Il prezzo di gas ed elettricità tradizionalmente riflette i costi di messa in opera e gestione degli impianti di produzione. Nel contesto attuale di lotta ai cambiamenti climatici, anche le politiche di riduzione delle emissioni di gas serra (GHG, greenhouse gas) acquistano altrettanta importanza per comprendere le variazioni del prezzo dell’energia elettrica e del gas.
Il mercato europeo della CO2 incoraggia le aziende a investire in energia sostenibile. Il Sistema per lo scambio delle quote di emissioni dell’Unione Europea (EU ETS, European Union Emissions Trading System), istituito nel 2005, definisce una quantità massima di emissioni serra che possono essere rilasciate. A ogni soggetto interessato è assegnato un numero fisso di quote. Qualora i livelli prestabiliti dalle quote assegnate vengano superati, i soggetti sono sottoposti a sanzioni economiche o, altrimenti, possono acquistare quote extra da società che non hanno usufruito delle loro.
L’industria dell’energia è quella maggiormente impattata dal sistema, nel 2012 infatti il 56% dei permessi di emissioni è stato allocato a questo settore. Da notare che la produzione elettrica è quella che rilascia più emissioni serra: il 23% delle emissioni in territorio francese e il 50% in Europa è da imputare al comparto elettrico.
Per questo motivo i mercati gas & power sono influenzati dal prezzo delle quote di CO2. Fino al 2017, quando ancora il prezzo del carbonio si attestava a livelli bassi, l’impatto era trascurabile. Ma in Europa, dall’inizio del 2018, il prezzo del carbonio ha avuto un forte rialzo, passando dagli 8 €/ton di gennaio fino a punte di 25 €/ton a settembre, mese che ha visto una grande volatilità dei prezzi.
Per poter rispettare gli accordi di Parigi, entro il 2030 l’Unione Europea deve ridurre del 43% le emissioni di gas serra rispetto a quelle registrate nel 2005. È per questo motivo che la Commissione Europea ha deciso di abbassare il tetto delle quote. Con la riduzione del numero di permessi, si riduce anche la disponibilità della fornitura, aumentando così il prezzo sul mercato.
Il Sistema per lo scambio delle quote di emissioni dell’Unione Europea coinvolge circa 16.000 impianti dell’industria energetica, considerati come fonti di emissioni importanti. Anche se il sistema non si applica alle piccole e medie imprese, queste sono comunque impattate dalle variazioni del prezzo del carbonio poiché i fornitori di energia espongono un prezzo maggiore del carbonio nelle bollette di luce e gas.
Il gas produce meno emissioni e richiede due volte meno il numero di permessi necessari per produrre energia rispetto al carbon fossile, aspetto che lo rende particolarmente interessante per la produzione di energia elettrica, aumentando la domanda e quindi i prezzi del mercato del gas.