considerazioni, pensa che il prezzo del power per quest’estate possa salire. Per questo motivo prenderà una posizione in acquisto sul prodotto Q3 in attesa di poter vendere lo stesso ad un prezzo più alto.
L’ottimizzazione, invece, pur basandosi sostanzialmente sulla stessa attività (compro e vendo), ha come scopo l’individuazione dei trend di mercato e dei periodi migliori per vendere o acquistare energia elettrica o gas per il proprio portafoglio, realizzando un maggior profitto rispetto ad una gestione passiva.
ESEMPIO: il portfolio manager di una società di vendita di energia elettrica ha molti clienti che hanno acquistato da lui energia elettrica a prezzo variabile (es. PUN) ma pensa che il prezzo dell’energia elettrica durante il Q3 possa salire. Per questo motivo decide di acquistare il Q3, fissando il proprio prezzo di approvvigionamento, per migliorare il proprio guadagno (prezzo di vendita ai clienti – prezzo di approvvigionamento) qualora il prezzo salisse.
Nella pratica: ottimizzare la fornitura
Fino a qualche anno fa le attività di trading e ottimizzazione erano prerogativa delle società medio/grandi attive nel mondo energy.
Recentemente però, con l’accentuarsi della crisi e la diminuzione dei margini, l’ottimizzazione è diventata una prassi anche più a valle nella filiera e sono moltissimi i clienti che, grazie a risorse interne o esterne, perseguono l’aumento dei margini, o, per meglio dire, la diminuzione dei costi, attraverso una miglior gestione dei propri approvvigionamenti.
La figura dell’energy manager nelle società che consumano molto gas o energia elettrica è infatti una figura chiave, che consente di ottimizzare le forniture, fissando o meno il prezzo in base alle aspettative dei movimenti di mercato, consentendo alla sua azienda di mantenere bassi i costi ed essere più competitiva.
ESEMPIO: l’energy manager di una industria, grazie ad analisi e strumenti a sua disposizione, ritiene che il prezzo dell’energia elettrica nel terzo trimestre potrebbe salire rispetto ai valori attuali.
Decide così di fissare alcune tranche della propria fornitura richiedendo al proprio fornitore un fixing, che gli consenta di approfittare dei prezzi bassi offerti oggi dal mercato per non rischiare di affrontare un costo eccessivo durante l’estate.
Capire i mercati e utilizzare strumenti adeguati per ottimizzare la propria fornitura consente, dunque, di migliorare la competitività delle aziende energivore e di diminuire il rischio di brutte sorprese in bolletta.
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