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Norme gestione dell'energia: cosa guardare dal 2020

Scritto da Adriana Marasco | 16-ott-2020 10.37.59



Il 2020 passerà alla storia per l’epidemia da Covid19 che ha paralizzato il mondo. Chi si occupa di energia, però, sa che non tutto si è fermato. Proprio da quest’anno, infatti, ci sono novità dal punto di vista delle Norme gestione energia. Obiettivi più ambiziosi da raggiungere rispetto al passato, che introducono nuove necessità a livello di fornitura e di gestione all’interno dell’azienda.

Anche gli uffici acquisti, dunque, se pur meno specializzati rispetto agli Energy manager, sono chiamati a considerare i nuovi obblighi di Legge a partire dalla scelta del nuovo fornitore.

La Direttiva (UE) 2018/844 è stata recepita nell’ordinamento italiano con il Decreto Legislativo n. 48/2020 lo scorso giugno; la Direttiva (UE) 2018/2002 è ancora in corso di recepimento,

Vediamo di cosa si tratta e cosa considerare con più attenzione dal 2020.

Gli obiettivi comunitari delle nuove norme gestione energia

Rispetto al “Clean Energy Package”, in vigore negli ultimi anni e orientato a un progressivo e generale miglioramento dell’efficienza energetica, le Direttive (UE) 2018/844 e (UE) 2018/2002, fissano obiettivi più stringenti.

In particolare:

ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 40% entro il 2030;
– favorire lo sviluppo di un sistema energetico sostenibile, competitivo, sicuro e decarbonizzato entro il 2050.

Il Decreto Legislativo n. 48/2020 dà indicazioni relative alla prestazione energetica nell’edilizia; la Direttiva (UE) 2018/2002, invece, si propone di rimuovere gli ostacoli sul mercato dell'energia e di superare le carenze che impediscono l'efficienza nella fornitura e nell'uso dell’energia e aumentare l’informazione sul tema (www.europarl.europa.eu).

Come si traducono i nuovi obblighi di Legge nella quotidiana amministrazione dell’energia a livello aziendale?
Cosa richiedono le nuove norme gestione energia?

 Tagliare drasticamente le emissioni di anidride carbonica (CO2), migliorare l’efficienza energetica e puntare su fonti sostenibili d’energia per contribuire a decarbonizzare il sistema: sono questi i tre diktat ai quali nessuna azienda può sottrarsi. Tutto ciò impone una programmazione e determinate scelte da perseguire con costanza e impegno. L’Energy manager, pertanto, dovrà:

  1. verificare la classe energetica dell’edificio che ospita l’attività produttiva e gli impianti e promuovere la ristrutturazione secondo il D.Legs. n. 48/2020;
  2. definire gli obiettivi energetici da conseguire;
  3. realizzare gli audit periodici di controllo;
  4. redigere un piano di contabilizzazione dell’energia in modo da controllare tutte le possibilità di risparmio in conformità con la normativa nazionale;
  5. implementare un’organizzazione aziendale conforme alla UNI CEI EN ISO 50001;
  6. utilizzare gli strumenti disponibili sul mercato EU ETS (EU Emissions Trading System) e Certificati Bianchi (Titoli di Efficienza Energetica – TEE);
  7. considerare le agevolazioni offerte dal “Piano Nazionale Industria 4.0”, poiché la “digitalizzazione” delle imprese interessa non solo i processi produttivi, ma anche la gestione dell’organico. A livello logistico, infatti, gli e-meeting e lo smart working hanno assunto un ruolo primario nel raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica. Le agevolazioni fiscali, tra l’altro, possono anche cumularsi con i certificati bianchi.

Il ruolo dell’ufficio acquisti

 Gli obiettivi dettati dalle nuove Norme gestione energia possono essere perseguiti sin dai primi passi di una nuova fornitura energetica affidando l’approvvigionamento delle materie prime, gas ed elettricità a un fornitore “green”, che possa garantire la provenienza dell’energia da fonti rinnovabili.

Questo criterio, certo primario rispetto all’obiettivo UE della decarbonizzazione nel corso del prossimo trentennio, complica la ricerca del fornitore giusto anche al più rodato degli uffici acquisti.

È importante conoscere la composizione dell’offerta energetica da parte di ogni player al quale si richiede una quotazione e ovviamente preferire il fornitore capace di erogare la più alta percentuale di energia sostenibile.

Ad esempio, affidandosi a una piattaforma avanzata online è possibile assicurarsi offerte compatibili con le proprie esigenze di consumo e con gli obblighi di legge, risparmiando tempo e denaro.