Un unico portfolio di investimento per gestire l’energy portfolio management aziendale: è quanto ha a disposizione l’Energy Manager nell’ambito della propria attività. L’obiettivo è garantire all’azienda il conseguimento di un ottimo livello di efficienza energetica attraverso strategie, progetti, tecnologie e macchinari che permettano di ottenere le medesime performance produttive con meno energia.
Ma non solo: l’energy portfolio management, sintesi in tre parole della complessa mansione strategica di ogni Energy Manager, comprende anche la misurazione dei processi e la standardizzazione, al fine di tendere al continuo miglioramento nel tempo. Di fronte a un’asticella che si allontana di giorno in giorno, in maniera costante, al professionista dell’energia sono richiesti un grande dinamismo e tanta competenza.
Gli asset aziendali relativi all’energia sono importantissimi per le seguenti ragioni:
1) economie di scala aziendali, dunque contenimento dei costi generali;
2) adeguamento alle normative vigenti;
3) competitività.
Nessuno dei tre concetti elencati ha un obiettivo fisso, univoco, da raggiungere. Si tratta piuttosto di percorsi a tappe, che permettono alle aziende di ottenere risultati importanti, ma sempre in divenire per definizione.
Le stesse direttive europee, poi recepite dall’Italia e trasformate nel PNIEC indicano obiettivi specifici legati al tempo, raggiunti i quali si dovrà ulteriormente migliorare.
Per questa ragione, a tutte le aziende, e in particolare alle più “energivore” non è più concesso di essere soggetti passivi del mercato, come accadeva in passato.
Anche dal punto di vista delle forniture di gas ed elettricità, l’energy portfolio management richiede lo stesso approccio flessibile e dinamico. Soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda, infatti, implica di approvvigionarsi di gas ed energia elettrica tenendo conto:
-dell’esigenza di tagliare i costi in bolletta;
-della moltiplicazione dei player della fornitura energetica per via della liberalizzazione del mercato;
-della necessità di aumentare la percentuale di energia derivante da fonti energetiche rinnovabili;
-di un mercato complesso delle materie prime, nel quale i prezzi dell’energia variano di ora in ora (soprattutto nel caso dell’energia elettrica).
Il complesso di nuove esigenze ha creato la necessità di ricorrere sempre più di frequente a servizi consulenziali e informativi. L’Energy Manager, infatti, necessita di molte più competenze per mantenere l’azienda attiva nella gestione del proprio portfolio energetico. Sono essenziali competenze nella gestione del rischio e una maggiore flessibilità nella ricerca di contratti e soluzioni che garantiscano efficienza energetica a costi inferiori.
Un buon punto d’inizio è affrontare la scelta di un contratto di fornitura legato all’andamento della Borsa energetica. Questo approccio è meno convenzionale rispetto alla tradizionale concentrazione dell’acquisto di energia a prezzo fisso in un unico istante durante l'anno, ma consente all’azienda di “costruire” la propria bolletta attivamente.
Per gestire i rischi e le attività di una tale formula contrattuale, sono richieste competenze in termini di trading, che l’Energy Manager potrebbe anche non possedere. Tra le soluzioni più accessibili, flessibili ed efficaci, nate per essere di supporto ai professionisti, ci sono specifiche piattaforme digitali che consentono la gestione attiva del contratto.
Il servizio online attraverso strumenti informatici avanzati è offerto da veri esperti del settore energia. Non occorre, quindi, che gli Energy Manager seguano in prima persona il mercato per pervenire alla struttura definitiva del proprio portafoglio energetico.
Un buon ottimizzatore online integrato nella strategia di energy portfolio management consentirà di ottenere il meglio da un contratto di fornitura a prezzo variabile con fixing, cogliendo in autonomia le condizioni di mercato ritenute economicamente più convenienti.